Karg: mi odiano o mi amano, non ci sono vie di mezzo

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Gruppo:Karg

A pochi mesi dall'uscita di Traktak, l'ultimo intenso ed emozionante lavoro dei KARG, abbiamo posto alcune domande a JJ., anima dei KARG e vocalist dei ben più noti HARAKIRI FOR THE SKY, che ci ha raccontato come è nato e come è stato scritto l'ultimo album. Parole dirette che testimoniano un legame sempre molto profondo e intimo con la propria musica

"Traktat" chiude una trilogia iniziata con “Weltenasche” del 2016 e proseguita con "Dornenvögel" del 2018. Qual è il filo conduttore che lega questi tre album?
JJ. Hmm, per me è solo una sensazione che questi tre album siano legati insieme. Sono stati scritti tutti in un periodo di tempo molto breve, tre album in quattro anni. Davvero una grande mole di materiale e condividono anche lo stile musicale. Album come "Malstrom", del 2014, erano produzioni LO-FI e diversi nel modo in cui sono stati scritti. Erano avanguardisti rispetto ad altri album Black Metal, ma non ancora Post Black Metal, come i tre album successivi. Credo che sia questo il filo comune che li lega.
Ho l'impressione che su "Traktat" la voce sia registrata a un livello più alto rispetto agli altri strumenti, come se volessi dare più spazio a una voce che grida rabbia e dolore...
JJ. Non ci avevo pensato prima, ma forse hai ragione. Ho anche cercato di variare il mio screaming, un po' più isterico, un po' più diretto, per mantenere le parti vocali interessanti. Quando si tratta della mia voce, anche per gli Harakiri For The Sky, sembra che in qualche modo le opinioni si polarizzino, le persone la amano o la odiano, non ci sono vie di mezzo. Ma sono cresciuto e in qualche modo c'è stata un'evoluzione dal tipico stile vocale Black Metal, non sono in grado di urlare così forte come quando avevo 20 anni, la mia voce è cambiata con il tempo. E per tornare alla tua domanda: sì, generalmente penso che la voce dovrebbe avere molto spazio. Alcuni pensano che sia molto hardcore, ma a me piace così.
"Traktat" è stato composto in viaggio, durante una fuga... quali sono le differenze rispetto agli altri album dei Karg?
JJ: Penso che questa sia sicuramente una delle maggiori differenze quando si tratta di scrivere un nuovo album. Scrivere "on the road" è una situazione molto particolare, e tutto è ridotto al minimo, perché non c'è l'AMP Kemper nella parte posteriore della tua auto, dove puoi provare i riff e il loro ordine. Devi lavorare con la tua testa e con la tua immaginazione. Ma devo dire che mi è piaciuto molto e, sono abbastanza sicuro, questi non saranno gli ultimi brani scritti in questo modo.

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Durante il processo di songwriting sei in grado di controllare e convogliare le tue emozioni mettendole in musica o forse è più un percorso introspettivo in cui emergono sentimenti profondi che non nemmeno immaginavi di avere?
JJ. Penso sia un insieme delle due cose, dipende dalle situazioni.
Pensi che la musica abbia un potere curativo per te?
JJ. Decisamente. Voglio dire, ogni idiota in questi giorni dice che suonare la musica è una sorta di terapia per lui, ma è semplicemente la verità. Dove nessun antidepressivo aiuta, la musica lo fa, almeno per un breve periodo di tempo.
Qualche tempo fa avevi annunciato che i Karg non si sarebbero più esibiti dal vivo, ma hai da poco terminato una serie di date in Germania.. cosa ti ha spinto a suonare di nuovo dal vivo e come è andato il tour?
JJ: I Karg non hanno suonato dal vivo per qualche anno, è vero. Quando Jules ha lasciato la band nel 2014 siamo stati senza un batterista per un paio d'anni. Ma dopo la registrazione e l'uscita di Dornenvögel mi è sembrato giusto formare una nuova band, ed è quello che è successo. Ma i Karg suonano solo una manciata di live all'anno. Non rimane molto tempo oltre agli Harakiri For The Sky. Il tour in Germania è stato fantastico, ma troppo breve. Suonare anche in qualche altra data sarebbe stato fantastico.

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Traktat ha un bellissimo artwork, mi ricorda una shakespeariana Ofelia annegata tra i fiori... qual è il significato di questa immagine?
JJ: Oh grazie, è veramente un bel paragone. L'immagine in sé non ha alcun significato in particolare, è l'estetica che conta. Mi sono imbattuto in questa immagine su Instagram e ho capito subito che questa sarebbe stata la copertina. Ho contattato l'artista e no ho acquistato i diritti lo stesso giorno. Ancora una volta alcune persone pensano che sia troppo hardcore, ma per me si adatta perfettamente ai Karg.
Come di consueto ormai, "Traktat" è stato reso ufficialmente disponibile in streaming, dal giorno prima della data di uscita fisica, pensi che possa essere un vantaggio per il mercato discografico?
JJ. Sicuramente. E non mi interessa davvero il music business, dato che non pensano nemmeno agli artisti di minore importanza. E' un bene che i fan possano ascoltare subito cose nuove. I veri maniaci poi acquistano comunque il vinile. Come faccio io.
Hai mai pensato che gli Harakiri For The Sky potessero rubare tempo e spazio al tuo primo progetto Karg?
JJ: Ero abbastanza sicuro fin dall'inizio che gli Harakiri For The Sky avrebbero avuto più fan dei Karg, non chiedermi perché, era solo una certa sensazione, e come vedi avevo ragione. A volte vorrei avere più tempo per andare in tour con i Karg, ma alla fine è bello così com'è. Sono contento di essere in due gruppi che significano qualcosa per le persone, è più di quanto uno si possa aspettare.
Ok, è tutto, grazie il tempo che ci hai dedicato e per la tua musica così intensa...
JJ: Grazie anche a te... Stay gold.
Intervista a cura di Burned_byFrost

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