Speed Stroke: sul luogo del delitto!

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In un rockrama sempre più frenetico, dove è piuttosto facile passare velocemente dallo status di “promessa” a quello di gruppo “senza più nulla da dire”, gli Speed Stroke si collocano in quella fascia di band dotate di una certa esperienza e tuttavia ancora impegnate in un brillante percorso di crescita.
Scene of the crime”, il nuovo album con cui i nostri inaugurano una proficua collaborazione con il Burning Minds Music Group, rappresenta un passo fondamentale di questo processo, mescolando con maestria e disinvoltura irriverenza “stradaiola” e sensibilità melodica, ottenendo un risultato davvero appagante.
Abbiamo interrogato i protagonisti del “crimine” per indagare sull’intera questione …

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Ciao ragazzi, grazie per la disponibilità e benvenuti su Metal.it! Direi d’iniziare, se siete d’accordo, con una breve scheda di presentazione degli Speed Stroke …
Ciao a tutti i lettori di Metal.it, nelle puntate precedenti:
gli Speed Stroke si formano nel 2010 a Imola e sono giunti al terzo disco, l'orientamento musicale è prevalentemente Hard Rock e se si dovesse trovare una similitudine è una via di mezzo tra “Slave To The Grind” degli Skid Row e gli Hardcore Superstar. È difficile fare queste cose senza occupare 200 righe!
Siete da poco tornati sulla “scena del crimine” con un approccio, a mio modo di vedere, melodicamente avvincente, più “maturo” che in passato, pur mantenendo intatte grinta e “viziosità” tipiche del genere musicale che proponete ... raccontateci “tutto” di “Scene of the crime” e di come si è sviluppato il suono del disco …
Ci spaventa a volte il termine "maturo" perché molte volte è l'inizio della fine ahah! Questo disco è figlio di tutte le nostre influenze e di tutte le nostre ambizioni ma cercando di rimanere fedeli alla nostra impronta stilistica. Come produzione abbiamo optato a una cosa leggermente diversa dalle produzioni moderne super piene e a tratti pompose, approcciandoci alla ricerca di un sound simile a quello di Ac/Dc e primi Van Halen, che nonostante la produzione "scarna”, hanno sempre avuto una potenza che abbiamo sempre ammirato. Mentre per la scrittura non saprei, perché siamo molto impulsivi e "di getto" nel portare idee e mood ai pezzi. Semplicemente ciò che ci piace.
Assieme alla consueta ispirazione “stradaiola”, nel corso dell’album si avvertono influenze piuttosto diverse (penso a “No love”, per esempio, con inserti prog e flamenco ...). Quanto è importante avere una cultura ampia e variegata per fare musica nel 2020?
Per noi è importantissimo perché ogni nota ascoltata è uno strumento fondamentale per sapere come comportarsi in qualsiasi situazione e arrivare ai propri obiettivi artistici. Per quanto ci si può girare attorno tutti i nostri artisti preferiti sono figli dei loro ascolti e dei loro gusti musicali che ne hanno plasmato la sensibilità. Anche se alle volte un po' di sana "ignoranza" fortifica la creatività e ti fa preoccupare molto meno quando si è attanagliati dai dubbi.
E già che l’abbiamo citata, vi chiederei un piccolo approfondimento proprio su “No love”, uno dei “pezzi forti” del programma …
No Love” è stata una fantastica scommessa che ci sta dando grandi soddisfazioni, è nata da riff nascosti in un cassetto e un ritiro spirituale in una casa in campagna in compagnia di qualche cassa di birra che facciamo solitamente quando vogliamo dare il massimo in fase di scrittura. È un pezzo che è facilissimo accostare a una "Estranged" o "November Rain" (del discount ah ah) ma la struttura è molto ispirata anche a "Bohemian Rhapsody" e "Innuendo" dei Queen con le quali condividono alcune caratteristiche.
A livello di testo è molto delicata e importante in quanto tratta della violenza (sia fisica che psicologica) all'interno di una relazione indipendente da quale sesso sia a subirla o infliggerla, denotano quanto alcune parole d'amore possano nascondere al loro interno solo un desiderio di possesso e controllo sull'altro.

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"After dark” e "One last day”, incarnano il lato più elegiaco e crepuscolare della band, svelando un’altra interessante sfumatura della Vs. personalità espressiva ... anche qui vi chiedo di raccontarci qualcosa sulla genesi dei brani …
Ci piace sempre trovare connessioni tra canzoni che magari apparentemente non ne hanno o comunque sono state scritte in momenti e mood diversi. Queste due ne sono un forte esempio; molte delle canzoni dell'album hanno come filo comune il "dubbio", quello che non ti fa dormire la notte e rivedere ogni tua decisione, "After Dark" essendo una dichiarazione d'amore alla notte è proprio riguardo il momento in cui si generano più dubbi, ma con una buona penna o una buona compagnia si può avanzare oltre. "One Last Day" invece è proprio l'orlo del baratro ed è un continuo interrogativo su cosa sia giusto o no fare nella propria vita, e direi che è riuscita a ricreare quell'atmosfera di quasi rassegnazione.
Poi, ovviamente, c’è da esplorare il lato maggiormente diretto, energico e viscerale del gruppo e anche qui mi sembra che “Scene of the crime” garantisca agli appassionati le necessarie scosse emotive ... qual è il brano che ritenete più rappresentativo da questo punto di vista e perché?
"Scene Of The Crime" sicuramente è la titletrack non a caso, rappresenta la voglia di far festa anche nelle situazioni più buie e apparentemente insormontabili, ripercorrendo tutti i luoghi in cui ci piace fare "schifo". Sicuramente c'è anche "Soul Punx" perché ci lega tantissimo alle persone con cui ci piace fare "schifo" e cancellare quei dubbi che ho citato prima.

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Con questo nuovo disco avete inaugurato una collaborazione professionale con il Burning Minds Music Group ... com’è nata e quali sono i presupposti che vi hanno convinto a intraprendere questa nuova “avventura”?
La nostra conoscenza con Street Symphonies risale a tantissimo tempo fa in verità, lavorando con loro nei nostri primissimi mesi di esistenza nel 2010, ma per divergenze abbiamo preso strade differenti fino ad'ora. Ci siamo riavvicinati e abbiamo fatto anche la conoscenza dei ragazzi in Burning Minds. Entrambi hanno creduto molto in questo disco e andiamo avanti a gonfie vele!
Impossibile, non chiedere a un gruppo come il vostro, forte di un importante curriculum live, una valutazione sull’attuale travagliata situazione e sulle iniziative, più o meno “fantasiose”, che addetti ai lavori e formazioni musicali stanno mettendo in atto per cercare di ovviare alla mancanza forzata di “veri” spettacoli dal vivo …
Abitando in diverse città, con le nuove restrizioni, è veramente difficile anche solo provare ... avremmo voluto proporre anche noi qualcosa in streaming ma per il momento è quasi impossibile. Ogni progetto che abbiamo fatto fino ad ora per portare questo nuovo disco su un palco nel rispetto delle norme è saltato quindi stiamo aspettando momenti più favorevoli.
Il “mestiere” del musicista rock, a certi livelli, appare oggi davvero molto complicato ... tanti “sacrifici”, magari non del tutto compensati da altrettante soddisfazioni ... eppure nonostante tutto ci si continua a “sbattere” con passione e determinazione ... qual è la molla che alimenta tale irriducibile ostinazione?
Sicuramente non i soldi ah ah! Bisogna semplicemente divertirsi e aver sempre voglia di migliorarsi, sfidare se stessi è un motore fortissimo che porta sempre a cose nuove senza dover ricorrere a troppe soddisfazioni esterne.

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Con questo “Annus horribilis” appena concluso, è tempo di bilanci e di classifiche ... quali sono i tre dischi che hanno reso il vostro 2020 più “sopportabile”?
Jack: Kvelertak - Splid; The Hawkins - Silence is a Bomb; Hällas - Conundrum
D.B. : DGM - Tragic Separation
Fungo: un misto di Shinedown, Pretty Reckless e Guns n Roses
Michael: Roadwolf - Unchained the wolf
Andrew: Carly Rae Jepsen - Dedicated; Pantera - Far Beyond Driven
E già che ci siamo, cosa vi aspettate dal 2021? Che cosa dovrà succedere per renderlo quel “Annus mirabilis” che un po’ tutti auspichiamo?
Vorremmo poter dare risposte più articolate ma credo che l'unica risposta esaustiva sia "SUONARE".
L’ultimo spazio dell’intervista, dopo aver rinnovato complimenti e ringraziamenti, lo riserviamo come sempre ai commenti “a schema libero” ... a voi la parola, per annunci, riconoscimenti, invettive, insulti ...:)
Grazie mille per lo spazio che ci avete dedicato e grazie a tutti quelli che stanno supportando la musica a 360° in questo inferno assoluto. Ricordatevi sempre di santificare le televendite di pentole e speriamo di vederci presto, con le suddette pentole, sotto un palco a far casino!
Intervista a cura di Marco Aimasso

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