Hypocrisy (Mikael)

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Gruppo:Hypocrisy

L’importanza di una band come gli Hypocrisy è fuori di dubbio e il fatto che dopo più di 10 anni continuino a sfornare lavori del livello dell’ultimo “The Arrival” non può che confermarne l’immensa caratura. Lascio spazio alle parole del simpaticissimo e disponibilissimo bassista, Mikael, membro insostituibile della band svedese.

A:Ciao Mikael, come va?
M: Tutto bene, sono molto eccitato per la promozione di questo nuovo album!
A: Allora possiamo cominciare proprio parlando del nuovo album.
M: Bene, devo dire di potermi ritenere molto soddisfatto delle composizioni che compongono “The Arrival”, penso che si tratti di un album molto ispirato e che sentiamo del tutto nostro. E’ pieno di chitarre pesanti, di pezzi mid-tempo ed è stato un po’ un ritorno alle radici per noi. Soprattutto abbiamo curato molto le melodie, si, sono state una priorità nelle registrazioni!
A: Si, si sente, e soprattutto è la produzione a metterle in rilievo. Peter è davvero un gran produttore.
M: Si, Peter è un grande! E poi quella che hai sentito nel promo è solo la versione rough; quella definitiva sarà molto meglio, vadrai, o meglio, sentirai!!!
A: Addirittura! Beh allora c’è da aspettarsi un risultato ancora più notevole.
M: Per ora che ne pensi comunque?
A: Mi è piaciuto moltissimo, lo trovo molto buono, migliore rispetto a Catch 22. A proposito di quest’album, alla sua uscita fu molto criticato. Io lo trovo bellissimo in ogni caso, ma tu a distanza di un po’ di tempo lo ritieni valido?
M: Yeah! E’ un disco fantastico secondo me. Non capisco davvero come mai è stato così discusso, sono in molti a non averlo apprezzato, forse era troppo distante dagli altri album da noi composti….
A: Cambiamo argomento; avete creato un sound molto personale nel corso degli anni e la vostra miscela di death con atmosfere malate è stata ripresa da diverse band: ce n’è qualcuna che considera vostra diretta discepola?
M: Ah ah, non so se possiamo considerarci così importanti da avere dei discepoli! Però è vero che non ci siamo accontentati di suonare death metal e abbiamo deciso così di evolverci verso lidi più particolari, questo si. Comunque ci sono molte band che ci considerano idoli e questa cosa non può che farmi piacere!
A: Avete da molti anni un contratto con la Nuclear Blast; puoi ritenerti soddisfatto del lavoro svolto dalla label tedesca?
M: Certamente, siamo molto contenti di come ci supporti la Nuclear Blast. Stiamo parlando di una delle maggiori case discografiche in ambito metal…
A: .. e voi siete una delle band di punta!
M: Beh non saprei, eh eh, mi farebbe piacere. Si, comunque il loro comportamento nei nostri riguardi è stato esemplare negli anni e possiamo ritenerci molto fortunati.
A: Avete fissato delle date per il tour promozionale del nuovo album?
M: Per ora so che andremo in America con i Cannibal Corpse, non vedo l’ora! Siamo tornati da un recente tour negli USA con i Dimmu Borgir e devo dire che la risposta del pubblico è stata molto positiva.
A: Hai ascoltato in nuovo album dei Cannibal Corpse?
M: No, purtoppo no. Com’è?
A: Lo trovo molto bello, un esempio di come suonare death metal!
M: Allora sarà mio a breve!!
A: Tornando ai live, ti ricordi con piacere qualche concerto qui in Italia?
M: Devo dire di essermi sempre trovato benissimo da voi, è piano di fans accalorati e siete uno dei paesi a cui sono più legato! Tra l’altro ogni volta che vengo approfitto per fare incetta di pasta, il mio piatto preferito.
A: Suoni negli Hypocrisy sin dal primo album, ti senti legato ad uno in particolare?
M: Li amo tutti, sono come dei figli per me, ah ah! Non saprei scegliere.. secondo te?
A: Io sono molto legato a Fourth Dimension! Dai sbilanciati!
M: Ok, allora se devo proprio dirlo forse Hypocrisy è l’album che preferisco! Lo trovo fantastico.
A: Cosa vuoi dirmi dei Pain?
M: Sono una grande band, di cui Peter ha bisogno per poter esprimere tutto il suo talento.
A: Tu hai qualche side-project?
M: No... suono “solamente” negli Hypocrisy!
A: Hai un lavoro oppure riesci a vivere di musica?
M: Da due anni a questa parte ho abbandonato il lavoro perché la musica mi mantiene; devo ritenermi fortunato anche perché questa è una condizione ideale per un musicista: mi devo concentrare solo su questo! Tra l’altro tuor da sei mesi, composizione del nuovo materiale e registrazione richiede molto tempo.
A: Cosa pensi della scena metal attuale?
M: Trovo che sia molto un momento molto valido per il metal e lo testimoniano dischi come l’ultimo del Dimmu Borgir e dei Soilwork.
A: Ma se dovessi scegliere tra metal anni ’80 e anni ’90?
M: Nonostante consideri la mia band un gruppo tipicamente nineteen’s, abbiamo radici profonde nel metal ottantiano e non ti nascondo che lo preferisco di gran lunga. Band come Slayer, Sodom, Kreator, Metallica nascono una volta sola nella storia.
A: E al di fuori del metal? Ho letto che ami i Pink Floyd; secondo me un musicista completo dovrebbe avere la mente aperta a molti generi, non solo quello di cui fa parte.
M: Hai perfettamente ragione! I miei ascolti variano dal metal al rock in generale, senza alcuna preclusione; passo dai Pink Floyd agli Iron Maiden, dai Rolling Stones agli Stayer!
A: Bene, concludi pure a modo tuo e grazie dell’intervista!
M: Un saluto a tutti i fans italiani, ci vediamo al No Mercy!!! Ciao

Intervista a cura di Alessio 'Slayer' Noè

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