Nati alla fine dell'epoca di splendore del black metal, i Satyricon hanno voluto ritagliarsi un posto d'onore nella seconda ondata rendendo il proprio stile fin da subito fortemente personale. Merito degli intermezzi folk a base di chitarre acustiche e flauti, della passione per tematiche medievali, dell'inserimento di elementi viking, e anche di un'attitudine senza troppi compromessi.
L'esordio con "Dark Medieval Times" (1993) è spiazzante: a causa di problemi economici dell'etichetta che avrebbe dovuto produrre l'album, Satyr fonda la sua Moonfog facendo subito il botto con la prima uscita. Il mix di grezzo black metal e inserimenti acustici incontra un grande successo da parte di pubblico e critica, posizionando i Satyricon tra i maestri del genere. Il successivo "The Shadowthrone" del 1994 conferma le grandi aspettative grazie a una prova maiuscola di Satyr e Frost, coadiuvati al basso da Samoth degli Emperor. Gli aspetti legati alla cultura scandinava diventano sempre più predominanti, e vanno ancora a guadagnare importanza sul successivo "Nemesis Divina" del 1996, considerato da molti il punto più alto mai raggiunto dalla band. L'album contiene tra gli altri pezzi il capolavoro "Mother North", diventato ben presto il preferito dei fan e acclamato regolarmente a ogni concerto. Per questa canzone è stato girato anche un discusso video, giocato su tematiche anticristiane e di retaggio nordico. Questa volta è Nocturno Culto dei Darkthrone a partecipare alle registrazioni in qualità di chitarrista, a mostrare il grande livello di incestuosità presente da sempre nella scena norvegese.
Ma dal 1999 qualcosa cambia: "Rebel Extravaganza" rompe con il passato, facendo una brusca incursione in territori quasi industrial con una grossa dose di sperimentazione. Nonostante l'ostilità dei fan della prim'ora l'album ottiene un discreto successo nelle vendite, convincendo la band a spingere ancora di più in questa direzione.
Tuttavia, con il successivo "Volcano" del 2002, i Satyricon cambiano ancora pelle buttandosi su un sound meno oppressivo e più potente, che non convince del tutto la critica nonostante i buoni risultati nelle classifiche. L'ultimo "Diabolical, Now", uscito nel 2006, ha rappresentato un tentativo di tornare alle atmosfere originarie pur avendo perso completamente di vista il feeling che ha fatto entrare nella storia i primi tre album.
I recenti concerti della band soffrono pesantemente di questa contraddizione: da un lato i fan dell'ultim'ora, a fare headbanging sulle note degli ultimi successi, e dall'altro i vecchi appassionati a richiedere a gran voce a ogni break i pezzi storici, sempre più raramente proposti dai Satyricon in sede live.
Nel 2008 "The Age Of Nero" chiude il rapporto con Roadrunner prossima allo smembramento e passando all'austriaca Napalm per la quale pubblicano l'ottavo ed il nono album e ristampando i dischi precedenti tra i quali il capolavoro "Nemesis Divina" e i primi due album.
Quest'anno chiamati per celebrare in una mostra dedicata il pittore norvegese Edward Munch nell'omonimo museo nazionale di Oslo la band pubblica il commento sonoro a questa mostra intitolato "Satyricon & Munch".