L’avvento di nuove tecnologie e funzionalità social ci permettono ogni giorno di sperimentare e utilizzare nei modi più creativi e personali queste opzioni. Grazie a queste dirette Instagram, che conduciamo ogni settimana sul profilo Instagram di metal_it, siamo riusciti ad intervistare faccia a faccia gli Stramonia, giovane gruppo genovese, che pochi anni fa avremmo potuto solo incontrare o telefonare. Grazie alla funzionalità “Domande” nelle storie di Instagram non sono stato solo io a porre le domande al gruppo, ma bensì siete stati voi che avete seguito ed interagito durante tutto il corso di questa (aimè tormentata) diretta.
Abbiamo deciso di trascrivere quelle più interessanti. Abbiamo fatto questa chiacchierata con Federico e Roberto Arata, rispettivamente voce e chitarra e Giuseppe Lamanna, bassista.
Dal pubblico:
Che genere fate? Dove vi collocate nella scena metal?
Federico: Mah, noi diremmo Heavy Metal, però abbiamo visto che ci hanno messo nel gothic con qualche influenza doom e rock. Diciamo che facciamo della musica un po’ mischiata, imbastardita ecco.
Sempre dal pubblico:
Consigli per chi è alle prime armi e per chi vuole farlo come lavoro?
Giuseppe: Chi risponde? (ridacchia ndr)
Federico: Secondo me più che iniziare a dire di volerlo fare come lavoro, deve farlo in modo serio. soprattutto perché quando uno inizia ha molte aspettative positive che poi vanno a cozzare con la realtà delle cose. Nel senso che oltre a cantare, suonare e fare concerti c’è tutto un lavoro di esercizio e di promozione del disco che non è sempre piacevole. Per farne un lavoro sicuramente occorre uno sforzo maggiore di promozione del disco eccetera eccetera.
Giuseppe: Guardarsi intorno e agire, cercare di stare sempre attivi e poi soprattutto battersene il cazzo di quel che pensano gli altri.
Data la vostra provenienza, com’è oggi la scena genovese ?
Roberto: Di band cazzute ce ne sono, ma tendenzialmente vengono composte dalle stesse persone, però di bands buone ce ne sono, i
Tenebra,
Damnation Gallery,
Last Rites ed altre. Forse la cosa peggiore è che ci sono più musicisti che pubblico, e a volte andare ad un concerto è uno scambio di favori tra amici. Ci sono anche pochi locali che fanno musica dal vivo, qui a genova si possono contare sulle dita di una mano monca. (ridacchia ndr)
Che s’ignifica Stramonia?
Federico: Allora, la stramonia è una pianta che provoca allucinazioni, la usavano le streghe nel medioevo. La particolarità di questo allucinogeno è che, a differenza della marijuana, hai allucinazioni solo in senso negativo. Non è che dici “mi faccio un bel trip”, “mi faccio un bel incubo ”. La utilizzano ancora adesso per l’asma mi sembra. Noi abbiamo deciso di storpiare un po’ il nome della pianta perché siamo molto legati a queste atmosfere e tematiche di esoterismo, stregoneria e anche per sottolineare che c’è sempre della negatività al interno dei pezzi. Non faremo mai un pezzo totalmente positivo. (ridacchia ndr)
E perchè WelKomed?
Roberto: Beh, è un sinonimo di iniziazione, per farla breve si, è l’iniziazione di qualcuno che accede ad un nuovo tipo di conoscenza. Anche la copertina è legata a questo: abbiamo due figure, una che è in ginocchio e l’altra a braccia aperte, fondamentalmente il senso è quello dell’iniziazione con un sottofondo occulto, poi ci sarebbe anche dell’altro simbolismo che non stiamo qui a dilungarci.
Dal pubblico:
Come componete i vostri pezzi? C’è una gerarchia nella band?
Federico: Se si può parlare di gerarchia compositiva, si. Molto spesso è mio fratello (Roberto ndr) a dare la direzione, a portare un riff portante del pezzo o comunque ha un’idea sulla struttura di un brano, diciamo che traccia il filo principale della canzone.
Giuseppe: Il tutto ovviamente senza calpestare i piedi dell’altro, diciamo che poi in saetta ognuno ci mette del suo, non è che la canzone la compone totalmente da solo lui.
Roberto: Poi diciamo che la fase compositiva può variare, a volte porto io un'idea, che può essere solo riff o tutta la melodia e a volte capita che alcune parti le cestiniamo in blocco. In questo senso non c’è un vero e proprio capo del gruppo
Federico: Vabe’, poi io faccio il testo e trovo la mia linea vocale, ma anche quello è suscettibile a cambiamenti a seconda di quello che fanno gli altri quello che fanno gli altri.
Dal punto di vista dei ruoli, capita che a volte io organizzi alcune cose, ma nemmeno più di tanto, ci smistiamo abbastanza il lavoro. per dirti, il nostro batterista (Giacomo Stiaccini), oltre ad essere batterista, cura anche la parte social.
Giuseppe: Io preparo i panini quando andiamo in giro (ridono ndr).
Federico: A volte ci scanniamo anche, però rispetto ad altre formazioni va bene.
Giuseppe: Ci siamo scannati anche in studio, ma visto come è venuto il disco ci siam detti “scanniamoci di più”. (ridono ndr)
Ultima domanda: Programmi futuri?
Giuseppe: il 28 giugno al Angelo Azzurro a genova c’è il relase party del disco, poi abbiamo sei date confermate.
Federico: L’ottica è quella di fare live, spostarci, magari veniamo anche dalle tue parti.
Roberto: Ora c’è il relase party (non mancate!), volevamo fare un po’ di scenografia eccetera, per me è sicuro che facciamo il video, inizieremo a scrivere. contiamo di suonare il più possibile, altre sbronze in saletta (ride ndr).
Federico: Poi qualche sacrificio per tenerci in allenamento (ridono ndr).
Grazie per questa chiacchierata, alla prossima !
Giuseppe: Grazie a voi, 28 giugno al Angelo Azzurro, non mancate!
Roberto: Ciao ragazzi e grazie per il vostro lavoro.