Folkstone, ogni live un mondo a sé (Lorenzo "Lore" Marchesi: vocals)

Info

I Folkstone da anni richiamano centinaia di fans ad ogni loro concerto. E puntano a fare lo stesso a Taste of Earth, la manifestazione che si tiene a Isola della Scala (VR). La Showtime Arena è pronta ad accoglierli, con circa 700 posti, sabato 15 novembre alle 22. In quell'occasione il gruppo folk-metal presenterà il nuovo album “Natura Morta”. A questo link sono disponibili i biglietti, di cui è caldamente consigliato l'acquisto preventivo. Di seguito l'intervista che ho fatto con loro.
Partiamo da Isola della Scala: avete preparato qualcosa di speciale per il pubblico veronese?
Abbiamo una scaletta totalmente rinnovata. Abbiamo chiesto tramite social direttamente al nostro pubblico di indicarci le canzoni che volevano che venissero inserite nella scaletta. Abbiamo avuto una valanga di risposte ed abbiamo inserito i tre pezzi più votati, che sono: Il confine, Frammenti e Nell'Alto Cadrò. I nostri live durano minimo due ore, quindi ci saranno pezzi da tutti i nostri album e soddisferemo ogni palato.
Il vostro ritorno dal vivo è molto atteso. Dopo tanti anni di palchi e esperienze, cosa vi emoziona ancora di più quando iniziate un nuovo tour?
Dopo tanti anni di live uno potrebbe pensare che ci si abitui a stare su un palco. In realtà, almeno per me, ogni data è un mondo a sé. Il feeling con chi ci ascolta è e rimane la cosa che mi emoziona di più. Un live deve essere viscerale, bisogna essere "trasparenti", lasciar fluire le proprie emozioni a chi ci ascolta e viceversa. Quando questo succede tutto diventa molto figo.

Parliamo del nuovo album: come nasce e che tipo di percorso artistico rappresenta per voi rispetto ai dischi precedenti?
Il nuovo album è nato dopo i live del 2023. Dopo quasi 4 anni che non ci si vedeva più tra noi Folkstone, né si pensava a fare musica è stato tutto abbastanza veloce. Diciamo che avevamo accumulato idee, atmosfere, ispirazioni...ed avevamo ritrovato la voglia di esprimerle e condividerle. Per noi è l'album più completo e maturo che i Folkstone abbiano prodotto fino ad ora.
A livello sonoro, sembra che abbiate trovato un equilibrio tra potenza e introspezione. Ci sono stati nuovi strumenti, sonorità o collaborazioni che vi hanno spinto in direzioni inaspettate?
Devo essere sincero, non facciamo più molto caso a che genere andiamo a toccare nei nostri pezzi. Non abbiamo aggiunto strumenti nè studiato a tavolino le sonorità. Semplicemente abbiamo lasciato fluire l'ispirazione ed abbiamo pensato di chiamare i vari artisti che hanno collaborato all'album seguendo le sfumature che ogni pezzo porta con sè. Nella nostra musica infatti penso si sentano tutte le influenze dei nostri ascolti che hanno formato la nostra vita musicale, che spazia dal rock al cantautorato, dal metal al punk e così via.

Nei vostri testi c’è sempre un legame forte con la terra, le radici e la rabbia “costruttiva”. C’è un messaggio particolare che volete trasmettere con questo nuovo lavoro?
I Folkstone hanno mosso i primi passi mischiando quella che era "la musica da strada" all'interno di rievocazioni medievali con il rock/metal. Ma a parte tre/quattro canzoni dei primi due album ci è venuto spontaneo e naturale cominciare a raccontare di noi stessi ed il mondo che ci circonda.
C'è sempre stata una specie di forma di ribellione nei nostri testi. Sicuramente la musica degli inizi è molto più semplice e grezza rispetto ad oggi. I testi spaziano dall'introspezione al sociale.
Per me il rock, il punk, il metal anche estremo hanno sempre rappresentato una sorta di ribellione allo status quo. Una sorta comunque di urlo, di esternazione di rabbia o richiesta di "aria" intesa come libertà, che se non si può raggiungere nella vita di tutti i giorni, per ovvie ragioni di limitatezza dell'essere, umano si esprime nella musica.
Abbiamo sempre fatto fatica a definire la musica dei Folkstone.
Non abbiamo mai voluto, almeno intenzionalmente, staccarci da una definizione piuttosto che un'altra.
Facciamo quello che ci piace e che sentiamo la necessità di esprimere
Guardando indietro, quanto sentite ancora l’eredità dei primi Folkstone, quelli più legati al folk metal puro? E quanto invece avete voluto staccarvi da quella definizione?
Come detto prima, non ci siamo mai sentiti addosso alcuna definizione od etichetta specifica. Come nella vita anche nella musica si parte da un punto che poi però cresce e si evolve.
Quindi i primi pezzi scritti in cantina con gli amici avevano un sapore, semplice e se vuoi più grezzo, che poi piano piano si è affinato ed è evoluto.
Non sappiamo in cosa o come, ma sappiamo che la nostra musica è cresciuta con noi.

Le vostre influenze spaziano da sonorità popolari a atmosfere più rock e metal. C’è qualche artista o scena contemporanea che oggi vi ispira o vi incuriosisce particolarmente?
Abbiamo avuto ed abbiamo tante influenze e penso che si sentano nelle nostre canzoni. Dirti un'artista o più artisti esattamente non saprei...sono troppi!
Infine, una curiosità per i fan: cosa non deve mai mancare prima di salire sul palco? Avete un rituale o un momento simbolico che vi accompagna da sempre?
Prima di salire sul palco non manca mai una birretta in compagnia.
Mentre prima di salire ci mettiamo in cerchio, mani in mezzo l'una sull'altra come si faceva da ragazzini prima di una partita e si urla insieme una frase che non possiamo rivelare...la sentirete solo tendendo le orecchie prima dei nostri live.

Immagine

Immagine fornita ad uso libero e gratuito per scopo promozionale da Red&Blue ufficio stampa - @ Luca Ash
Intervista a cura di Bomma

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?