Freternia: L'ultima difesa del Power Metal

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I Freternia sono una certezza per quando riguarda il Power Metal svedese e il loro nuovo album, "The Final Stand", lo ha confermato. Ne parliamo con Tomas Wäppling, che avevamo già accolto su queste pagine per l’uscita di "A Nightmare Story".
Ma non ci siamo certo dimenticati del loro cantante, Pasi Humppi, nostro interlocutore in occasione della realizzazione di "The Gathering", che ci manda un suo saluto… in video, come potrete vedere scorrendo l’intervista.

Salve a tutti, è ancora una volta un piacere avervi per una conversazione con Metal.it, come vanno le cose da voi?
Ciao Sergio, grazie per averci ospitato ancora una volta su Metal.it. È sempre un piacere. Beh, le cose vanno alla grande, non c'è molto da fare visto che è quasi Natale e l'anno nuovo si avvicina. Per il momento stiamo solo raccogliendo tutti i feedback positivi della comunità Metal e l'energia positiva che questo ci porta..
Vorrei parlare del vostro album che è stato pubblicato proprio di recente. Penso che abbiate realizzato un album molto buono e "The Final Stand" è probabilmente uno dei migliori dischi che ho ascoltato alla fine del 2022. Quanto siete soddisfatti del prodotto finale? Che riscontri avete ricevuto finora?
Grazie mille! Ci sentiamo onorati da tutte le parole gentili che sono state scritte su "The Final Stand". Dopo l'uscita di "The Gathering" abbiamo avuto la sensazione di "beh, è stato divertente e quello che volevamo fare per questo album, cosa fare ora?". Ci siamo resi conto che desideravamo più melodia e semplicità per il prossimo album, uno sguardo indietro a come volevamo che la nostra musica suonasse all'inizio. Così è nato "TFS" e ne siamo davvero soddisfatti. È una sorta di mix dei due primi album con un pizzico di "The Gathering".
In passato la valutazione della musica era esclusivamente nelle mani di opinionisti (più o meno) influenti, oggi con il fenomeno Internet (blog, YouTube, più i vari social network...) il fruitore di musica ha molte (troppe?) fonti di informazione per orientare il suo acquisto. Cosa ne pensate?
Internet apre molte possibilità, ma è anche qualcosa che non mi piace sotto molti i punti di vista. Ricordo una domanda di una vecchia intervista in cui mi si chiedeva "Perché secondo te oggi non escono veri capolavori?" e io rispondevo che mi ricordavo di essere un ragazzino che cercava nuova musica nei negozi di dischi, alla radio, eccetera, ma oggi siamo affogati nel flusso infinito dei social media. Ci viene propinata roba che non abbiamo mai chiesto e che probabilmente non ci piace nemmeno. La musica oggi è destinata al consumo e in questo flusso dimentichiamo e ci perdiamo quelle uscite che sono veri e propri capolavori.
Il vostro precedente album "The Gathering" veniva da una lunga pausa di circa 17 anni dall'eccellente "A Nightmare Story", ma questa volta per "The Final Stand" abbiamo dovuto aspettare molto meno. Cosa/chi dobbiamo ringraziare per questa attesa più breve?
"The Gathering" doveva uscire nel 2018 per celebrare i 20 anni dalla nascita dei Freternia. Pensavamo che sarebbe stata l'ultima cosa che il mondo avrebbe sentito da noi, ma ci siamo resi conto che è stato molto divertente farlo e che tutti i feedback positivi ci hanno fatto continuare a scrivere le canzoni che sono finite su "TFS".
Questo è il vostro quarto album e i Freternia, pur con peculiarità diverse di album in album, sono sempre stati sinceri e fedeli alle loro origini e allo stile della loro musica: nel creare e registrare l'album, avete apportato qualche cambiamento sostanziale rispetto al passato più recente?
La maggior parte delle cose sono fatte allo stesso modo quando si tratta della parte di composizione e di registrazione...
"The Final Stand" è stato registrato in modo tradizionale o anche questo album, come per molti altri artisti, è passato alle modalità in remoto fornite dalla tecnologia attuale?
L'industria musicale di oggi è molto diversa da quella di quando abbiamo iniziato e per questo siamo stati costretti ad adattarci e a utilizzare alcuni degli strumenti ormai necessari..
Dove avete registrato l'album e quanto tempo avete impiegato per realizzarlo e finirlo? Complimenti per il risultato, purtroppo al giorno d'oggi va molto di moda avere un suono molto più finto e plasticoso...
Oltre alla parte relativa all'industria musicale di cui alla risposta precedente, molti membri hanno famiglia e figli piccoli, quindi abbiamo registrato "The Final Stand" nel nostro "Studio Nightmare". Se non fosse stato così, probabilmente ci sarebbero voluti altri 17 anni o giù di lì, finché i bambini non fossero stati abbastanza grandi da prendersi cura di loro stessi.
Lasciamo la "cosa del suono" a chi sa cosa fare. Naturalmente oggi ci sono differenze nel suono, ma non è forse una caratteristica di tutti i tempi? "Migliore? suono nella musica", "migliore immagine in TV", "migliori? L'umanità ha bisogno di cose nuove e migliori e in questo modo alcuni elementi vanno persi.

Quanto tempo avete avuto bisogno di provare per sentirvi a vostro agio con le canzoni prima di registrarle?
Difficile dirlo, quando la vita familiare lo permette. Ma spero sufficientemente a lungo.
La canzone "Friends in Enemyland" era già presente nel vostro album di debutto, "Warchants & Fairytales", e la ritroviamo qui. Che differenza c'è tra la nuova versione e quella di 22 anni prima, del 2000? Da quello che sembra, questa canzone ha una certa importanza per voi, vero?
Stavamo parlando di registrare nuovamente una vecchia canzone e Pasi ci ha chiesto di fare "Friends In Enemyland". È stata la prima canzone che gli abbiamo mandato quando gli abbiamo chiesto se voleva unirsi ai Freternia, quindi ha davvero un'importanza per lui e naturalmente tutti noi amiamo questa canzone.
Come ho già scritto nella mia recensione, se avessi dovuto scommettere i miei due cent su un'operazione di recupero, però, li avrei puntati tutti sulla sempre emozionante "The DragonSong", che credo sia una delle vostre canzoni più conosciute, c'è qualche possibilità che la riprendiate in futuro?
Personalmente, non prenderei mai questa strada perché penso che, anche se l'originale non è perfettamente eseguito, ha quell'autenticità che non può essere ricreata senza perdere ciò che considero effettivamente la canzone.
In "The Gathering" avevate avuto come ospiti Johannes Nyberg degli Zonata e Mikael Dahl dei Crystal Eyes, ci sono state delle ospitate anche nel nuovo album?
Avevamo solo un ospite in David Åkesson, volevamo migliorare i nostri cori e David aveva le mani libere per dedicarsi ad altre cose, così si è occupato degli arrangiamenti dei cori e il risultato è stato perfetto.
Dopo più di due decenni di Freternia, continuate ad andare forte, senza mollare la presa. Stare là fuori per così tanto tempo richiede molta energia e motivazione. Che cosa ha mantenuto i Freternia in vita, oltre alla volontà di diffondere il verbo del Metal?
Sono un'anima piuttosto creativa e comporre canzoni mi dà l'opportunità di esprimere questa creatività in un modo che mi mantiene motivato. Scrivo musica per me stesso, per quello che mi piace e che voglio ascoltare personalmente, e se questo viene apprezzato dagli altri mi rende davvero felice e a volte anche orgoglioso.
Non è che dovremmo intendere il titolo del disco come un messaggio di addio da parte dei Freternia, vero? Proprio ora che state finalmente dando continuità alla vostra proposta musicale!!
"The Final Stand" si riferisce a un tema lirico che avrebbe dovuto coinvolgere tutte le canzoni dell'album. Sentivamo che non ce l'avremmo fatta questa volta per l'intero album, ma alcune canzoni sono collegate tra loro dai testi.
Per favore, ora devi dare ai nostri lettori tre motivi per comprare "The Final Stand" e - perché no - magari consigliare qualcuno dei precedenti...
1. Se vi piace quello che sentite, compratelo!
2. Elvenstar
3. I due motivi sopra citati.

Grazie mille per il vostro tempo e per tutti questi della musica metal insieme: se volete aggiungere qualcosa, questo è il vostro momento. Un grande abbraccio e stay metal forever!
Un grande ringraziamento a te Sergio e a Metal.it per le parole di stima e il supporto. E' davvero apprezzato!! Keep The Flame Burning!
Intervista a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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