Con uno stile musicale unico, un nuovo contratto con la Nuclear Blast e un nuovo pazzesco full-length, Mestarin Kynsi, gli Oranssi Pazuzu non hanno certo bisogno di presentazioni. La band ha però subito un duro colpo a causa dell'epidemia di coronavirus.
In un periodo in cui tutti i concerti live sono stati rimandati o cancellati, gli Oranssi Pazuzu ci hanno offerto una incredibile performance con un live streaming trasmesso in diretta YouTube lo scorso 15 maggio. Uno spettacolo intenso e davvero emozionante, per celebrare l'uscita del nuovo album, in attesa di poter calcare di nuovo il palco e trasmettere al pubblico le energie vibranti che caratterizzano la band. Di questo e di tanto altro abbiamo potuto parlare con il bassista Ontto nell'intervista che segue:
Prima di tutto vorrei parlare del bellissimo live stream dello scorso 15 maggio. Ho atteso quella serata come fosse un vero concerto dal vivo, e devo dire che, da spettatore, è stato pazzesco! Come è stato per voi?
Ontto: Il concerto è stato un momento speciale per noi. Soprattutto in questa situazione così frustrante in cui non possiamo fare nessun concerto, anche se abbiamo un nuovo album che vorremmo suonare dal vivo. È stato estremamente gratificante poter fare anche un solo spettacolo per celebrare il nuovo album. In seguito ho riguardato il video e penso che catturi piacevolmente l'energia che la band sprigiona dal vivo.
Quanto è stato difficile organizzare un live stream con una qualità audio e video così alta?
Ontto: E' stato dedicato molto lavoro alla pianificazione del live stream, inclusi le riprese, la registrazione e altri aspetti della produzione. Fortunatamente abbiamo avuto Janiv Oskár (che ha anche diretto il video del brano "Lahja" alcuni anni fa) e il suo team che hanno lavorato con la nostra live crew per catturare l'atmosfera visiva della band. Hanno anche realizzato dei bei effetti video, per farlo sembrare più come una sorta di viaggio. Penso che tutti abbiano fatto un ottimo lavoro e noi abbiamo potuto semplicemente concentrarci sulla musica, senza essere troppo distratti dal lato tecnico delle cose.
Mestarin Kynsi è uscito in piena pandemia, raccogliendo giudizi molto positivi dalla critica. Ma tutte le date sono state cancellate o spostate per l'emergenza che ha colpito il mondo intero, pensate che riuscirete a recuperare tutto ciò che avete perso in promozione e live tour?
Ontto: Inizialmente avevamo progettato il tour europeo a partire da settembre. Il tour non è stato effettivamente cancellato, ma sinceramente molte delle date sembrano piuttosto vaghe in questo momento. Tutti i festival importanti, come il Roadburn e l'Inferno, sono stati cancellati. Ovviamente non possiamo sostituire gli show che supportano un album quando è appena uscito con un unico live streaming. Ma sono ottimista sul fatto che quando avremo la possibilità di fare di nuovo concerti, le persone continueranno a controllare il calendario con le nostre date live.
Come avete vissuto questo periodo di quarantena? Forse nel vostro paese l'impatto è stato molto minore, ma per una realtà internazionale come la vostra certamente le conseguenze si sentono...
Ontto: Non abbiamo mai fatto prove a parte quelle per il live stream. Ci siamo incontrati solo per quell'occasione speciale. Ora la situazione in Finlandia sembra più promettente e stiamo pensando di provare giusto per mantenerci attivi durante l'estate. Sicuramente la band ha ricevuto un duro colpo da tutto questo, soprattutto perché abbiamo perso molti soldi per i concerti annullati. Ma se vuoi guardare il lato positivo, allora forse le persone ora hanno più tempo da dedicare all'ascolto di oscuri album blackened hypno psycho rock finlandesi, ahah... Comprendiamo anche che ci troviamo in una situazione relativamente buona qui in Finlandia, mentre in in altri posti le cose sono molto più difficili. Quindi è abbastanza inutile preoccuparsi delle date perse del tour.
Parliamo dell'album, musicalmente parlando, quando lo ascolto sento come un senso di inquietudine e angoscia, ma non sono sentimenti passivi, in qualche modo trasmettono una grande energia. Sei d'accordo?
Ontto: Si in effetti ho un'idea piuttosto simile. Ci sono sicuramente paranoia e terrore nascosti in Mestarin Kynsi. Puntiamo anche a un'esperienza trascendentale con la musica, in cui ti allontani nella tua mente e forse raggiungi persino una sensazione catartica dopo aver attraversato alcuni stati disturbanti. La musica dovrebbe manipolare il tuo inconscio in certi modi. Inoltre, non penso che l'album sia deprimente, anche se la musica è molto oscura. C'è questa gioia di liberazione, dove raggiungi un nuovo territorio e ti senti libero.
Anche l'artwork mi fa pensare a qualcosa di soffocante, anzi annegato, è un'immagine particolare, potrebbe avere molti significati...
Ontto: Sì, l'idea di annegare in una palude è presente nell'artwork. È un collage di Tekla Vály e presenta elementi simbolici che rimandano alle canzoni. Come gli occhi paranoici che spiano di "Uusi teknokratia" o le mani legate condannate di "Oikeamielisten sali".
E per quanto riguarda invece i testi?
Ontto: Per quanto riguarda i testi Mestarin Kynsi ha il tema più conciso che abbiamo mai realizzato. Riflette la sensazione paranoica e manipolatrice delle canzoni. C'è un maestro oscuro che sta sorgendo, che usa i trucchi del controllo mentale occulto per distrarre le masse e salire al potere ... Un tema universale e familiare. Tuttavia, qualcosa che mi è sembrato che non solo si adattasse perfettamente all'umore della musica e allo stato generale delle cose nel mondo, ma ci ha anche dato molta ispirazione nella costruzione del filo drammatico dell'album. Alla fine il maestro ci porta tutti nella luce bianca infinita finale, e questa è la parte più estatica di tutto l'album.
Forse sbaglio ma ascoltando i vostri brani, alcune parti, pur nella loro complessità, sembrano nate da un'improvvisazione, in uno stile che mi ricorda una jazz session...
Ontto: Usiamo sempre l'improvvisazione come strumento compositivo quando scriviamo nuova musica. Lanciamo le idee e le lasciamo andare, lasciamo che trovino il posto giusto e l'atmosfera giusta. Ognuno dà il proprio tocco alle parti che stanno suonando suggerendo anche altre idee. La chimica musicale della band è fantastica ed è sempre emozionante ascoltare ciò che gli altri ragazzi creano per far evolvere un brano da un riff di base a una tempesta atmosferica.
Le vostre composizioni sono molto complesse, è difficile conciliare le idee di tutti?
Ontto: Dovrebbe esserci sempre del caos anche nella scrittura. Non è bene controllare perfettamente ogni dettaglio. Ci sono cinque membri creativi nella band, e di solito per noi il miglior risultato nasce nel momento in cui siamo insieme e ci lasciamo andare spontaneamente nel brano. Puntiamo alla sensazione che proviene jammando, quando tutti prendono lo stesso mood quasi per caso e poi viene rivelato qualcosa di inaspettato. È una bella sensazione e stiamo cercando di incorporarla nelle parti più complesse e cerebrali della musica. Discutiamo anche molto delle canzoni con la band e "testiamo" la loro forza atmosferica.
Come vi siete trovati con la Nuclear Blast, specialmente in questo particolare momento?
Ontto: Sembra che il “big label experiment” stia andando abbastanza bene. Hanno fatto un ottimo lavoro nel promuovere il nuovo album. Non hanno mai avuto richieste riguardo alla nostra musica, che è qualcosa di cui ho letto alcune persone hanno paura ... Certo non sarebbe una buona idea mettere sotto contratto una band come questa e poi provare a sopprimere tutto ciò che è interessante in essa. Ma devi solo ascoltare il nuovo album per vedere che la nostra identità musicale è ancora la stessa e non c'è stato un gioco di strategia.
Nella vostra storia annoveriamo un solo cambio di formazione, Moit ha lasciato la band nel 2016 sostituito da Niko "Ikon" Lehdontie, ma il nuovo album non sembra rimarcare differenze, anzi Mestarin Kynsi è forse uno dei vostri migliori album
Ontto: A mio avviso siamo stati molto fortunati con i chitarristi. Entrambi i ragazzi hanno grande personalità e sono molto creativi nello scrivere musica. Li adoro entrambi. Moit ha uno stile molto particolare e identificabile, il suo stile è molto trippy e ha anche un ottimo orecchio per le melodie. Non è affatto un tipico chitarrista metal ed è stato cruciale nel plasmare il suono degli Oranssi Pazuzu agli inizi. Quando Moit si è dovuto ritirare, sarebbe stato un periodo difficile per la band se non fosse stato per Ikon, che fortunatamente è entrato e ha salvato la situazione. È un maniaco del prog con un feeling jazz, un musicista super intenso, ed è anche molto interessato a sperimentare stranezze elettroniche ed effetti psichedelici. Penso che su Mestarin kynsi si possa sentire molto l'influenza di Ikon soprattutto con l'elettronica e nei paesaggi sonori della chitarra.
Ok, è tutto, grazie mille per il tempo che ci hai dedicato e per la vostra ottima musica. Auguro a tutti voi il meglio
Ontto: Grazie mille per l'intervista! Spero che stiate tutti bene. Saluti!