Lacuna Coil, presentato a Milano il nuovo album "Delirium"

E’ stato un gran piacere per il sottoscritto “rompere il ghiaccio” con i nostrani Lacuna Coil ! Era la mia prima conferenza stampa ed ovviamente all’emozione si univa la voglia di fare bene anche perché stiamo parlando del gruppo italiano di Metal piu’ famoso a livello internazionale prova ne è il fatto che, come dichiarato dalla stessa Cristina Scabbia (che sì è presentata in sala accompagnata da Andrea Ferro ) a maggio inizieranno un tour negli Usa, il principale mercato di riferimento per la band, e prima suoneranno come headliners in un paio di Festival a Shanghai e a Manila.

Impegni on the road a parte, il piatto forte era ovviamente la promozione dell’imminente ottavo full length, “Delirium”, in uscita il prossimo 27 maggio su Century Media ed è proprio da qui che inizia il nostro breve ma intenso viaggio all’interno della “Spirale Vuota”. All’orario stabilito, ecco dunque entrare le due voci della band (Cristina clean voice e Andrea growl vocals) e subito ho avuto la piacevole impressione di trovarmi di fronte a due persone “ acqua e sapone”, Cristina con una camicetta color avorio e col trucco appena accennato e se non fosse per l’abbigliamento nero di Andrea, sfiderei chiunque a capire che ci troviamo di fronte ad una gothic band che unisce l’aggressività dell’heavy metal con sonorità oscure e malinconiche.

Ma per fortuna il promo digitale del Cd che ci è stato dato qualche giorno prima dell’incontro, ci presenta un gruppo non solo con radici ben salde nel passato gotich-dark ma soprattutto con un impronta fortemente heavy metal; piu’ che negli ultimi lavori , in “Delirium” si alternano cantati growl potentissimi e clean vocals con una successione molto ben riuscita, unitamente a chitarre dai riff taglienti in stile Slipknot piu’ duri. Ottima la prova del nuovo batterista Ryan Blake Folden entrato da poco in pianta stabile nel gruppo ed il lavoro alle chitarre svolto oltre che dallo storico bassista Marco Zelati ( qui anche produttore ), da Marco Barusso (già ingegnere del suono) , Mark Vollelunga dei Nothing More e Myles Kennedy (Alter Bridge). Paradossalmente la recente dipartita del chitarrista della band, Marco Biazzi, ha reso possibile queste collaborazioni esterne che hanno arricchito il sound del disco. Con un titolo come “Delirium” ed una descrizione nel promo booklet che parla di “un sanatorio sulle colline del Nord Italia i cui corridoi sono pieni di fantasmi di migliaia di anime torturate e perse”, era d’obbligo chiedere se questo luogo fosse reale o partorito dalla fantasia del gruppo.

Andrea Ferro ha subito chiarito in proposito che il luogo è, si, immaginario, ma che allo stesso tempo deriva dalla descrizione di posti (ex manicomi e case di cura nel milanese e nel bresciano) realmente visitati dalla band per poter farsi un'idea delle sensazioni che si provano camminando nei corridoi e nelle stanze abitate da persone con problemi mentali piu' o meno gravi. L'intento, dichiarato, di "Delirium" è quello di rapportare le follie mentali con le follie di tutti i giorni, le fobie che ci colpiscono, l'essere prigionieri di queste "relazioni negative" dalle quali non riesci a sottrarti. Il brano "You Love Me Cause I Hate You", ad esempio, è stato ispirato dalla Sindrome di Stoccolma e parla della incapacità di liberarsi da questi legami mortali. Insomma, il nuovo lavoro dei Lacuna Coil vuole avere anche un impatto visivo,emotivo oltre che ovviamente musicale e questo è stato piu' facile da ottenere poichè è il primo disco autoprodotto dalla band, che è stata libera da condizionamenti e pareri esterni, e ha avuto il pieno controllo del processo creativo. Tale percorso ha fatto si che il sound di "Delirium" fosse piu' heavy, proprio perchè doveva descrivere le sensazioni provate anche a costo di confezionare un prodotto un po' controcorrente, come ha affermato Cristina, in un momento in cui tutte le band cercano suoni piu' morbidi, loro hanno spinto sull'acceleratore spiazzando un po' tutti. Essendo un album "da vedere oltre che da ascoltare", la band ha sottolineato che gli argomenti delle liriche (le malattie mentali e le fobie di ognuno) sono stati trattati con serietà e rispetto, evitando i luoghi comuni ed anzi cercando di collegare anche esperienze personali (Andrea ha ammesso di aver sofferto di attacchi di panico per un certo periodo) e di sfornare un prodotto genuino, non pre-confezionato. Anche per questo per la prima volta i Lacuna Coil hanno inserito un booklet fotografico, proprio perche' la forza delle immagini sta nella naturalezza delle alienazioni che trasmettono, degli sguardi vuoti senza la mediazione dei clichè dell'horror. Non c'è sangue, non c'è violenza ma c'è l'orrore della "normale anormalità", che traspira dalle espressioni dei malati mentali. I testi di "Delirium" parlano di questo e sono ispirati dalla musica e non viceversa, i testi devono riprodurre le sensazioni che da la musica, nel primo pezzo "The House Of The Shame" ad esempio, ha spiegato Andrea, ci sono delle (sue) grida che vogliono richamare il chaos di un manicomio , mentre l'ultima song "Ultima Ratio" parla di un paziente che cerca di scappare dalla casa di cura ma non è dato sapere se ci riuscirà o meno. In sostanza pur non essendo propriamente un concept-album, i Lacuna Coil hanno voluto dare un inizio ed una fine alle narrazioni. Come accennato prima, l'imminente tour cercherà di riproporre visivamente "Delirium" con costumi nuovi , attinenti alle tematiche trattate, che si alterneranno ai costumi vecchi per proporre il repertorio precedente; sarà una sorta di esperimento che i Lacuna Coil faranno durante gli show a Manila e a Shanghai e che sara' probabilmente portato avanti lungo tutto il tour estivo.

Una delle peculiarità della band è sicuramente quella di essere italiani ed è stato curioso capire se e come questa italianità sia stata esportata all'estero. Innanzitutto dal punto di vista discografico, l'Italia rappresenta il 20% del mercato di riferimento, la punta di diamante sono gli States e, in Europa, l'Inghilterra. Ciononostante da qualche anno a questa parte i Lacuna Coil sono stati invitati in manifestazioni non propriamente metal quali il concerto del Primo Maggio l'anno scorso, proprio perchè c'è la volontà da parte degli organizzatori di ampliare l'offerta musicale così come è vero che molte persone a lato palco e molti stessi artisiti si sono mostrati inaspettatamente fans del metal. Come accennavo poco fa, anche all'estero l'italianità se prima era portata direttamente dai Lacuna Coil ( ad esempio nei primi loro concerti in Germania si portavano dietro la macchinetta per il caffè espresso e pacchi di pasta, pomodori, vino etc,) col passare del tempo questi tratti folcloristici sono stati sostituiti dal riconoscimento che anche il metal italiano ha degli ottimi esponenti e loro stessi sono entrati nella Top di Billboard oppure hanno visto una loro canzone proposta in un talent show. Curiosamente hanno dichiarato di non aver mai suonato di fronte ad un pubblico italiano all'estero, ma hanno sempre venduto la loro musica ad un pubblico estero locale e questa è stata in un certo senso la loro fortuna, perchè ha evitato loro di essere scambiati per un gruppo italiano di canzonette, il classico gruppo "caciarone". Questo non vuol dire che vivere di musica sia facile, anzi i Lacuna Coil hanno sconsigliato ai giovani di intraprendere questo lavoro oggigiorno sia per via del downloading pirata che della crisi generale del mercato discografico, l'importante è riuscire a rapportarsi con queste nuove tecnologie visto che sono una realtà dalla quale non ci si puo sottrarre.

Hanno anche rimarcato come l'elemento femminile in un gruppo sia, si, una sorta di esca per attrarre la curiosità dei fans e questo è innegabile, tuttavia nei Lacuna Coil lo sforzo che è stato sempre fatto è quello di mostrarsi come gruppo coeso, dotato di una forrte entità comune, i Lacuna Coil non sono la band di Cristina Scabbia ma sono l'insieme di diversi elementi tutti importanti alla stessa maniera.

Insomma, quello che è emerso chiaramente da questa conferenza stampa è che il gruppo italiano è molto eccitato dall'uscita del nuovo lavoro ed ha altresì grandi aspettative. Con "Delirium" sta cercando di aprirsi una nuova strada, attirando nuovi fans senza ovviamente perdere lo zoccolo duro di sostenitori, certi di aver confezionato e presentato forse il loro album piu' ambizioso e rappresentativo. Non ci resta che augurare loro il successo meritato, ringraziandoli per la cortesia dimostrata.


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Intervista a cura di Marco ’Metalfreak’ Pezza

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