SOUL DOCTOR: Chris Lyne (chitarra)

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Poter disporre, in certune circostanze della propria esistenza, di un "medico dell'anima", di uno specialista capace di curare lo "spirito", prima ancora che il "corpo", è un'esigenza che mi sa che un po' tutti hanno talvolta sentito, ma se vi piace l'hard blues arrangiato con un leggero gusto di class rock mitteleuropeo, il problema potrebbe già essere praticamente risolto. Gli eminenti primari Tommy Heart e Chris Lyne e la loro nuova equipe "ritmica" tornano, infatti, con una terapia basata su di una decina di medicamenti chiamata "For a fistful of dollars", la cui applicazione massiccia non potrà che giovare. Non si tratta di un rimedio tale da conquistare la copertina delle riviste scientifiche, per carità, ma chi ha detto che il paracetamolo è sempre meglio, non so, di un bel vin brulè?
Scherzi a parte, il terzo lavoro dei Soul Doctor ha tutte le carte in regola per farsi apprezzare dagli appassionati del genere e Chris Lyne, abile chitarra dello staff teutonico, ci racconta un bel po' di cosette su questo nuovo capitolo della loro lodevole "Mission rock 'n' roll"...
Go doctor(s), go!

Ciao Chris, innanzi tutto i doverosi complimenti per il disco ...
Ciao Marco e grazie molte!

Ed ora una domanda direi inevitabile ... come mai avete deciso di intitolare l'album "For a fistful of dollars"? Siete degli appassionati del genere "spaghetti western" e del "nostro" mitico Sergio Leone?
Se guardiamo a quello che le compagnie discografiche prediligono promuovere e il come lo fanno al giorno d'oggi, siamo sicuramente degli outsiders di questo business.
Non c'è voluto molto, quindi, a fare diventare quest'elemento un po' il tema portante del disco.
Prima di tutto abbiamo trovato il titolo e poi l'idea per l'artwork della copertina e del booklet. Tommy e questo nostro buon amico che lavora come grafico sono grandi appassionati del genere cinematografico definito "spaghetti western" e con un titolo di questo tipo, non c'era nessun'altra possibilità per l'aspetto estetico del Cd.

Se non sbaglio, avete incontrato qualche difficoltà nel dare alle stampe questo successore di "Systems go wild!" ... Ti va di raccontarci qualcosa in merito alla sua genesi?
In effetti, durante i tre scorsi anni, abbiamo dovuto superare alcune situazioni sfavorevoli e non sempre è stata una cosa facilissima. Abbiamo cambiato componenti, managers, casa discografica, costruito il nostro studio personale, avuto incidenti e cercato di tenere insieme la band. I media ci avevano praticamente già dati per spacciati a causa di questo lungo periodo d'inattività, ma ti dico questo ... non è facile distruggerci. Nessuno, se non noi stessi, può distruggere questa stacanovista band di hard rock di gran qualità chiamata "Soul Doctor".

Ad uso dei Vostri fans, quali ritieni siano le differenze principali tra il nuovo Cd e i due precedenti?
Non sono in grado di identificare una cosa in particolare, ma è chiaro che andando avanti si acquisisca sempre più quel tipo d'esperienza che ti consente di non ripetere gli stessi errori, capisci cosa intendo?
Quindi, ci sono stati dei cambiamenti nella musica dei Soul Doctor, non per renderla più moderna o alla moda, ma solo per farla diventare sempre migliore.
Pertanto, insomma, non vediamo alcuna mancanza di "rischio" nella nostra musica e anche se non si può mai sapere come il pubblico accoglierà le nuove canzoni, non abbiamo alcun rimpianto, abbiamo fatto esattamente quello che ci sentivamo di fare.

Nella Vostra musica il suono hard blues è fuso con un pizzico d'attitudine class rock ... è questa la panacea prescritta dal Dottore per la cura di tutti i mali che affliggono l'Anima dei fans del rock? Come rispondi a tutti quelli che inevitabilmente affermeranno che esistono rimedi più moderni per questo tipo d'affezione? E poi ancora una piccola curiosità, come mai avete scelto questo nome per la band, solamente un atto di devozione nei confronti dei Foreigner o qualcosa di più?
Beh, direi piuttosto semplicemente che ognuno dovrebbe valutare, ascoltandolo, se questo tipo di musica è adatto alla "cura" della sua anima.
Per quanto riguarda la scelta del nome, nel periodo in cui iniziammo a provare insieme ognuno di noi se ne arrivava con qualche idea per le canzoni da suonare e una di queste fu proprio "Soul doctor". Questo brano "risultava" davvero bene e quando abbiamo dovuto trovare una denominazione per l'intero gruppo, qualcuno ha proposto proprio "Soul doctor", in quanto, in fondo, ogni componente della band sentiva di avere bisogno di una sorta di "dottore" per la propria anima. Per concludere, fammi aggiungere che considero "Soul doctor" un grande classico dei Foreigner e che è un vero peccato che solo poche persone lo conoscano.

Come vi dividete i compiti in fase di stesura dei brani, chi sono i principali compositori del gruppo e in che modo nascono le Vostre canzoni? Quali ritieni siano gli highlight del disco, le "pillole" più efficaci per la Vostra "missione"?
Io e Tommy ci occupiamo della scrittura dei brani del gruppo. Talvolta, io abbozzo qualcosa con la chitarra e Tommy ci canta sopra e così abbiamo sempre il registratore acceso, poiché non vogliamo perdere nessuna idea potenzialmente interessante! Abbiamo scritto, registrato, prodotto, mixato, disegnato l'artwork e anche inserito una traccia nascosta nell'album (ehi ragazzi, l'avete occultata davvero bene, giacché nella mia copia promozionale del disco non sono riuscito a trovarla! N.d.a.) e non so se gruppi come AC/DC, Aerosmith, Foreigner o Whitesnake sarebbero stati in grado di fare dei grandi albums con lo stesso budget limitato di cui abbiamo potuto usufruire noi ... credo che questo sia il nostro vero highlight!!!
Questa volta io e Tommy sapevamo esattamente quello che volevamo ottenere. So perfettamente che qualcuno pensa che occuparsi completamente di tutte le fasi della realizzazione di un disco possa essere in qualche modo autodistruttivo per un gruppo musicale, ma una volta Tommy ebbe l'occasione di parlare di questo tema con Ronnie James Dio e lui gli disse: "Se hai bene in mente quello che vuoi, fallo e segui il tuo cuore". Sono convinto che i veri "hard rock maniacs" siano in grado di percepire se c'è un approccio sincero nella musica che ascoltano, se c'è insomma il giusto apporto di "sangue e sudore" nella sua creazione. Noi ci crediamo, teniamo duro e oggi siamo più che soddisfatti del risultato complessivo di "For a fistful of dollars" e sono sicuro che i veri sostenitori del rock potranno rendersi agevolmente conto che abbiamo fatto un ottimo lavoro. Anche grazie ai consigli di Ronnie.

Cosa ci dici della nuova sezione ritmica composta da Jogy Rautenberg al basso e Mario B. alla batteria?
Il "reclutamento" del nostro nuovo bassista Jogy Rauterberg è stato abbastanza facile. E' da diversi anni un buon amico sia mio, sia di Tommy. Devo dirti che sono più che contento che lui sia entrato nei Soul Doctor. Per quanto riguarda Mario alla batteria siano stati solamente fortunati. Subito dopo che Zacky ci comunicò che non aveva più davvero il tempo per lavorare nuovamente con noi, Mario mi chiamò per chiedermi il numero telefonico di Jogy, visto che stava cercando un bassista per una cover band degli AC/DC. Colsi l'occasione per domandargli se era disponibile a darci una mano in alcune parti di batteria del nostro nuovo Cd. Venti minuti dopo stava registrando con noi "Under your skin", "Eating on me" e "Best way to fade".

Siete soddisfatti del contratto con la "nostra" Frontiers? Come siete arrivati ad ottenerlo? Conosci qualcosa della scena rock italiana?
E' semplicemente la migliore casa discografica per il nostro tipo di suono e la nostra musica, si sono interessati ai Soul Doctor fin dall'inizio ed ora hanno deciso di pubblicare il nostro nuovo album.
Mi spiace, non conosco la vostra scena rock, ma dell'Italia mi piacciono molto il cibo, il vino, le motociclette e naturalmente le ragazze!

Quali sono le influenze che hanno contribuito a creare il Vostro sound? E quali sono i gruppi che sentite "attitudinalmente" vicini, adatti, per esempio, ad un concerto o addirittura un tour completamente "folle"?
Adoro i Led Zeppelin, i Deep Purple, i Black Crowes e tutte queste tipologie di gruppi che "mettono l'anima" nella loro musica. Ovviamente la musica americana è stata molto formativa per me perché il blues e il rock 'n' roll sono nati negli U.S.A. e le mie radici musicali scaturiscono proprio da questi generi. Allo stesso tempo la musica rock britannica, nel modo in cui si è sviluppata a partire dagli anni ottanta, può essere ritenuta un'altra importante influenza. Da quando ho iniziato ad ascoltare il rock, tutti i miei gruppi preferiti sono inglesi o americani ed ecco da dove proveniamo dal punto di vista musicale e perché i Soul Doctor suonano in questo modo.

Ci sono dei brani che ancora non avete "coverizzato" e che Vi piacerebbe riproporre alla Vostra maniera?
Nei primi due dischi c'erano delle covers ("Soul doctor" nell'esordio e "Living the life" nel suo successore - per la cronaca, quest'ultimo era un brano incluso nel film "Rock star", scritto da Steve Plunkett e Peter Beckett, ed interpretato dalla band protagonista della pellicola, gli Steel Dragon! N.d.a.), ma non abbiamo trovato nessun brano adatto ad una rilettura per questo nuovo album. Inoltre, alcuni dei nostri fans, dopo la realizzazione di "Systems go wild!" ci hanno scritto dicendoci che non avevamo bisogno di fare questo tipo di cose, poiché le nostre canzoni erano assolutamente eccellenti.

Bands europee di hard rock melodico come i Fair Warning (e, mi sa tanto, anche alcuni gruppi di hard rock maggiormente "autoctono" come i Soul Doctor stessi) hanno raggiunto i successi migliori nel mercato Giapponese, mentre nel "Vecchio Continente" e negli Stati Uniti sembrano avere qualche difficoltà d'affermazione. Quali sono, secondo te, le motivazioni di questa diversa risposta di mercato? Com'è stato accolto il Vostro disco finora e quali sono le Vostre aspettative in merito?
I Soul Doctor sono un gruppo che suona solo nell'interesse della musica e non analizzando costantemente il mercato o quanto bisognerà lottare per ottenere la giusta attenzione, ma in ogni caso la risposta dai fans è stata davvero imponente. I nostri sostenitori sono i migliori del mondo e noi in Germania siamo un po' come una specie di "dinosauro", dal momento che qui da noi i gruppi preferiscono dedicarsi all'heavy metal. Penso a noi come una hard rock band e credo che il nostro pubblico apprezzi maggiormente gruppi come Led Zeppelin, AC/DC, Aerosmith e Bad Company.
Ritengo che i Soul Doctor siano qualcosa di veramente speciale in Europa con questo loro genuino stile hard blues e nessuno può negare le sue radici ... questo è rock 'n' roll della migliore categoria e cercheremo di portarlo su ogni palco del mondo, perché amiamo suonare dal vivo per i veri appassionati del rock! E se chiedi ai nostri fans cosa ne pensano del nostro nuovo disco, sono sicuro che questa sarà la risposta che otterrai: "Questo è il miglior album che hanno mai realizzato!!!"

Qualche tempo fa gli albums "unplugged" erano parecchio di moda. Ascoltando i risultati che avete ottenuto, per esempio, con "Cheap down 'n' nasty", inclusa nel nuovo Cd, non avete mai pensato alla pubblicazione di un disco completamente acustico?
Anche in "Systems go wild!" avevamo inserito una canzone acustica intitolata "Waitin'" e abbiamo anche composto alcune altre tracce unplugged per il momento rimaste ancora inedite ... non so dire se mai decideremo di pubblicarle.

Avremo l'opportunità di vedervi suonare dal vivo in Italia? E' già schedulato un tour a sostegno dell'album?
In questo periodo stiamo lavorando su parecchi fronti e specialmente su quello di un eventuale tour. Purtroppo è abbastanza difficile trovare un'importante opportunità di "supporto", per una band "affamata" come la nostra. Gli headliners sono talvolta spaventati dal fatto che il gruppo di supporto, laddove sappia "spaccare", possa ottenere un grande riscontro da parte del "loro" pubblico. Penso che tutto ciò sia un peccato perché l'audience ha il diritto di godere di un concerto nella sua totalità senza essere infastidito da una pessima band "d'apertura". Per noi, sarebbe un'autentica sfida poter contare su di un ottimo opening act in un nostro tour da headliner, perché in questo modo saremmo stimolati nella competizione per dimostrare di essere la band migliore e potremmo davvero spingerci oltre i nostri limiti mostrando a tutti le nostre capacità.
Il mio consiglio personale è dunque questo: se avete la possibilità di assistere ad uno show dei Soul Doctor, non perdetevelo ...

C'è qualcosa che vuoi aggiungere, a conclusione di quest'intervista, per tutti i Vostri fans?
Un grazie enorme a tutti i nostri fans sparsi per tutto il globo, specialmente quelli Italiani, siete i migliori e non vediamo l'ora di poter "rock your asses" ... Stay hungry!!!

Intervista a cura di Marco Aimasso

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