JAG PANZER: Mark Briody (chitarra)

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Gruppo:Jag Panzer

Grande soddisfazione quella di intervistare un gruppo, con una grande tradizione ed una coerenza dimostrata nel corso degli anni, quali sono gli statunitensi Jag Panzer. Sin dagli esordi autori di ottimi album, una tendenza che non hanno poi abbandonato nemmeno negli ultimi anni, quelli che li hanno visti tornare in attività dopo un periodo nero. Poi un rientro sulle scene decisamente sopra le righe, a partire da "The Fourth Judgement" (nel 1997), che vedeva il ritorno alla voce di Harry Conklin, arrivando fino ai più recenti "Mechanized Warfare" e "Casting The Stones", quest'ultimo appena uscito.
E' uno dei perni del gruppo, il chitarrista Mark Briody, a darmi retta...

Ok... questa è una domanda usuale e probabilmente pure noiosa a cui dover rispondere, ma visto che è appena uscito il vostro nuovo album "Casting The Stones", potresti riassumerci le circostanze in cui è stato realizzato?
Abbiamo lavorato all'album assieme a Jim Morris, che aveva già prodotto i nostri ultimi lavori. La batteria è stata registrata in Florida, mentre il resto dell'album in Colorado. Può sembrare strano sentire che lo abbiamo registrato in posti differenti, ma questo è stato fatto con lo scopo di risparmiare denaro.

Rimanendo sul discorso registrazioni, mi hai detto che avete lavorato nuovamente con Jim Morris. Mi chiedevo quindi quale fosse la vostra opinione sulla sua influenza sul vostro sound. Non credi che forse un altro produttore avrebbe potuto darvi un taglio differente?
Ormai Jim può essere considerato un po' come un membro extra del gruppo. Inoltre è un buon amico ed anche un eccellente musicista. Lui capisce il nostro modo di comporre le canzoni, ed il suo modo di collaborare con Harry è eccellente. Sono d'accordo con te che lavorare con qualcun altro cambierebbe il nostro sound, eppure non credo che questo sarebbe una buona cosa.

Dalle sessioni di registrazioni vi sono avanzati dei pezzi? Avete registrato qualche altra canzone sul genere della simpatica cover "You Have Another Cup Coming"?
No, nessuna canzone in più. Abbiamo sempre messo sull'album qualunque cosa che è stata registrata. Altre canzoni, come nel caso da te citato di "We Got Another Cup Coming", sono state realizzate in casa, nel nostro studio personale.

Due parole sulla copertina. I Jag Panzer hanno sempre avuto ottimi artworks, lo stesso in questa occasione, chi l'ha curata? E' in qualche modo collegato al titolo dell'album?
E' stato Mattias Noren a realizzare la copertina. Si tratta di un artista fantastico. Ho apprezzato molto i suoi lavori con gli Evergrey, così gli abbiamo chiesto di realizzare anche la nostra copertina. Questa ed il titolo del disco sono entrambe collegate ad una storia che avevo scritto io per l'albunm, anche se alla fine abbiamo deciso di non utilizzarla più.

Di cosa trattano allora i testi? Argomenti di fantasia o fatti reali?
Le liriche di Harry trattano diversi argomenti. Ad esempio "The Mission" è una storia fiction d'ambientazione storica, mentre "The Precipice" narra di un uomo che è diventato pazzo. "Starlights Fury" è incentrata sulla nascita di una stella... ogni canzone è differente dalle altre, non si tratta di un concept album.

C'è comunque qualcosa di nuovo nella vostra musica, come nell'utilizzo delle tastiere e di alcune parti di chitarra, ed allo stesso tempo avete realizzato un suono più aggressivo. E' una scelta voluta?
Volevamo che l'album avesse una resa più aggressiva. Abbiamo lavorato con diverse batterie, vari amplificatori e differenti regolazioni. Sono state sperimentate più cose per ottenere questo suono.

Quanto è invece importante per un brano avere un refrain, diciamo, orecchiabile?
Questa è una cosa molto importante per me, e credo che abbia lo stesso valore per una canzone. Tuttavia noi non usiamo quelle melodie ormai tipiche per la musica Heavy Metal, così la gente non sempre si accorge della loro presenza e magari pensa che noi non siamo catchy. Questo non è vero: noi suoniamo musica orecchiabile, ma la maggior parte delle nostre melodie non sono quelle standard.

Ho letto che "Casting The Stones" era già disponibile negli USA a partire dal 27 Settembre, direttamente dal vostro sito, in contemporanea con l'uscita europea ma largamente in anticipo sull'uscita ufficiale negli States. Come mai questa decisione?
In passato, negli States i fan avevano comprato gli albums ricorrendo a rivenditori che se li procuravano d'importazione europea, che solitamente esce in anticipo. In questo modo sembrava che le vendite dalle nostre parti fossero minime e per questo avevamo non poche difficoltà ad organizzare dei Tours negli States. Invece venderli dal nostro sito ci permette di farli figurare come vendite negli States.

Internet cresce in continuazione, anche voi avete un vostro sito ufficiale. Ma si tratta di un semplice obbligo oppure siete mossi anche da una passione personale verso questo media?
Io amo Internet. Mi piace ascoltare e scoprire nuovi gruppi e leggere le novità del Metal. Credo sia una gran cosa, ma desidererei che la gente non scaricasse gli album invece di comperarli.

Quindi non sei favorevole alla diffusione degli MP3 su Internet?
E' una buona cosa per ascoltare nuove bands, ma è una cosa negativa quanto la gente ruba gli albums!

Non credi che la ristampa, anche se in un'edizione limitata, di "Chain
Of Command", possa confondere le idee a qualcuno? Soprattutto se si pensa che la line-up di quell'album è molto diversa dall'attuale.

Si, lo credo anche io. Per questo era importante che "Chain of Command" uscisse in limited edition e che fosse disponibile solo in Europa. Non volevo disorientare nessuno, ma allo stesso tempo volevo finalmente una realizzazione ufficiale di "Chain Of Command"

Come mai questo non avvenne nel 1987?
I contratti discografici che ci furono offerti all'epoca erano terribili. Volevano l'album gratis, tutti i diritti sul merchandise, e senza riconoscerci le royalties. Questi erano accordi che non avrei mai potuto firmare. Avremmo dovuto realizzarlo da noi.

Guardando al vostro passato, sembra proprio che problemi e contrattempi non vi siano proprio mancati! Credi che questo vi abbia reso più forti...
Assolutamente. Ci ha spinti a concentrarci ancor più sulla musica. Quando ogni cosa sembra andare male, ma ancora ti diverti con la musica, ti accorgi che fai parte di una "strong band".

Siete nel music business da diversi anni, credi sia più quello che avete dato di quanto abbiate raccolto?
Ho ricevuto un sacco in termini di soddisfazione personale. Provo un gran feeling nel suonare dal vivo con i miei migliori amici. Ma credo che allo stesso tempo abbiamo dato non poco alla comunità metal.

Intervista a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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