Cirith Ungol: un incredibile ritorno

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Il 2020, oltre a tutti i suoi problemi, ha portato anche qualcosa di positivo. Qualcosa che per molti di noi appassionati significa molto perché la musica ci aiuta, ci spinge, ci sostiene. Ecco che ascoltare un album clamoroso e totalmente insperato come Forever Black provoca un'incredibile soddisfazione, così come riempie il cuore rivedere in pista quelle vecchie glorie dei Cirith Ungol, assolutamente in forma, come se il tempo per loro non fosse mai passato. Abbiamo avuto il piacere di fare due chiacchiere con Robert Garven, storico batterista della band americana, e sono uscite diverse cose interessanti. Se siete parte delle legioni, se avete sentito la chiamata, alzatevi e unitevi a noi!

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(Leatherby, Baker, Garven, Barraza, Lindstrom)
Ciao Rob, qui Frank e Patricia di www.metal.it! Abbiamo fatto un sondaggio tra i nostri lettori per votare il loro album preferito del 2020 ed il vincitore è stato proprio Forever Black dei Cirith Ungol! Da qui ci siamo attivati per fare due chiacchiere con voi, per capire meglio questo straordinario ritorno e, naturalmente, per farvi i complimenti!
Rob: Grazie mille, è fantastico! Frank, ho visto che hai scelto "Forever Black" come # 1 per il 2020, e sono così orgoglioso che "Forever Black" sia stato selezionato Numero Uno (in italiano ndr) dai vostri lettori! Vorrei contattarli e ringraziarli personalmente per aver ascoltato la nostra chiamata!(heeding our call ndr)
Allora la prima ovvia domanda è certamente cosa vi ha spinto a ritornare insieme, dopo tanti anni?
Rob: Jarvis Leatherby, il nostro attuale bassista e manager, ha dato il via a tutti quegli eventi che hanno portato alla reunion. Avevo un amico Carl Valdez, che era il batterista originale in una famosa band punk locale "Ill Repute". Carl era anche amico di Jarvis e mi disse che voleva incontrarci per discutere della nostra vecchia band. Quando finalmente ci siamo incontrati, Jarvis ci ha raccontato storie incredibili sul suo tour con "Night Demon" e sull'incontro con molti fan ancora interessati ai Cirith Ungol, e ci ha quindi suggerito di riformare la band. Jarvis stava organizzando un festival heavy metal chiamato ”Frost & Fire Festival I" nella nostra città natale, Ventura (in California), e aveva invitato band da tutto il mondo per venire a suonare. Ha chiesto se fossimo stati disponibili a fare una signing session e tutti i membri originali (tranne Jerry Fogle che è tragicamente scomparso nel 1998) sono stati d'accordo a partecipare. Il festival è stato un enorme successo e alla sessione di autografi molti si sono presentati per incontrare la band con album e altri cimeli da far firmare. Sembrava come se una nuova generazione avesse scoperto la nostra musica su cui avevamo lavorato così duramente, per così tanti anni.
Jarvis aveva invitato al festival anche Oliver Weinsheimer che è il promoter del “Keep It True Festival” e, dopo la sessione di autografi, volle parlare un po’ con la band. Così tutti insieme, Jarvis compreso, andammo in un sushi bar li vicino. Oliver mi aveva già contattato nel 2004 per far tornare la band insieme e gli avevo detto che apprezzavo la sua offerta, ma che non sarebbe mai successo. Così, alla fine, ci siamo trovati; Jarvis, Oliver, Greg, Tim, Flint, Jimmy e io tutti seduti attorno ad un tavolo chiedendoci cosa sarebbe successo da li in avanti. Jarvis, avendo appena ospitato un fantastico festival, aveva detto di aver intenzione di allestire un altro "Frost & Fire II", l’anno seguente, e ci ha chiesto se fossimo interessati a fare una reunion per l’occasione. In quel caso saremmo potuti essere gli headliner del festival. Oliver ci ha anche parlato del successo del suo festival in Germania e ci ha chiesto se, nel caso fossimo tornati insieme, saremmo stati interessati ad essere gli headliner del suo Keep It True per il 20 ° anniversario, nel 2017! Da qui abbiamo dovuto ragionarci un po’ sopra dato che le nostre vite negli ultimi anni avevano preso un’altra direzione e rimettere in piedi la band sembrava arduo. All’inizio eravamo titubanti ma nel profondo delle nostre anime il fuoco del vero metallo bruciava e abbiamo deciso tutti di scatenare nuovamente gli Ungol su un mondo ignaro di tutto.

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Siete rimasti in contatto in questi anni? Quante volte avete pensato ad un possibile ritorno?
Rob: Dopo il 1991 la maggior parte di noi si è allontanata portando avanti le proprie vite, famiglie e carriere separate. Alcuni di noi sono rimasti in contatto e di tanto in tanto parlavo con Greg, Tim, Jimmy e Flint. Ma nessuno di noi ha mai pensato ad una reunion fino a quando Jarvis non ce lo ha proposto. E’ una cosa che non sarebbe mai dovuta accadere, ma quando le stelle si sono allineate ecco che la bestia conosciuta come Ungol si è risvegliata dal suo antico sonno per scatenarsi su un mondo ignaro!
Avete realizzato un album così bello, pieno di energia, che qualcuno ha definito magico ed è evidente che tornare insieme sia stata una scelta ben motivata. Cosa avete provato nello stare di nuovo insieme, in studio, a scrivere musica? Siamo molto curiosi di sapere quali sono state le vostre sensazioni in studio, dopo tanti anni.
Rob: E' stato incredibile! Non avrei mai pensato che avremmo suonato ancora, figuriamoci registrare un altro album, dato che avevo giurato che non avrei mai più toccato le bacchette dopo aver lavorato così duramente per vent'anni senza raggiungere il successo. Tuttavia, non appena abbiamo trovato una sala prove, abbiamo iniziato a lavorare sul nuovo materiale, senza mai nemmeno pensare che un nuovo album fosse possibile. Ma scrivere musica era nel DNA della band. In passato abbiamo sempre realizzato delle demo complete, quindi abbiamo preso un piccolo registratore digitale a 24 tracce e ci siamo messi al lavoro. Il primo assaggio di queste nuove canzoni è stato "Witch's Game", un brano che abbiamo scritto per il prossimo lungometraggio animato "The Planet of Doom". Dopo che "Witch's Game" è stato pubblicato come singolo su Metal Blade Records, molti recensori speravano che a ciò sarebbe seguito un nuovo album, e non appena abbiamo sentito questo interesse abbiamo iniziato seriamente a dare forma alla nostra colata di metallo.
Siamo stati fortunati a registrare nello studio del chitarrista dei ”Night Demon" Armand John Anthony, il The Captain’s Quarters. Siamo stati a stretto contatto con tutti i ragazzi di "Night Demon" ed è stato elettrizzante lavorare tutti insieme su questa resurrezione dei "Cirith Ungol"!
Forever Black è stato accolto benissimo quasi ovunque ed è riuscito nell'impresa di destare le vostre vecchie legioni di fan e, allo stesso tempo, di acquisirne moltissimi nuovi. Tanti nuovi ragazzi che ora andranno a scoprire il vostro vecchio materiale. Quali erano le vostre sensazioni prima dell'uscita? Vi aspettavate un simile successo?

Rob: La nostra musica è davvero unica e molti non la capiranno mai, noi lo sappiamo e lo accettiamo. Stiamo scrivendo la musica per noi stessi, e solo coloro che possono sintonizzarsi mentalmente sulla nostra stessa lunghezza d'onda possono sentire la nostra chiamata! Una nuova orda di appassionati di metal aveva scoperto la band, ed eravamo piuttosto entusiasti di come "Witch's Game" fosse stato accolto, tuttavia non eravamo sicuri dell'impatto che avrebbe avuto "Forever Black". Sapevamo che era un album solido, ma erano passati 29 anni dal nostro ultimo album "Paradise Lost".
Non credo che i Cirith Ungol avranno mai un enorme successo, ma vedere il nostro disco scelto dai vostri lettori come # 1 tra gli album del 2020 rispetto ad altre band leggendarie e tante nuove uscite… mi fa ricredere!
La musica di Forever Black è tutta nuova ed è stata composta in occasione di questo album oppure vi erano rimasti dei riff, delle porzioni di brani nel cassetto?
Rob: E' tutto materiale nuovo, e ci abbiamo lavorato sin da quando ci siamo riuniti. Ho recentemente riascoltato l’album e, anche se sono nella band e sono il critico più duro di me stesso, devo dire che sono molto orgoglioso di ciò che abbiamo realizzato. Tutte le canzoni sono belle pesanti e c’è un ottimo lavoro di chitarra!
Nel recensire l'album, ho definito "Forever Black" un disco veramente sincero, non solo il migliore dell'anno ma uno dei migliori degli ultimi anni. Il suono dell'album è poi così reale e autentico, puoi sentire le pelli della batteria, puoi sentire le mani che strisciano sul manico della chitarra, è tutto dannatamente reale. Avete usato un metodo particolare durante la registrazione? Raccontaci qualcosa di questa fase.
Rob: I tamburi in quercia della mia DW (dipinti di color rosso corsa italiano) sono stati registrati così come sono, così come i miei piatti e i gong della Paiste 2002. Nessun trigger o nessuna di quelle fantasiose cose moderne. Lo abbiamo registrato in modo molto simile agli altri nostri album in studio, avendo registrato anche dei demo ben pensati e preparati nel nostro covo sotterraneo segreto è stato tutto molto semplice! Armand era con la band da più di un anno e suonando insieme sapeva cosa volevamo. Ovviamente, mettere insieme un gruppo di rocker creativi in ​​una stanza creerà sempre scintille, ma queste scintille accendono il carburante che, a sua volta, accende la fornace dove viene forgiato il vero metallo!

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La batteria usata da Rob durante le registrazioni di Forever Black
Ascoltando "Forever Black" sembra di entrare in una macchina del tempo, si possono sentire le influenze degli anni '70, quelle southern, quelle doomy ma tutto suona davvero fresco e potente. Durante tutto questo tempo, a parte Jarvis e i suoi Night Demons, gli altri membri hanno continuato a suonare?
Rob: Siamo rimasti sorpresi e un po 'divertiti dal fatto che la gente pensasse che suonassimo ancora nello stile "Cirith Ungol" e che potessimo ancora scrivere musica di questo tipo. Sono solo felice di aver potuto dimostrare che avevamo ancora quello che serve per creare e forgiare nuove leghe di metallo fuso! Greg è stato l'unico che ha continuato a suonare professionalmente nella sua band "Falcon". Io, invece, non ho più toccato la batteria dopo che ci siamo sciolti nel 1991, ed ho realizzato il sogno di una vita diventando custode di una Ferrari classica. Ho passato molti anni dopo che la band si è addormentata lavorando a quel drago sputafuoco! Otto carburatori! (in italiano ndr)

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Il fantastico garage di Rob con le sue Ferrari. Mi ha spedito un sacco di foto, è un vero appassionato! Le potete vedere in questa gallery
I vostri testi sono stati spesso collegati alla mitologia, alla fantasia e alla saga di Elric di Melniboné. Cosa vi ha ispirato per questo nuovo album? Chi ha scritto i testi?
Rob: “Forever Black" è stata l’ispirazione principale, crea l'atmosfera per l'album e descrive l'oscurità discendente che ci avvolge e si sta dirigendo verso di noi. Si dice che la nostra musica evochi il lato più oscuro dell'eterna lotta dell'uomo, "A Churning Maelstrom of Metal Chaos Descending!"

La prima canzone è "The Call". Un tema ricorrente in questa intervista! Nel romanzo "Stormbringer", Elric suona "The Horn of Fate", noto anche come "Oliphant". È un oggetto di potere, capace di inaugurare la fine o l'inizio dei mondi. Questa è la nostra chiamata ai fedeli a destarsi! Non guidiamo i deboli, loro non risponderebbero alla nostra chiamata, poiché quando il chaos scenderà il falso metal cadrà!
Ho scritto il testo di "Legions Arise" volendo che fosse il seguito di "Join the Legion”, una chiamata alle armi, il nostro proclama che siamo tornati e vogliamo ammassare attorno a noi le nostre legioni nella battaglia finale! "The Frost Monstreme" e "The Fire Devine“ hanno testi ad opera di Greg e rimandano alle nostre prime ispirazioni "Sword and Sorcery", mentre il resto del disco è un incubo distopico di oscurità e disperazione di Tim. Che sta accadendo intorno a noi mentre scrivo queste righe…
Questo fantastico dipinto che abbiamo scelto per la copertina, chiamato "Elric in Exile", riflette perfettamente l'atmosfera cupa e minacciosa di questo album. È stato dipinto da Michael Whelan, la cui arte appare anche sui nostri altri 4 album in studio, il singolo "Witch's Game" e il nostro album dal vivo "I'm Alive". È un artista di fama mondiale, i cui capolavori sono stati utilizzati per album di band come Sepultura e Smoulder e per autori come Ray Bradbury, Michael Moorcock, Isaac Asimov, Stephen King e Arthur C. Clarke.
Da quando abbiamo stretto una collaborazione con Michael Whelan con il nostro primo album, "Frost & Fire", il nostro sogno era usare la sua serie di cover di Elrić of Melnibone dalle edizioni DAW Book degli anni '80 per tutte le nostre future copertine. Certo, allora eravamo una band giovane e non avevamo idea di cosa ci riservava il futuro o di quanti album avremmo mai prodotto. Ancora una volta, siamo onorati ed abbiamo il privilegio di poter usare il lavoro di questo acclamato artista sul nostro nuovo album e speriamo di continuare a lavorare con lui per qualsiasi progetto futuro! È stato uno dei migliori e più costanti amici della band nel corso degli anni, arrivando anche a vederci suonare a Brooklyn, New York!
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Riguardo al vostro ritorno, vorrei sapere cosa significa per voi, se è avvenuto solo per semplice divertimento, oppure c’è il desiderio di mostrare alle nuove band come suonare questo genere, o ancora, se è solo una prova con voi stessi per dimostrare che siete ancora capace scrivere ottima musica?
Rob: Tutto quello che volevamo fare era scrivere e suonare il metal più pesante che potevamo, niente di più niente di meno! Essere in grado di esibirci davanti a un vasto pubblico all’aperto è ciò che davvero mi eccita. Abbiamo suonato al "Chaos Descends Festival" nella foresta vicino a Crispendorf in Germania. Il festival prende il nome da una delle nostre canzoni e si svolge in una pittoresca località rurale, davvero surreale. Una valle bella ma inquietante, incastonata tra due piccole montagne con un fiume solitario che serpeggia tra di loro e un piccolo treno che circonda l'area. Ricordo di aver guardato fuori da dietro i tamburi, mentre suonavo la nostra canzone "Chaos Descends", vedendo gli alberi e le stelle, e ho sentito le legioni riunite cantare il ritornello più forte dei nostri amplificatori. Potevo sentire una connessione diretta con gli elementi della terra e tutte quelle anime eccitate presenti che ondeggiavano ritmicamente all'unisono in modo frenetico, con il pulsare del metallo fuso che stavamo stendendo davanti a loro! La sensazione che ho provato è stata indescrivibile e mi rimarrà finché sarò in vita!

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"Forever Black" è uscito durante il lockdown globale, avevate programmato delle date dal vivo? Credi di essere stato penalizzato da questi tempi difficili che stiamo vivendo?
Rob: Sì, i più grandi show che avremmo mai potuto suonare sono stati cancellati, ma con così tanto dolore e sofferenza e così tante persone care perse è da egoisti lamentarsi dei concerti che non abbiamo potuto fare. Quando sei giovane, un anno o due della tua vita non fanno una grande differenza ma alla nostra età questi anni potrebbero essere gli ultimi, quindi è un grande peccato. Spero solo che passi tutto questo in modo da poter continuare da dove avevamo lasciato!
Credo che in passato i vostri album non abbiano ricevuto il riconoscimento che meritavano. Oggi, invece, ci sono così tante band che appartengono alla New Wave of Traditional Heavy Metal che parlano dell'influenza di Cirith Ungol nella loro musica. Che cosa ne pensi? Conosci alcune di queste band?
Rob: Penso tu stia esagerando sulla nostra influenza! Siamo semplicemente felici che la nuova generazione di musicisti heavy metal possa godere della nostra musica e penso che siamo stati abbastanza fortunati da aver avuto una seconda possibilità di scrivere alcuni gradi riff! Siamo tutti sulle spalle di coloro che sono venuti prima di noi. Siamo stati fortunati a condividere il palco con molte band di questa nuova generazione e anche con alcune di quelle con cui siamo cresciuti, come "Lucifer’s Friend" e Captain Beyond!
Considerando la qualità di un album come "Forever Black", ma anche il duro lavoro che c'è dietro, possiamo aspettarci altro nuovo materiale in futuro?
Rob: Molti dei colleghi musicisti che abbiamo ammirato e con cui siamo cresciuti sono recentemente passati oltre. Noi stiamo lavorando a nuovo materiale mentre parliamo e, alla nostra età, intendiamo utilizzare il tempo rimanente con saggezza! Se sopravviviamo a questa pandemia, ci sarà sicuramente altra musica in arrivo!
Ok, è tutto. Grazie mille per il tuo tempo e ancora grazie per la vostra grande musica. Vi auguriamo il meglio e un felice anno nuovo pieno di musica!
Rob: Buon anno a tutti e due!(in italiano ndr) Grazie ad entrambi per il vostro interesse verso i "Cirith Ungol" e per le vostre gentili parole. Essendo un fan della Ferrari sin dalla nascita, amo tutto ciò che è italiano. Recentemente ho letto che si potrebbero forse fare dei concerti al Colosseo, quello sarebbe lo show definitivo dei "Cirith Ungol"! Il mio sogno è visitare l'Italia un giorno, quindi grazie ancora per averci aiutato a spargere il verbo dei "Cirith Ungol", magari il mio sogno diventerà realtà! E grazie a tutto lo staff dei writers e ai lettori di Metal.it !
Intervista a cura di Francesco Frank Gozzi

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 23 gen 2021 alle 21:38

A distanza quasi di un anno confermo che Forever Black è stata la miglior bomba del 2020, presenza quasi fissa nella mia macchina.

Inserito il 21 gen 2021 alle 14:32

I Cirith Ungol sono uno di quei gruppi che mi emozionano anche solo tenendo in mano un loro LP. E anche l'ultimo Forever Black non è da meno, pure per me album dell'anno. Grandissimi!

Inserito il 20 gen 2021 alle 15:19

Grandi ragazzi, bellissima intervista e si sente l'orgoglio, la passione e l'umiltà di questa grande band che onestamente avrebbe meritato di più, sempre grazie Cirith Ungol!