Il
progressive rock, talvolta abbreviato semplicemente in prog rock, è un genere e una corrente della musica rock, nato in Inghilterra alla fine degli anni sessanta e sviluppatosi principalmente nella prima metà degli anni settanta.
Il nome descrive il fatto che questo genere rappresenta la progressione del rock dalle sue radici blues, di matrice americana, ad un livello maggiore di complessità e varietà compositiva, melodica, armonica e stilistica, anche mediante l'utilizzo di elementi provenienti da altre tradizioni musicali.
Il progressive ha come obiettivo dare alla musica una finalità estetica, renderla un'opera d'arte. È per questo che si tratta di un genere colto, che richiama continuamente la musica classica, pur essendo suonato con gli strumenti tipici del rock.
L'influenza di altri generi musicali riguarda specialmente la musica classica, il jazz ed il folk; ma anche la musica sperimentale, la musica indiana e la musica elettronica. Tra i primi artisti a sperimentare nuovi influssi musicali i più significativi sono i
Beatles, che creano uno stile unico, caratterizzato dalle geniali melodie e dai complessi arrangiamenti del periodo Sgt. Pepper.
Le caratteristiche principali del prog rock sono in sostanza:
• Una forte attenzione agli arrangiamenti, con la creazione di complessi intrecci strumentali (
Knots dei
Gentle Giant,
The Gates of Delirium degli
Yes), abbondanza di assoli e parti prive di cantato, passaggi che richiedono un'elevata tecnica strumentale (come ad esempio in
Tubular Bells di
Mike Oldfield, in cui l'autore si produce in grandi virtuosismi, suonando separatamente una ventina di strumenti e sovrapponendo quindi le diverse tracce) o in
The six wives of Henry VIII di
Rick Wakeman. I
Pink Floyd, con il supporto di esperti come Alan Parsons, hanno dato un importante contributo alla ricerca sonora, che ha raggiunto i massimi livelli in lavori come
The Dark Side of the Moon (1973) e
Wish You Were Here (1975).
• Uso di strumenti classici (pianoforte, archi, fiati), etnici (sitar), elettrici o elettronici (organo Hammond, Mellotron e sintetizzatori) in aggiunta e talvolta in sostituzione alla classica combinazione rock di chitarra elettrica, basso elettrico e batteria.
• Predilezione per i brani lunghi, di durata superiore ai canonici tre/quattro minuti di gran parte della musica popolare. Tra questi vanno evidenziate le suite, ovvero brani composti da una successione di temi musicali più o meno distinti, dal sapore solitamente epico. Nel progressive degli anni settanta, l'espansione dei brani era limitata dalla durata della facciata di un 33 giri (circa 23 minuti), o del disco nel suo complesso, considerando le due facciate come brano unico. Quasi tutti i principali gruppi progressive hanno composto una o più suite come, ad esempio,
Close to the Edge degli
Yes,
Supper's Ready dei
Genesis,
Funeral for a Friend/Love Lies Bleeding di
Elton John,
A Plague of Lighthouse Keepers dei
Van der Graaf Generator,
Shine On You Crazy Diamond, Atom Heart Mother ed
Echoes dei
Pink Floyd,
Lizard dei
King Crimson,
Lady Fantasy dei
Camel,
Thick as a Brick dei
Jethro Tull e molti altri.
• Melodie e armonie lontane dalla consueta progressione blues, spesso classicheggianti e ambiziose, alle volte anche di estremo lirismo e senso epico.
La maggior parte dei brani prog rock è caratterizzata dall'utilizzo di tempi dispari e inconsueti, frequenti cambi di tempo, e variazioni di intensità e velocità nel corso di uno stesso brano.
È dovuto al progressive l'allargamento delle formazioni, che vanno oltre la triangolazione chitarra-basso-batteria. In particolare l'utilizzo massiccio di tastiere (in particolare l'organo Hammond), diventa il tratto distintivo di moltissimi gruppi. Anche la diffusione di strumenti elettronici innovativi, sconosciuti alla maggior parte dei gruppi degli anni sessanta, come il sintetizzatore, il moog ed il mellotron, è una peculiarità del genere.
Un'altra innovazione del genere è la presenza di testi di un certo spessore culturale, con riferimenti a figure o opere letterarie o teatrali, o allusioni a fatti storici, o con testi di difficile comprensione e a volte impenetrabili. La prosa è molto curata, ricca di figure retoriche e riferimenti alla fantascienza. Questo spiega la diffusione del
concept album, nel quale vi è un'idea di fondo che viene esplorata durante tutto il disco. I contenuti sono, spesso, in stretta connessione con l'aspetto grafico, componente fondamentale del prodotto.
Ai giorni nostri, moltissime sono le band che hanno fatti propri gli stilemi del prog rock, dai capiscuola
Rush e
Marillion agli
Spock’s Beard di
Neal Morse, dai
King’s X ai
Porcupine Tree, passando per una grandissima mole di artisti che hanno riconosciuto nel Prog Rock la vera ispirazione per poter creare musica sempre nuova ed innovativa.
Foto tratta da pagina Facebook
Yes (official)