ASTRAL DOORS: Martin Haglund (chitarrista)

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Provenienti dalla Svezia, questi sei musicisti hanno attraversato le “porte astrali” ed hanno fatto una prepotente incursione nella scena metal, realizzando e sbattendo nei nostri lettori tre ottimi dischi. Album che se non nascondono un’evidente dipendenza dai Black Sabbath, Rainbow e Ronnie James Dio, d’altra parte ci consegnano una band capace di realizzare brani energici e coinvolgenti, con una carica invidiabile che hanno anche confermato sul palco.
L’ultimo album, “Astralism”, mi da finalmente la possibilità di intervistare la band, qui rappresentata da uno dei due chitarristi, Martin Haglund, che si dimostra un ragazzo disponibile e simpatico.

Partirei subito con la vostra ultima uscita. Avete realizzato nuovamente un ottimo disco, probabilmente il migliore tra quelli ascoltati in questa prima parte del 2006. Quanto ne siete soddisfatti?
Ci rende felice che ti piaccia, grazie. Noi ne siamo entusiasti e pensiamo che sia il miglior lotto di canzoni che abbiamo scritto in tutta la nostra carriera.

Quando avete capito che sarebbe stato un “killer album”? Già durante le registrazioni oppure a fronte delle prime reazioni da parte della stampa e dei fans?
Nel corso della fase di composizione e del processo di registrazione avevamo i nostri dubbi, ma quando abbiamo ultimato tutte le canzoni e abbiamo potuto ascoltarle nel loro complesso, abbiamo capito di aver creato un “killer album”. Credo che le nostre prime due uscite abbiano fatto presa sugli ascoltatori, mentre “Astralism” richiede di un paio d’ascolti in più prima di entrare in profondità. Questo è sicuramente positivo perché un album con queste caratteristiche durerà più a lungo.

"Astralism" ha una produzione brillante, alla quale ha contribuito la vostra collaborazione con Peter Tägtgren, come sono andate le cose durante le registrazioni?
Io e Jocke abbiamo i nostri studi personali dove abbiamo registrato le nostre parti e pertanto quando abbiamo sottoposto l’intero “enchilada” a Peter e lo abbiamo mixato.
Le registrazioni sono andate alla grande, visto che abbiamo potuto fare tutto quello che volevamo e con i ritmi che decidevamo noialtri. Nessun limite di tempo, orari che ci stressassero o ci facessero correre o spingere a stupide decisioni.

Quali sono i principali songwriters della band? E quali sono gli highlights del disco, le più importanti "key" per le vostre "doors"?
Johan and Joachim scrivono la maggior parte della musica, anche se io sono coinvolto spesso. Patrik si occupa di tutte le linee vocali e delle liriche. Quando qualcuno di noi tira fuori un riff o qualche altra idea, ci troviamo tutti assieme per dargli forma. Terminata la canzone passiamo a Patrik un file mp3 file in modo che possa creare le linee vocali ed il testo. E' difficile evidenziare qualche highligths, ma ”Black Rain”, ”London Caves”, ”Fire in Our House” e ”Apocalypse Revealed” sono davvero ”strong bastards”.

Avete già avuto la possibilità di suonare in Italia nel tour di supporto ai Grave Digger, io vi ho visti a Torino, ed a Settembre ritornerete assieme ai Blind Guardian. Cosa ti ricordi di quelle date e cosa ci dobbiamo aspettare dagli Astral Doors?
Il tour con i Grave Digger è stato una forza, ci siamo divertiti un sacco. Lo show di Torino è stato particolare perché la data era inizialmente prevista in un’altra città ed è stata spostata successivamente dato che sarebbe caduta in contemporanea ad un concerto dei Megadeth. Pertanto abbiamo suonato in un locale piuttosto piccolo, ma le cose sono andate ugualmente bene. Credo che l’audience si sia divertita dato che un sacco di gente è venuta a farci i suoi apprezzamenti alla fine del concerto.
Il tour con i Blind Guardian sarà una grande esperienza e si tratta di un passo molto importante per il futuro degli Astral Doors.

Grave Digger e Blind Guardian... due gruppi dalla Germania, credi che la cooperazione tra Svezia e Germania possa finire in vista dell’imminente Campionato Mondiale di Calcio?
He he! No, non lo credo proprio. Onestamente non credo che la Svezia possa pensare alla medaglia d’oro, anche perchè sarete voi italiani ad occupare il primo posto sul podio. Buona fortuna.

Beh, dato che gli Hammerfall hanno realizzato un video per la squadra svedese di Curling in occasione dei Giochi Olimpici invernali, non vi piacerebbe fare la stessa cosa per la vostra squadra di calcio?
Yeah! Sarebbe molto ”cool”, immagina Zlatan che scuote la sua testa durante ”Fire in our House”. Una buona promozione, ma se fosse possibile preferire fare un video assieme alle candidate a Miss Svezia, che ne pensi? ha ha ha.

In molti puntano il dito contro il legame degli Astral Doors ai seventies ed agli eighties... Quali sono secondo te invece le differenza tra voi ed i gruppi del passato?
Hmm, noi non usiamo droghe ha ha. Non è semplice, ma la più grande differenza è che sono passati 30 anni. Noi, grazie alle tecnologie di registrazione disponibili adesso, abbiamo un suono più fresco e potente. I vecchi eroi stanno invecchiando ed onestamente loro hanno già avuto i loro giorni di gloria. Dove loro cadono noi raccogliamo la bandiera e la portiamo avanti. Ad esempio, durante un’intervista radiofonica è stato chiesto a Ronnie James Dio cosa ne pensasse degli Astral Doors e lui ha avuto solo parole positive per noi. Ha detto qualcosa del tipo: ”Questi ragazzi piazzano il songwriting al primo posto e sono grandi compositori, questo è quello che molte bands dimenticano oggigiorno, il songwriting”. E non poteva azzeccarci meglio, noi cerchiamo sempre di scrivere buone canzoni invece di focalizzarci sull’immagine o su altre fesserie del genere.

Ma chi o cosa ti hanno spinto a fare musica?
Non mi ci ha spinto nessuno, ci sono stato tirato dentro. Nessuno dei miei parenti aveva interesse verso la musica, a parte mio fratello più grande, il quale ha sempre parlato di suonare la batteria, ma non è mai partito con il farlo. La ragione che mi ha spinto ad imbracciare la chitarra è stato l’album “Fast as a Shark” degli Accept.

Ma oltre ad essere un musicista cosa fai nella vista? Altri interessi artistici?
Tutti quanto abbiamo ancora un lavoro regolare, anche se preferiremmo starcene in casa a poltrire su di un sofà. Qualcosa di artistico.. hmmm i lavori di carpenteria valgono come arte? Quando ho bisogno di schiarirmi la mente non trovo niente che funzioni meglio di dedicarmi a qualche lavoro di carpenteria per la casa.

Cosa rappresenta la copertina del disco? Nessun rischio di censura, visto che in passato avete avuto problemi con l’artwork di "Of the Son and the Father", uscito in Giappone con titolo e copertina diversa?
I Giapponesi non hanno mai affermato che ”Of the Son and the Father” fosse troppo malvagia. Ma credo che sarebbe stato proprio quello che avrebbero pensato se fosse uscito con la copertina originale. Loro hanno voluto una nuova cover. Bene, noi pensiamo che sia interessante avere avuto una copertina ed un titolo diverso per il Giappone: lo rende un pezzo per i collezionisti. Secondo me “Astralism” illustra l’innocenza e la malvagità.

Quali argomenti toccate con le vostre liriche? Ci sono un sacco di titolo che suonano strani sul disco..
Credo che Patrik potrebbe risponderti con maggiori dettagli. I testi hanno a che vedere sulle cose che avvengono nel mondo. Non si tratta degli argomenti più felici ma noi crediamo che sia importante avvertire la gente su come vanno le cose. Se tu leggi i testi gli argomenti di cui parliamo appaiono ovvi. Ad esempio ”Black Rain” si riferisce alla bomba su Hiroshima, ”London Caves” riguarda l’atto di terrorismo avvenuto a Londra, ”Fire in Our House” parla della nostra sala prova che è andata completamente a fuoco. ”Israel” riguarda tutti i fatti che avvengono da quelle parti e ”Apocalypse Revealed” ribadisce che stiamo sicuramente distruggendo il pianeta sul quale viviamo.

E la bonus track "The Astral Friar"? Sono avanzati altri brani dalle sessions di registrazione di ”Astralism”?
Quando avevamo 14 canzoni pronte una doveva essere riservata per il mercato giapponese, e a ”Astral Friar” è toccata la pagliuzza più corta. Quando abbiamo finito le registrazioni avevamo una canzone non ancora completata, ma non la si può sicuramente considerare come una leftover. Keep your eyes open for it!

Okay, un’ultima domanda, chi ha scelto come nome per il gruppo Astral Doors, e perchè?
All’inizio quando tutto a cominciato a muoversi non avevamo ancora un nome, poi è sorto il problema di trovare velocemente un nome per il gruppo. Una delle prime canzoni che avevamo scritto era ”Far Beyond the Astral Doors”, e Patrik ha suggerito Astral Doors ed è andato bene...

Ancora due parole per i vostri fans italiani?
Noi ringraziamo l’Italia per il vostro supporto, e speriamo di vedervi tutti quanti quando verremo in Italia con i Blind Guardian. E cercate di non essere spocchiosi se vincerete la Coppa del Mondo ha ha ha. Take care!

Intervista a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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