DGM: sintomatologia di un passaggio..

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3 anni fa il sottoscritto e Alex hanno avuto l'occasione e il privilegio di assistere ad una prestazione monumentale dei DGM, in quel del PPM Fest di Mons. E oltre alla musica abbiamo avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere (formali e più informali, tipo al tavolo da "pranzo") con Fabio, Simone, Mark, Andrea e Emanuele, scoprendo che dietro a 5 musicisti eccezionali si nascondono, bene in vista peraltro, 5 persone umili e disponibilissime.
In occasione dell'uscita del nuovo "The Passage", ho quindi l'opportunità di tornare a quelle chiacchiere con Mark Basile e Simone Mularoni, rispettivamente voce e chitarra (e produzione), per parlare del tempo che passa e di quello che viene.

Ciao ragazzi e bentornati sulle pagine di Metal.it! So benissimo che ormai tutti vi conoscono e vi meritate ampiamente questa fama, ma mi piace sempre fare questa domanda alle band: come descrivereste voi stessi e la vostra musica a chiunque non vi conosca?
Mark: caspita, bella domanda, beh direi che è una commistione di elementi metal, rock e progressive, con intrecci di chitarre e tastiere, ritmiche solidissime sia che si corra veloce sia che si attraversi atmosfere dilatate, e cantati tra l’AOR ed il Metal.
Simone: a livello musicale direi che Mark ha colto tutti i punti salienti che caratterizzano la band, mentre a livello di come descriveremmo noi stessi... io vedo 5 musicisti che da quasi 10 anni ormai mettono il 200% di impegno in ogni cosa che fanno, che siano dischi o live perseguendo il sogno di far conoscere la propria musica a più persone possibili e di scrivere dei grandi brani!
Sono passati ormai 3 anni e qualche mese (come si invecchia!) dall'intervista in quel di Mons in occasione del PPM Fest. Come sono cambiati i DGM in questo periodo?
Mark: difficile dirlo dall’interno quanto in questi 3 anni si sia cambiati, sarebbe probabilmente più semplice farci analizzare da chi ci osserva da fuori, d’altra parte posso dirti che ci siamo certamente rafforzati, abbiamo attraversato momenti difficili e momenti esaltanti, condividere questo genere di esperienza cementifica i rapporti e questo chiaramente si riflette sul nostro modo di intendere e scrivere musica assieme.
Proprio in occasione di quel festival avete sciorinato una prestazione strepitosa e ormai siete sicuramente una delle band più famose e celebrate del mondo in ambito prog. Come avete vissuto questa crescita di popolarità nel corso della vostra carriera?
Mark: questa “popolarità” ci permette, in maniera crescente, di incontrare persone e conoscere luoghi che magari solo 10 anni fa avremmo immaginato soltanto, adesso ci suoniamo, riabbracciamo tante persone ed altrettante ne conosciamo…siamo fortunati e sinceramente speriamo di ampliare sempre il nostro raggio d’azione.
Simone: ogni traguardo raggiunto ci dà costantemente la spinta per crescere ed andare avanti. Come ben saprai sopravvivere in questo ambiente al giorno d'oggi è difficilissimo e sono soprattutto le soddisfazioni che ci spingono a non mollare mai.
Il passaggio a Frontiers è sicuramente sintomatico di questa vostra crescita. Come sono andate le cose con l'etichetta?
Mark: l’incontro con lo staff della Frontiers Music srl è stato davvero una grande sorpresa, hanno tutti intrapreso il lavoro di promozione del nostro disco con lo stesso entusiasmo che abbiamo avuto noi nel comporlo, coinvolti ed entusiasti al 100% dimostrandolo giorno per giorno, spingendo sull’acceleratore e proponendo cose che fanno crescere tutta la macchina DGM. Del resto da un mostro sacro come Frontiers che da anni produce ottima musica e mostri sacri con i quali siamo cresciuti tutti noi (Toto, Journey, Whitesnake solo per citarne alcuni) c’era da aspettarsi tanta determinazione e professionalità.
In questo passaggio siete stati virtualmente "accompagnati" da altre band italiane e con alcune delle quali (mi viene da pensare ai Trick or Treat) siete in ottimi rapporti. Ne avete parlato e discusso tra di voi o sono state decisioni totalmente indipendenti?
Mark: Sicuramente ci siamo confrontati a posteriori sull’evento, anche perché molti di noi erano tutti assieme in un’altra label…quindi è stato sicuramente motivo di confronto, certamente nessuno di noi ha avuto particolari dubbi sul passaggio in Frontiers.
"The Passage" è il vostro nono album, il terzo con l'attuale formazione, decisamente un bel traguardo. Quali sono le principali differenze con "Momentum"?
Mark: la differenza principale credo sia in termini di continuità, Momentum arrivava sulla scia di Frame sterzando però su atmosfere più cupe, raccogliendo un momento, appunto, particolare della nostra vita musicale ed umana, “The Passage” faccio fatica a incasellarlo precisamente, a dargli degli schemi, è un album estremamente denso e ricco di sfumature diverse, che mentre sembra capito, ti sorprende e sfugge allo schema, è imprevedibile ed epico con un enorme carico melodico a fare da collante ai brani.
Per questo album avete accolto tra le fila dei DGM Tom Englund degli Evergrey e Michal Romeo dei Symphony X. Come mai la scelta è caduta proprio su di loro?
Mark: bene Tom è negli anni diventato un caro amico, specie del nostro Simone Mularoni, c’è grandissima stima per lui e gli Evergrey, ci siamo spesso incrociati su vari palchi in giro per il mondo, e dimostrati reciproca stima, questa volta avevamo un brano assolutamente perfetto per la vocalità di Tom calda ed avvolgente con quel velo decadente che solo lui possiede, e per me in particolar modo è stata una vera goduria duettarci.
Per quanto riguarda Michael Romeo, dopo il tour assieme (DGM, PAGANS MIND E SYMHONY X) nel 2011 i rapporti si sono rafforzati e capita spesso di sentirsi con i ragazzi dei SX, questa volta ci siamo regalati una vera perla, un solo meraviglioso che impreziosisce il brano e sugella un’amicizia professionale ed umana che procede da 5 anni.
La produzione del disco è rimasta "in casa", giustamente aggiungerei, essendo Simone uno dei migliori produttori attualmente sul mercato. Domanda specifica per lui: come fai a gestirti tra i tuoi impegni come musicista e quelli, ormai numerosissimi, come tecnico?
Simone: intanto grazie dei complimenti, arrossisco! :) gli impegni sono tantissimi e non è facile gestire tutto al meglio, proprio per questo ho deciso che i DGM sono l'unico progetto musicale che voglio seguire in prima persona, perchè penso sia l'unico modo per dare il 100% in ogni release. Molto spesso non è semplice sedersi e suonare a mente fresca per comporre brani nuovi quando si viene da mesi e mesi di registrazioni e mixaggi di altre band, la mente tende ad offuscarsi. Però ci sono tanti stimoli che poi fanno tornare la carica, come per esempio quando mi trovo sul palco con gli altri ragazzi della band a suonare in qualche data o festival, è veramente la cosa più gratificante che ci possa essere!
"The Passage" è, come avete anche dichiarato voi stessi, un concept musicale anziché lirico, con una melodia che si ripete in ognuno degli 11 brani che lo compongono. Com'è nata questa idea così particolare?
Mark: devo dire che nulla è stato deciso a tavolino, come sempre in casa DGM, ci siamo accorti, sviluppando il discorso compositivo di “The Passage”, che questa melodia tornava alla mente di ognuno di noi naturalmente, e così abbiamo capito che sarebbe diventata il tema portante del disco ed infatti se ci si fa caso essa si manifesta delle volte in maniera evidentissima e delle altre prova a “nascondersi” in luoghi meno evidenti.
Sono un pessimo detective. Chi ha disegnato la copertina dell'album? La trovo davvero splendida.
Mark: eh Gustavo Sazes ha fatto davvero un ottimo lavoro, anche noi siamo stati assolutamente entusiasti quando l’abbiamo ricevuta, un artista poliedrico che ha lavorato con grandissimi nomi tra cui James Labrie, Arch Enemy e Kamelot tra gli altri.
"The Passage", "il passaggio". Il passaggio a cosa o verso cosa?
Mark: sappiamo da che fase storico/politica veniamo fuori ma viviamo ancora il passaggio, non sappiamo bene cosa ci aspetti nell’immediato futuro, i testi di the passage attestano lo stato esistenziale di questo passaggio, così come è sintetizzato benissimo nella copertina con l’esemplificazione del passagio tra gli elementi…dallo scorrere dell’acqua allo scintillio della fiamma.
Simone: il passaggio tra tante cose, dal più “materiale” cambio di etichetta, ad una maturità che ci sembra essere cresciuta di molto rispetto ai precedenti lavori.
Questa è più una curiosità personale che altro..siete ancora in contatto con Diego, Gianfranco e Maurizio, ovvero i membri fondatori dei DGM (che hanno dato il nome alla band ndr)?
Mark: Sicuramente ci sentiamo ci vediamo spesso con Diego Reali (attualmente in attività con gli Hevidence) quando ci riuniamo tutti a Roma cerchiamo sempre di beccarci per cena anche con lui è una persona deliziosa ed un musicista straordinario, che soprattutto non si è mai umanamente staccato dalla famiglia DGM.
Programmi per il resto dell'estate e per il futuro prossimo? Immagino che ci sarà una promozione serrata del disco..
Mark: Subito dopo l’uscita del disco che sarà il 26 di Agosto partiremo con una serie di date promozionali a supporto di The Passage: Italia, Olanda, Blegio, Francia, Svizzera, Telaviv, passando per il Frontiers Metal Fest a trezzo dell’adda per poi ripartire per il Giappone, torniamo in terra nipponica dopo l’esaltante tour del 2014, non vediamo davvero l’ora di saggiare i nuovi brani sul palco. Sicuramente poi una serie di date che copriranno in maniera più estensiva l'europa a inizio del 2017.
Domanda un po' marzulliana: dove vedete i DGM da qui a..diciamo..10 anni? Sia voi stessi come persone sia come musicisti..
Mark: la risposta è unica…innanzitutto spero di vederci tutti felici, e poi spero che tra dieci anni riusciremo ancora a scrivere tanta musica assieme, a convivere, girare il mondo, e ridere di gusto, così come abbiamo fatto sin ora, esorcizzando le paure e scagliandole forte lontano da noi.
Bene, direi che dopo questa domanda da "cari amici della notte" abbiamo concluso! Vi lascio uno spazio per salutare liberamente i lettori e..che la Gloria di Metal.it sia sempre con voi!
Simone & Mark: un saluto a tutti i lettori di Metal.it che da anno ci seguono con passione, speriamo che apprezzerete il nuovo disco tanto quanto noi abbiamo apprezzato scriverlo e registrarlo!

Quoth the Raven, Nevermore..
Intervista a cura di Andrea Gandy Perlini

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 19 lug 2017 alle 12:25

Non hanno uno stile definito .niente