A New Tomorrow: per un futuro migliore (Alessio Garavello, vocals)

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Dopo il concerto di presentazione dell’album “Universe” all’Hope and Anchor di Londra abbiamo l’occasione di scambiare quattro chiacchiere con Alessio Garavello, frontman della band. Ecco il resoconto della nostra chiacchierata.

Ciao Alessio e complimenti per l’ottimo concerto. Che ne diresti di cominciare quest’intervista con una presentazione della band?
Gli A New Tomorrow nascono nel 2009 quando io ed Andrea Lonardi (bassista della band) abbiamo deciso di trasferirci dall'Italia a Londra per continuare il nostro percorso musicale. Arrivati qui abbiamo fondato la band e lavorato sodo per trovare il sound che più ci piacesse ed appagasse. Durante il percorso abbiamo incontrato Tim Hall, giovane e talentuoso batterista inglese, con il quale siamo entrati subito in sintonia. Abbiamo suonato tantissimo nel circuito underground di Londra e rilasciato due EP (“Incandescent” e “Back To Life”) ed un paio di singoli.
La line up si è poi consolidata con l'entrata nella band di Michael Kew, grande amico sin dagli inizi della band. L'alchimia è stata subito perfetta e ci ha portati a creare il nostro disco di debutto “Universe” che è uscito lo scorso 6 dicembre per Frontiers Music.
Passiamo dunque a Universe. Premetto che non sono un grande fan delle etichette, ma come vi piace definire la vostra musica?
Direi che siamo una modern hard rock band. Probabilmente è la definizione migliore! Nell'avventurarci nella scrittura dell’album ci eravamo posti l'obiettivo di creare un disco rock che includesse le caratteristiche più classiche del genere, ma che suonasse “fresco” e guardasse alla parte più moderna includendo anche alcune venature metal. Proveniamo tutti e quattro da influenze diverse, ma che collimano nelle radici del rock e del metal.

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Il disco è autoprodotto, ma la resa sonora è assolutamente splendida. C’entra qualcosa il fatto che sei anche il titolare dei Rogue Studios di Londra?
Il disco è stato prodotto ai nostri studi qui a Londra. Io ed Andrea siamo co-proprietari del Rogue Recording Studios di Wembley Park (letteralmente a 5 minuti dallo storico stadio) e questo ci ha dato la possibilità di registrare e mixare il disco “in casa”. Quando ci siamo trasferiti ho studiato audio engineering in un college Londinese e lavoro come fonico qui a Londra da quasi una decina d'anni. Poter lavorare sul proprio disco con una questa libertà è stato fantastico. Sia io che Michael abbiamo lavorato alla parte engineering aiutandoci a vicenda nel lavoro “behind the scenes” ed il disco è poi stato mixato da me allo studio e masterizzato da Jens Borgen in Svezia. Siamo molto felici del risultato!
Più in generale: quali sono a tuo avviso i vantaggi e gli svantaggi di una autoproduzione?
Credo che la cosa fondamentale in ogni produzione in studio, che sia con un produttore od un'autoproduzione, sia l'avere una chiara visione dell'obiettivo finale, del sound che si sta ricercando e di non scendere mai a compromessi. Nel nostro caso io ho fatto la funzione del produttore ed ho cercato assieme ai ragazzi di arrivare al risultato che ci eravamo stabiliti. Non penso che lavorerei con gli A New Tomorrow in nessun altro modo. Abbiamo avuto la possibilità di registrare in vari studi e con vari produttori nel corso del tempo, ma il risultato che siamo riusciti ad ottenere con “Universe” è a nostro avviso il migliore sinora. Inoltre, essere in controllo della propria agenda è fantastico e se un giorno non ci sentivamo particolarmente ispirati o carichi potevamo prenderci un break senza problemi ed andare al pub a prenderci una birra. Il vibe di tutto il processo di registrazione e realizzazione del disco è stato veramente fantastico e questo a mio parere non ha prezzo. La parte difficile di tutto questo credo sia la necessità di rimanere il più imparziali possibili durante tutto il processo.
I testi narrano un certo travaglio interiore e una visione piuttosto disincantata del mondo, ma sono ben lontani dal trasmettere arrendevolezza, anzi! Abbiamo interpretato correttamente?
Assolutamente. I testi sono stati scritti da me e sono molto reali e per certi aspetti autobiografici. Nel corso degli ultimi anni sia io che gli altri membri della band abbiamo attraversato dei momenti difficili che ti fanno crescere come persone in modo repentino. A volte ti sbilanciano e ti spingono a ritrovare l'equilibrio interno. Si vede dalla copertina e dalla scelta di avere una cover molto colorata che il messaggio è positivo. Sono sempre stato dell'idea che ogni momento vada vissuto al massimo e che dobbiamo sempre essere grati di quello che abbiamo e che abbiamo vissuto. Ogni esperienza ci aiuta a diventare sempre più consapevoli della nostra esistenza. “It's time for a new tomorrow”.

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Qual è il pezzo, se ce n’è uno, che più rappresenta l’intero album?
A mio parere “A Million Stars”. Groovy riff di chitarra, ritornello melodico ed impatto. È uno dei pezzi che più mi piacciono anche in sede live.
Nel libretto del cd ringraziate l’acquirente della copia fisica. Sempre più artisti si stanno scagliando contro il modello Spotify, colpevole a loro avviso di penalizzare gli artisti. Qual è la tua opinione rispetto allo streaming?
La copia fisica di “Universe” include una bonus track intitolata “Abrasive” ed un contenuto speciale alquanto diverso dal solito: un comic book disegnato a mano per raccontare la storia della canzone. Una volta acquistata la copia fisica si può poi fare il login sul nostro sito web (http://www.anewtomorrowband.com), guardare il music video dedicato e scaricare il comic book in formato digitale. Siamo fans del tocco umano della musica e del music business e credo che questo lo dimostri. Sono un ascoltatore che viene dal momento “fisico” della musica e, anche se uso Spotify tutti i giorni, quando un disco è per me importante, lo acquisto in formato cd o vinile. Perché mi piace avere qualcosa di tangibile e perché solitamente questo aiuta l'artista più di tutto. Se pensiamo che Desmond Child, autore di hit immortali della musica, ha ricevuto 6.000$ da mezzo miliardo (500.000.000) di streaming per “Living On A Prayer” (di cui è co-autore) si capisce perché molti artisti siano in lotta per i loro diritti. Alla base della diatriba c’è proprio questo. Se un artista non può permettersi di sopravvivere di musica la situazione diventa difficile. Spero che i due mondi del physical e digital possano convivere sempre, con una rivalutazione del copyright digitale che permetta agli autori di continuare a scrivere e fare della musica la loro vita.
Avete già programmato l’attività live a supporto del disco? Passerete anche in Italia?
Stiamo lavorando per avere un 2020 il più impegnato possibile a livello concerti e sicuramente passeremo dall'Italia. È sempre un piacere suonare a casa!
Bene Alessio, per me è tutto. Ti lascio spazio per un saluto ai nostri lettori e per pubblicizzare “Universe”!
Grazie mille a Metal.it per lo spazio concessoci. A tutti i lettori, spero che abbiate ascoltato o che ascolterete il nostro album di debutto “Universe” e che vi piaccia! Passate a salutarci sulla nostra pagina Facebook https://www.facebook.com/anewtomorrowmusic/ e rimanete in contatto per tutte le news riguardanti tours e concerti sul nostro sito http://www.anewtomorrowband.com. See you around!!

A cura di Paolo “Pera” Perazzani
Intervista a cura di Ghost Writer

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