BETOKEN: Ivo Ricci (chitarra), Raven (basso), Giulio Capone (batteria), Michele De Ponti (chitarra)

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Gruppo:Betoken

"Dead Soul Insomnia" ci ha riconsegnato una formazione profondamente rinnovata, che ha dovuto ricompattare le proprie fila ed allo stesso si è lasciata alle spalle l'esperienza tipicamente Power Metal del precedente "The Gate of Nothing". I Betoken sembrano ora più compatti che mai, e, infatti, sono praticamente tutti qui a rispondere ai quesiti di Eutk!

Nel vostro ultimo lavoro, uscito da pochissimo tempo, avete dato una sterzata al vostro sound, è stata un'evoluzione naturale?
(Ivo): Innanzitutto vi ringraziamo per lo spazio concessoci!
Questo "Dead Soul Insomnia" rappresenta quello che i Betoken dovevano essere fin dall'inizio, è questo il disco che avevo in mente da tempo. Purtroppo, due-tre anni fà, non c'era spazio nel mercato (principalmente italiano) per un disco di questo genere sopratutto per una band all'esordio. Per avere un contratto con un'etichetta italiana dovevi quasi necessariamente suonare power. Infatti il nostro primo album "Chrysalis" non ha ottenuto licenze, mentre col successivo "The Gate Of Nothing", dove l'elemento preponderante era il power, siamo approdati alla Steelheart/Adrenaline Records. La mia intenzione è che i Betoken non ripetano mai lo stesso genere album dopo album bensì quella di cercare nuovi stimoli e soluzioni quindi... sì, è un'evoluzione naturale!

In ogni caso è stata una scelta di gruppo, oppure c'è stato un leader tra voi che vi ha spinto in questa direzione?
(Ivo): Sì, essendo io il creatore della band ho sempre curato, fin dal principio, tutte le musiche e buona parte delle liriche ma ogni membro della band è libero, anzi è obbligato, a metterci del suo. Sicuramente non vado a dire a Raven come comporre le sue linee di basso o a Michele come deve eseguire gli assoli! E, come già detto in precedenza, questa cambiamento era nella mia mente da tempo.

Come avete lavorato alla creazione dei brani?
(Ivo): Allora.... imbraccio la chitarra finchè non trovo un riff su cui costruire una parte della canzone, dopo cerco altri riff con cui dare un senso al tutto sempre guidato dall'emozione del momento. Programmo una semplice batteria midi per far sì che gli altri della band capiscano al meglio come lavorare sulle loro parti. Dopo aver distribuito i demo agli strumentisti ci troviamo tutti assieme e decidiamo cosa va e cosa no. Finiti gli arrangiamenti si parte con le liriche (qui ci siamo divisi il compito io e Francesco) e poi se tutto ci soddisfa andiamo in studio!

E rimanendo sull'argomento, i Betoken si ripresentano con una formazione largamente rinnovata...
(Raven): Dopo l'uscita di "The Gate of Nothing" una serie di problemi interni alla line up hanno portato I Betoken ad una fase di stallo che ha compromesso in parte la promozione live dell'album, prima il batterista Daniele Giusti, successivamente il cantante Marco Sivo ed in fine il bassista Luca Bonomelli hanno deciso di abbandonare il progetto Betoken ognuno per motivi personali.
Il nuovo corso della band ha avuto inizio con l'arrivo del nuovo cantante Francesco che quasi per gioco si è trovato a sostenere il provino per il posto dietro al microfono. Francesco militava già nei Valas come chitarrista, essendo amico di Ivo da tempo ha accettato di mettersi alla prova e di sostenere il provino, direi che il risultato è stato ampiamente soddisfacente. In questo periodo è stata ufficializzata anche l'entrata in pianta stabile di Eva Rondinelli (già nei Dakrua) alla voce, che nel precedente album appariva solo come guest, noi tutti stimiamo molto il lavoro di Eva e siamo molto soddisfatti
del risultato ottenuto su "Dead Soul Insomnia". Per quanto mi riguarda sono stato contattato da Francesco (di cui sono amico da svariati anni) nell'ottobre del 2005, dopo la defezione del bassista Luca Bonomelli. Ormai da qualche mese avevo terminato la mia esperienza con i Beholder ed ero "sulla piazza". Quando ho ricevuto la telefonata di Francesco ho accettato subito la proposta, stimolato dalla possibilità di poter collaborare con Ivo, che ho sempre stimato per le sue idee, e con un grande amico come Francesco. Con Giulio il discorso è stato molto più immediato, al momento di registrare "Dead Soul Insomnia" abbiamo avuto problemi con il nostro precedente e provvisorio batterista. Giulio, essendo il nostro produttore, si è offerto di darci una mano e da li a breve è entrato a far parte della famiglia Betoken come batterista ufficiale.

Sembrerebbe che voi cinque abbiate personalità e gusti musicali piuttosto diversificati, vero?
(Raven): Non posso che concordare con te, il nostro background musicale è abbastanza differente. Ad esempio Ivo è un grandissimo ammiratore dei Megadeth e per lui sono fonte di continua ispirazione. Io e Francesco siamo l'anima più "ottantiana" e darkeggiante della band essendo musicalmente cresciuti entrambe ascoltando gruppi come Depeche Mode, Cure etc. senza disdegnare anche gruppi come Metallica e metal anni 80 oppure Deep Purple. Michele ad esempio è un grande appassionato di Jazz ed Eva annovera tra le sue esperienze anche una collaborazione con un coro Gospel. Giulio è la cosi detta ciliegina sulla torta, completa il quadro generale con la sua formazione classica e le sue esperienze con Bejelit e Drakkar. Tutte queste nostre differenti esperienze hanno creato una particolare alchimia che sicuramente subirà ulteriori evoluzioni nei nostri prossimi lavori.

Credo abbiate lavorato molto, e bene, sulle parti vocali di Eva e Francesco, come vi siete organizzati?
(Ivo): Per quanto riguarda le canzoni dove ho scritto le liriche: sentendo e risentendo la linea vocale da me registrata sul demo, e ti assicuro non è un bel sentire, cercavo di pensare chi sarebbe stato più indicato per cantare in quel determinato frangente. Deciso questo scrivevo il testo tenendo bene a mente il senso e il feeling che Eva o Francesco avrebbero dovuto trasmettere.

Andando ad analizzare "Dead Soul Insomnia", puoi descriverci quindi quelli che sono i contenuti dell'album, a livello musicale e pure per quanto riguarda le liriche?
(Ivo): Le tracce sono tutte permeate, qualcuna più qualcuna meno, da un'atmosfera cupa e malinconica. Non ho comunque voluto far sì che l'atmosfera si spingesse a limiti estremi bensì che fosse ben amalgamata con la melodia sia musicale sia lirica. Anche i testi hanno un denominatore comune... tutti trattano argomenti oscuri o deviati. Ad esempio "This is my game" parla di sdoppiamento della personalità, "They come to show us the way" di fantasmi.
Ma ci sono anche testi che, sotto una tematica horror, ne nascondono un'altra di condanna sociale. Come "The land of mirrors" che parla di pedofilia o "I am the dark" che parla di come la solitudine ti possa far impazzire e far commettere gesti violenti.

Anche la copertina mostra un deciso cambiamento rispetto a quella, sicuramente più ingenua del debutto, risultando poco appariscente e tenebrosa.... è dovuto alle tematiche del disco?
(Giulio): Si, la copertina del cd precedente forse era anche più adatta allo stile dei Betoken di allora. Con questo cd si è reso necessario un artwork più adatto alla proposta musicale, più oscura, più angosciante per certe tematiche e quindi ci siamo orientati su di una copertina particolare. Forse è un po' troppo atipica ma tutto "Deas Soul Insomnia" è un cd atipico quindi perchè non completare il quadro? Il bello credo sia proprio nel fatto che sia poco appariscente e quindi obbliga chi la guarda a soffermarsi su certi particolari per capire di cosa si tratta e solitamente la reazione è piuttosto stupefatta.

Voi siete sotto contratto con la Old Ones Records, una label nuova ma che sembra aver imboccato la strada giusta...
(Giulio): Mio fratello Sandro ha assistito sporadicamente ad alcune sessioni di editing e missaggio del cd e subito ne ha intravisto un ottimo potenziale e sicuramente una certa dose di originalità, così ha proposto immediatamente una bozza di contratto alla band. Per questioni sull'etichetta bisognerebbe parlare con lui ma quel che ti posso dire è che la meta principale è quella di offrire un prodotto curato e possibilmente originale ad un prezzo civile visto che di questi tempi i costi al dettaglio per i cd sono a dir poco assurdi!

Come vedi invece la scena musicale italiana ed internazionale? Uno su migliaia ce la fa... quanto conta la vera bravura in questo?
(Raven): Bhe... se parliamo di bravura non si può dire che l'Italia sia l'ultima ruota del carro, abbiamo molte band e musicisti molto validi. Purtroppo il problema è sempre lo stesso e credo non se ne verrà mai a capo. Fin quando continueremo a sputare nel piatto dove mangiamo (e qui mi riferisco all'ascoltatore medio di Metal in Italia) il metal nel nostro paese non avrà mai lo spazio che si merita. E' già difficile emergere in un paese dove la cultura musicale si ferma ai cantautori, se poi anche gli stessi fruitori di musica metal son sempre pronti a bocciare ogni singolo prodotto solo perché non rispecchia determinati canoni che provengono dall'estero senza ammirare l'impegno e l'evoluzione di una band... credo che continuando su questa strada ci taglieremo le gambe da soli!

Che ne pensi di Internet e di tutti gli effetti "collaterali" con cui questo immenso calderone ribollente sta cambiando la cultura mondiale?
(Michele): Penso che avere a portata di mano un'infinità di informazioni e la possibilità di comunicare in questo modo sia una cosa assolutamente positiva, sempre se utilizzate in modo coerente e appropriato.
(Ivo): Ciò non toglie che internet,tramite i download non autorizzati e il p2p stia portando verso la morte il mercato musicale...
(Giulio): Anche come dicevo tutte le fasi intermedie della distribuzione etc non fanno altro che aumentare il costo dei cd e favorire la pirateria. Basterebbe fare un primo sforzo e cercare di eliminare le voci inutili e potremmo vedere di nuovo cd sugli scaffali a prezzi umani...

Ed a proposito di cultura, pensi che la musica sia solo uno svago, divertimento... oppure che possa essere considerata alla stessa stregua della letteratura?
(Michele): Credo che la musica sia una forma d'arte e come tutte le forme d'arte ogni individuo la affronta in modo personale, chi come uno svago o un hobby, chi come una passione dedicandole anima e corpo.

Vi ringrazio... concludete pure l'intervista come preferite!
(Raven): Ringraziamo tutto lo staff di EUTK per lo spazio concessoci e ci auguriamo di vedere tutti voi prossimamente ai nostri concerti!

Intervista a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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