Public Interview and Secret Agony..

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I White Skull, sempre nella persona del chitarrista Tony, erano stati oggetto di un'intervista abbastanza recente, che aveva ricapitolato gli avvenimenti occorsi al gruppo: il successo di "Tales of..." il relativo tour in Germania e la singolare data in Israele, ed infine il loro divorzio dalla Nuclear Blast, per passare nelle file della Breaker. Ed è proprio per la label gestita dal "mitico" Udo, che è uscito il quarto album dei White Skull, l'ottimo "Public Glory, Secret Agony", che mi ha dato l'occasione di fare nuovamente quattro chiacchiere con il già citato Tony. Purtroppo gli inconvenienti tecnici occorsi al mio registratore (R.I.P.) hanno ritardato la pubblicazione di quest'intervista, completata grazie alla gran disponibilità dimostrata da Tony, che mi ha concesso una seconda chance.

Ermo: E' passato già un po' di tempo dall'uscita dal bellissimo "Public Glory, Secret Agony", quali sono state in generale le reazioni della critica, e come vanno le vendite?
Tony: Beh possiamo iniziare parlando delle reazioni della critica, finora in tutti i paesi dove è stata curata la promozione abbiamo avuto un ottimo riscontro, definiscono l'album più potente e più maturo di "Tales...", per le vendite ti posso dire che vanno bene, ma è presto a due mesi dall'uscita sapere cifre certe, noi non siamo una Band da superclassifica show...

E: Nuovo album, nuova casa discografica, avete sentito la Breaker più vicina al gruppo?
T: Sì, indubbiamente sì. Siamo partiti bene, c'è un ottimo rapporto con l'etichetta, ci segue di più rispetto alla NB alla quale rimaniamo legati per la distribuzione. Ora è la Breaker che dirige il gioco. Speriamo che continuino così anche nel futuro...altrimenti si può sempre cambiare ancora. Eppoi la Breaker, è di Udo, anzi è Udo eheh.. penso ci siano solo lui ed una segretaria, tutto è gestito direttamente da lui... sai è venuto a trovarci, ed è stato disponibilissimo e simpaticissimo, lo abbiamo inviato a mangiare a casa di uno di noi, ed è stato fantastico, ci siamo divertiti un casino...la sera dopo però aveva voglia di mangiare una buona pizza e ci ha voluto portare a mangiare nella miglior pizzeria!

E: Ascoltando "Public..." , e l'ho fatto parecchio, ho avuto l'impressione che sia leggermente meno veloce e "teutonico" del precedente, ma al contempo più epico e con una maggiore vena melodica, ma non per questo meno potente... che ne dici?
T: Non saprei, è sicuramente meno veloce, ma non perché i pezzi siano meno veloci, il fatto è che ci sono meno pezzi veloci. Abbiamo fatto un mix tra pezzi veloci e mid-tempo. L'epicità non so che dire abbiamo messo ciò che ci sentivamo di mettere.

E: A livello di concept avete abbandonato le lande nordiche per argomenti più vicini alla nostra cultura, come è nata l'ispirazione per questa storia?
T: Il tutto è molto buffo. Partiamo da "Tales...", durante la promozione molti giornalisti ci chiesero come mai avevamo parlato della storia dei Vichinghi e non di una storia più nostra quale quella dei Romani. Quando abbiamo iniziato a scrivere il nuovo album avevamo molte idee e molti argomenti, ma nell'indecisione di tutti gli argomenti ci siamo detti perché non parlare dei nostri avi Romani come suggeritoci? ...e perché no? e così è stato!

E: "Greedy Rome"... decadenza dell'impero Romano... nessuna allusione all'attuale situazione socio-politica italiana?
T: Guarda sei uno dei primi che me lo chiede, di solito lo devo mettere in evidenza io (come potevo non riportare questi complimenti eheh)... Roma avara una volta, ora e nel futuro. I riferimenti non sono casuali, anche se non ne abbiamo parlato nei testi abbiamo lasciato trasparire i significati nei titoli. Se fai caso l'album è praticamente tutto ambientato all'epoca di Cesare, solo la prima canzone "Burn Rome, Burn" si rifà ai tempi di Nerone, che venne solo in seguito... fu l'imperatore che incendiò Roma... e non è un caso ...ce l'hai un cerino Burn Rome Burn!

E: Sì ma guarda che a Roma ci sono anche dei metallari.. non solo politici...
T: OK! quelli li salviamo! ehehe (Graz... Estizi siete salvi... ah già anche Corpse!)

E: "Cleophatra" è invece il mio brano preferito... ma non ho trovato nessun riempitivo, sembrate sempre baciati da un ottimo songwriting. Come nasce e si sviluppa una canzone dei White Skull?
T: Dipende, di solito io e Nick proponiamo dei riff, li studiamo un po', li modifichiamo e ne ricaviamo una struttura, poi con Federica cerchiamo di metterci sopra le melodie. A volte Federica ha un'idea per un brano e dice: nel prossimo brano vorrei parlare di questo argomento, riuscite a crearmi un'atmosfera, magari un tempo speed o su un mid-tempo? Noi prepariamo la bozza d'idea e poi ne discutiamo assieme.

E: C'e ancora tempo per un rimprovero, la vostra homepage (http://users.iol.it/white_skull/), ho l'impressione che trascuriate questo potenziale (e potente) mezzo promozionale...
T: Sono solo e non so come modificarla. Aspetto del materiale dalla Germania da inserire, ma sta tardando ad arrivare e poi, cosa da non sottovalutare, non ho un WebMaster adesso e io da solo non ci capisco una mazza. Riesco a malapena ad aggiornare le date dei concerti. E' già una gran cosa. (Ehi! Webmaster metallari... fatevi sotto!)

E: Visto che siamo in argomento, che ne pensi di internet...
T: Grande cosa, ma odio i siti che regalano gli MP3, non sono d'accordo su quanto succede con la musica. Io sono del parere che gli unici che possono inserire un brano in internet siano le band. Ogni band è libera di inserire i propri brani a scopo promozionale nel proprio sito, ma altra gente non è libera di commercializzare ciò che non è suo.

E: L'unico appunto che ho fatto in sede di recensione sull'album è' relativo al coro presente su "In Caesar We Trust", dove avrei preferito un bel "Ave Cesare a Hail Caesar"...
T: Se proprio dovevamo farla dovevamo farla in latino "Ave Cesare morituri te saluta", questa era la fase che usualmente pronunciavano i soldati Romani. L'abbiamo metallizzata con un Hail Caesar, quasi a simboleggiare Cesare un defender.

E: Progetti per il prossimo futuro... il 25 Novembre se non erro suonerete dalle mie parti, terrete altre date in Italia, e per l'Europa?
T: Sì altre in Italia, e per l'Europa stiamo ancora vedendo alcune soluzioni, ma sicuramente ci andremo nei primi mesi del prossimo anno.

E: A questo punto io ci vedrei bene un bel live album, ormai avete un repertorio consistente... potrebbe essere il momento giusto dopo quasi 10 anni on the road!
T: Non dipende da noi, mi piacerebbe realizzarlo, non si sa mai. Magari non lungo come uno show, ma da 70 minuti si potrebbe anche fare. Staremo a vedere. Ci sono band più in alto della nostra e con molto più materiale che non hanno un live, anche questa è una questione di mercato.

E: A proposito di live, vi ho visti spesso dal vivo, e la cosa che mi ha sempre colpito è lo stile di cantare che ha Federica, sembra canti a bocca socchiusa ma come fa a tirare fuori quella voce?
T: Qualcuno ci ha accusati dicendo Federica canta in PlayBack e io gli ho risposto vieni sul palco. La tira da dentro, canta molto di diaframma, è una sua tecnica. Anch'io non l'ho mai vista cantare a squarciagola con la bocca aperta alla Aerosmith.

E: A proposito di Federica, come è entrata nel gruppo, è stata una scelta voluta quella di avere un vocalist femminile?
T: No. Nel 1991 cercavamo un cantante. Prima cantavo io ma sai era uno strazio... Fabio portò in sala prove Federica e mi disse vuole provare a cantare con noi. Lo presi in disparte e dissi, una donna con noi??? La provammo, ma dovetti ricredermi subito aveva una voce incredibile e dissi ok Federica se vuoi rimani con no
Intervista a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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