(02 dicembre 2025) Narcotic Wasteland @ Verona

Info

Provincia:VR
Costo:20 euro
Un martedì death metal fino al midollo quello che si è consumato il 2 dicembre nel nuovo Damage Inc di San Giovanni Lupatoto (VR). Si tratta, ormai lo possiamo affermare, dell'unico locale che propone metal estremo con continuità nel veronese. E la scelta di Matteo Baroni e soci di puntare su un act assolutamente secondario nell'ampio mondo del death metal mondiale, in un giorno infrasettimanale, sa di quel coraggio che tutti gli amanti della musica non potranno che apprezzare. Anche se va da sè che l'apprezzamento dovrebbe essere sostenuto fattivamente. Cosa che martedì 2 dicembre sera è accaduta, con una settantina di presenti venuti innanzitutto per ascoltare i Narcotic Wasteland di Dallas Toler Wade (ex-Nile).

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Sum Herald


L'apertura è però toccata ai Cerebral Extinction, band che propone un brutal death che francamente non mi ha particolarmente impressionato. Se la perizia tecnica dei lombardi è nella norma per il genere proposto, altrettanto non mi sento di dire sui brani, spesso vagamente monotoni.
Che in questo non abbia particolarmente aiutato la gestione dei suoni da parte del fonico? Tra i quattro membri forse la prova più convincente è stata quella di Malshum, già voce degli Human Waste di Peschiera del Garda.

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Narcotic Wasteland


Molto bello invece lo show dei Sum Herald, gruppo attivo dal 2019 con un ep e un album all'attivo. Da questi hanno estratto i loro brani suonati con invidiabile perizia e grande partecipazione, in cui tutto è funzionale a un ottimo risultato. Il genere proposto viene definito "blackened death metal" e devo dire che mi trova d'accordo.
Infatti le sfumature black ci sono, specie nelle virate al flavour Dimmu Borgir ulteriormente accentuate dalla voce in scream di Andrea Mirandola, che a dispetto dei 26 anni conta già esperienze con Exitium, Sonum, Eresia e oggi con Defiant Cult e altri progetti. Mai domo on stage, a memoria è uno dei musicisti metal che più mi sembra..."metal" fino in fondo, segno di una maturazione anche a livello di carisma. Non da meno la prova vocale di Federico Bisicchia, che dà le sfumature più death, e più in generale di tutti gli altri, con una terremotante De Fraja alla batteria. Ottimo feeling, brani convincenti, stop and go ben assestati e sound coerente. Bravissimi!

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Narcotic Wasteland


Ma quando salgono sul palco i Narcotic Wasteland...beh, cambia la musica! O meglio, le coordinate sono sempre quelle del death metal, brutale sì ma non eccessivo, ammesso che questo termine possa sposarsi con un genere estremo. Ma quello che cambia davvero è la riuscita del concerto, ad un livello ancora superiore rispetto all'ottima prova dei Sum Herald. Insomma: qui militano dei signori musicisti, primo tra tutti Dallas Toler-Wade, voce/chitarra a lungo con i Nile (dal 1997 al 2017) e soprattutto per questo conosciuto, e giustamente osannato dai presenti. 51 anni discretamente portati, il nostro si è circondato di due ottimi comprimari: il bassista Tsunam Kyrdo e il batterista Joseph Howard. Kyrdo in particolare ha un modo di interpretare il genere tutto suo. Se nelle movenze mi ha ricordato più volte Derek Boyer dei Suffocation, con quel molleggio sulle gambe e la lunga criniera nera a saltare in ogni direzione, strumentalmente è difficile trovare un riferimento. Suona infatti uno strumento che monta sia corde di basso che di chitarra, senza paletta ma con 2 capotasti spostati di continuo.

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Narcotic Wasteland


Le corde di chitarra vengono filtrate attraverso una pedaliera d'espressione, donando in particolare ai momenti solisti suoni atmosferici e "ambientali". Howard invece picchia come un fabbro, raggiungendo in certi momenti un'intensità annichilente. E' il caso dell'accelerazione del capolavoro "Lashed to the slave stick", brano estratto da "Annihilation of the wicked" dei Nile, disco del 2005 da cui è stata estratta anche "The burning pits of the daut". Ma Howard si è fatto notare anche nei tanti brani dei Narcotic Wasteland, tra i quali ricordo il recente singolo "Sex lies and dna", "Faces of meth", "Morality and the wasp", "Barbarian", "Delirium tremens", "Keeping up with the Jones" e la chiusura di "Introspective nightmares".

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Dallas Toler Wade


Il ghigno di Dallas sembrava proprio sottolineare una consapevolezza, innanzitutto da parte sua: quella di essersi ritagliato, a ragione, un ruolo nella scena death metal mondiale. Un ruolo che va oltre la perizia tecnica e che, seppur non raggiunga il livello di certi miti quali Alex Webster, George Fisher o John Gallagher, rimane invidiabile da chi ama questo sottomondo fatto di growl, riff spaccaossa, distorsioni e ricerche sonore che - a chi non è avvezzo al genere - potrebbero sembrare inutili.

Il fatto, e ci metto la mano sul fuoco, è che chi si è perso questa calata europea dei Narcotic Wasteland difficilmente li rivedrà presto...
Report a cura di Bomma

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