Più che un concerto quello dei Cripple Bastards lo definirei un'esperienza. La visione, sabato sera 15 febbraio nel Circolo Kroen di Verona, di Giulio the bastard con gli occhi fuori dalle orbite, lo sguardo spiritato e le mani spesso unite attorno al microfono con una gestualità immanente sono solo un aspetto. Tutto attorno c'è violenza sonora ad altissimo impatto. Paritaria a titoli come "Misantropo a senso unico", "Rapporto interrotto", "La memoria del dolore", "Variante alla morte", "Il tuo amico morto" e "Italia di merda".

C'è un gruppo hardcore che suona alla velocità della luce e che non ammette pause tra il passaggio di una scheggia e l'altra. "Morte ai padroni ladri e bastardi", urla, sempre tiratissimo Giulio tra un brano e l'altro. Non saprei dirvi quale, perché l'intensità é senza pari. C'è un sound potentissimo con un Rafael Saini alla batteria a fare da collante perfetto. E tutto senza mai mettere la tecnica strumentale in primo piano. Tutto é al servizio del nichilismo, della distruzione, di una visione ipercritica della società. Chi li ha visti per la prima volta non avrà potuto che percepire in toto il gap con quello che è invece l'andazzo comunicativo nella quotidianità della nostra società. Un concerto monstre, perfetto nel suo essere di difficile approccio per il 99% degli esseri umani.



E non sono stati da meno i mantovani Mikail Khill, quattro bell'imbusto che farciscono il loro assalto grind con quintalate di brutal. Estratti dal loro esordio vengono alternati con nuovi brani che, incredibilmente, riescono a risultare ancora più intensi dei precedenti. Muovendosi tra Rotten Sound e Dead Infection, i nostri riescono a dare sempre l'idea di chirurgicità sugli strumenti, con un riffing davvero schiacciante e una buona gestione anche microfonica. Non hanno timore, e fanno bene. Promossi!

Bene anche l'apertura dei Reset Clan, forse un po' meno sciolti che in altre occasioni, ma in effetti l'occasione era ghiotta: aprire per i Cripple, per giunta un uno dei locali più quotati del veronese, non succede praticamente mai. I Reset sono veronesi e fanno un hardcore ficcante e dritto, in cui i testi di Poz fanno bella mostra di sé, a suon di resistenza e risposte allo status quo. Molto bene, servono proteste pregnanti. E serve anche ascoltare band che sanno suonare, e via andare, basso-chitarra-batteria e tanta convinzione. Il tutto sotto gli occhi di un Giulio The Bastard apparentemente incuriosito dalla capacità di incendiare l'atmosfera dei nostri.

Splendida serata. Per una volta il Kroen ha aperto la propria programmazione a un evento estremo, dopo averne proposti moltissimi di meritori e sperimentali. Ovviamente chi ama il metal sperare in qualche altro evento simile, resta il fatto che il posto si presta, con la sua aria industrial, anche a sfoghi tra grind e hardcore.

Bravi tutti!