Paul Chain nasce ad Ancona il 27 giugno 1962 ed è un polistrumentista completamente autodidatta: inizia a suonare le tastiere nel 1968, la batteria nel 1970, chitarra e basso nel 1972 e voce solista nel 1980.
Nel 1977 fonda, con Steve Sylvester, i Death SS (dove le “SS” non hanno alcun significato politico, Paul Chain non ha mai fatto né politica né religione), gruppo storico del rock italiano per la fusione di musica rock, teatralità horror e occulto.
Nel 1982 Steve lascia la band e viene sostituito da Sanctis Ghoram, ma ormai il gruppo non è più lo stesso, infatti Paul abbandona l’occultismo e la band è dichiaratamente intenzionata a ribadire il proprio rifiuto del satanismo. Il pubblico e la stampa però non capiscono questa svolta continuando ad associarli ad esso, complice anche la pubblicazione di "Evil Metal", EP 7” dall'inappropriato titolo (voluto dal produttore) pubblicato nel 1983. L’anno successivo Chain annuncia infatti lo scioglimento dei Death SS, proprio mentre si profila un contratto discografico con una Major.
Il Paul Chain Violet Theatre esordisce così nello stesso anno con il leggendario EP "Detaching from Satan" per la Minotauro Records (della quale Chain è stato anche produttore artistico), manifesto ufficiale di questa inversione ideologica e prima testimonianza della continua evoluzione musicale perseguita dall’artista. Già nel 1979 infatti, parallelamente ai Death SS, aveva fondato il Paul Chain Group, progetto artistico aperto alle più svariate influenze musicali con una spiccata propensione all’improvvisazione – fulcro imprescindibile della musica e dello stile compositivo dell’artista – in cui inizia a cantare utilizzando sistematicamente il linguaggio fonetico.
Questo disco segna anche il debutto di una nuova formazione, caratteristica questa che accompagnerà Paul per tutta la sua carriera: non esiste più una band stabile ma uno stuolo di musicisti/collaboratori, più o meno abituali (compresi alcuni ex membri dei Death SS), che si succedono in funzione di ogni disco o, addirittura, di ogni singolo brano.
La vasta produzione discografica degli anni seguenti (affidata anche a etichette diverse dalla Minotauro) continua a scandagliare vari generi musicali, dal doom alla psichedelia, dall’elettronica alle jam space-rock, dal prog-folk allo speed metal: da notare come queste diverse sfaccettature stilistiche vengano spesso proposte nell’ambito di uno stesso disco, particolarità che molte volte disorienta gli ascoltatori e la critica, ancora impreparati a simili contaminazioni e divagazioni stilistiche.
La denominazione Paul Chain Violet Theatre, utilizzata per i primi quattro dischi, nel 1987 diventa semplicemente Paul Chain, che nel 1998 viene affiancato dai progetti Paul Chain Experimental Information e Paul Chain The Improvisor: il primo contraddistingue particolari sperimentazioni musicali e collaborazioni, mentre il secondo i live act e la passione per l’improvvisazione.
Nel 1992 fonda la cult promotional label Day Records, studio di registrazione personale finalizzato ad una sempre maggiore autoproduzione artistica, che presto diventa anche punto di riferimento per innumerevoli band underground italiane di varia estrazione musicale, alle quali Chain mette a disposizione la propria competenza di produttore e tecnico del suono.
Questa rinnovata libertà tecnico/espressiva si concretizza nel 1994 con il CD semi-elettronico "Dies irae"; ma è soprattutto con "Alkahest", del 1995, che il musicista pesarese raccoglie i maggiori consensi della sua carriera, un lavoro di solido e compatto doom a cui partecipa anche Lee Dorrian dei Cathedral.
Negli anni che seguono la fama internazionale acquisita permette a Paul di produrre i messicani Semefo/Humus e di beneficiare della collaborazione di Scott “Wino” Weinrich (Obsessed, Saint Vitus…), che nel 2003 viene ospitato in due brani di "Unreleased vol. 2".
Ma si tratta ormai di un lavoro postumo: nello stesso anno Paolo Catena (suo vero nome) annuncia infatti la morte “fisica” e artistica del suo alter ego Paul Chain; il personaggio, e tutta l’iconografia ad esso collegata, sono diventati un peso sempre più insopportabile, opprimente e persecutorio: da qui la decisione di un ulteriore taglio netto con il passato – ancora più drastico e definitivo di quello avvenuto vent’anni prima – indispensabile premessa ad una nuova (e definitiva?) rinascita spirituale e artistica.
Logorato nel fisico, stufo della società e del mercato discografico si ritira quindi in un parziale eremitaggio umano e artistico, continuando a pubblicare CD autoprodotti con sperimentazioni prevalentemente “rock” e video sperimentali a nome P.C. Translate e Paul Cat, attraverso la propria etichetta discografica indipendente Tra Bla Records.
È questo un periodo di proficua transizione artistica, durante il quale Paul continua inoltre ad approfondire i suoi studi avanzati sulle tecniche di registrazione a basso impatto ambientale, che lui chiama “del basso volume”.
A partire dal 2010 inaugura invece a nome Paolo Catena (e istituendo appositamente la label indipendente New Light Records) il progetto “Quadrimusicali”, un’interessante e originale compenetrazione di pittura astratta – dipinge sin dagli anni ’70 – e musica sperimentale elettronica/ambient.
Il suo percorso artistico – da sempre improntato su evoluzione/improvvisazione musicale, pacifismo e ambientalismo, contro la massificazione/disumanizzazione della società moderna – continua ancora oggi, lontano dal clamore e sempre più vicino a energie positive.
Fonte: Paul Chain Official Fan Club