Psychofagist (Stefano, guitars)

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Stefano, il chitarrista della war-machine Psychofagist, ci parla della sua band e del devastante disco che da poco è stato top album su Eutk. Parliamo di uno lavori migliori usciti in questo 2005, e che al band intende replicare agli inizi del 2006.

Inizierei parlando un po’ dei Psychofagist, facciamo un panorama a 360° della band.
“ La band nasce nel ’98 sotto un altro monicker tramite la collaborazione tra me e Marcello. Diverse line-up si sono succedute da quel momento, fino a quella attuale che consiste di tre elementi, Marcello (basso/voce), Fiamma (batteria) ed io alle chitarre e backing vocals.”

Il vostro disco raggiunge picchi di intensità e brutalità davvero notevoli. Come siete arrivati a ciò? E cosa vi spinge ad essere così parossistici?
“ Dietro ad ogni pezzo dell’album c’è un duro lavoro di composizione. Diciamo che prima di arrivare al pezzo finito passiamo attraverso varie fasi di lavoro, tutte molto istintive ma comunque necessarie. Si parte da un’idea iniziale che può essere un riff venuto a caso suonando, una ritmica che a volte mi entra in testa e poi trasformo in musica con la chitarra oppure qualcosa nato in sala prove mentre si improvvisa. Altre volte ancora sappiamo già che tipo di effetto vogliamo creare e vediamo di arrivarci nel miglior modo possibile. Dietro tutto questo però c’è un basilare ascolto di ogni tipo di musica possibile. Considera che quasi tutte le parti di chitarra dell’album che ho fatto e riff vari potrebbero tranquillamente suonare come dei pezzi funky, è tutta questione di amalgamare tutte le nostre potenzialità nel modo più violento e schizoide possibile.
Riguardo al risultato abbastanza caotico che nasce da tutto ciò non lo cerchiamo intenzionalmente. Vogliamo semplicemente soddisfare il nostro orecchio e soprattutto divertirci a suonare la nostra musica.”

La vostra musica è molto cerebrale, nel senso che prima ancora della brutalità, all’ascoltatore arriva un carico schizoide e nevrastenico dentro al cervello. Se dovessi giudicarvi dalla vostra musica direi che siete gente totalmente malata. È così?
“ Beh, diciamo che tanto normali non lo siamo mai stati. Pensando però alle persone che ho incontrato negli anni arrivo serenamente alla conclusione che gente normale non ne ho mai conosciuta. Sarà che ognuno ha le sue piccole o grandi ossessive fissazioni, ma finora quasi tutte le persone che ho conosciuto più a fondo si sono rivelate sempre molto instabili. Grazie al cielo questa parte di noi riusciamo a sfogarla abbastanza con la musica, facendoci risultare al di fuori di un palco persone abbastanza equilibrate…più o meno!”

Nel disco ci sono molti pezzi cantati in italiano. È più facile? O l’inglese resta ancora la lingua madre per questo tipo di releases?
“ Quasi tutti i pezzi sono cantati in italiano. Molte volte preferiamo scrivere in italiano prima di tutto perché è molto meglio dell’inglese, nel senso che l’inglese a volte non ci soddisfa per esprimere certi concetti o idee. Penso che molte volte viene preferito l’inglese perché qualsiasi puttanata in inglese suona bene, mentre scrivere un testo valido in italiano è molto più complicato.”

Nella mia recensione ho citato una serie di influenze. Voi da chi vi ritenete influenzati? Non necessariamente parlo solo di influenze musicali.
“ Direi che DEP e Cephalic Carnage fanno sicuramente parte del nostro bagaglio di influenze. Comunque è solo una piccola parte di quello che ascoltiamo. Tra le nostre maggiori influenze ci sono molti gruppi del Rock/Prog psichedelico italiano anni ’70, gruppi grind come Nasum, Napalm Death, Misery Index e Cripple Bastards, un po’ di Brutal dove le nostre maggiori influenze sono Natron e Suffocation, poi ci metterei anche gruppi come gli Atheist, le varie pazzie di Zorn con Patton e non, assolutamente citerei anche i Converge, i The Locust e i Melt Banana ed ultimamente anche parecchi gruppi Stoner. Purtroppo però la lista sarebbe troppo lunga…”

Sul disco avete collaborato con Jason Netherton dei Misery Index. Come è nata questa collaborazione?
“ Io e Jason ci siamo conosciuti via e-mail. La corrispondenza è durata parecchio e poi si è concretizzata nella Lyric che ha scritto per noi. È stato grandioso accompagnarli anche per un paio di date del loro tour europeo. Ovviamente speriamo di rivederli di nuovo al più presto, sono persone davvero molto alla mano…”

Le lyrics sembrano avere un certo spessore. Quali sono i vostri temi preferiti?
“ Non abbiamo dei temi preferiti. Come per la musica scriviamo i testi in base al nostro mood di quel preciso momento. Diciamo che il tema principale da cui prendiamo ispirazione per i testi è la realtà di tutti i giorni.”

Vi ritengo una delle migliori bands italiane, secondo voi quali sono altre bands che meritano di essere citate in una ipotetica antologia?
“ Beh, sei fin troppo gentile. Comunque le bands italiane che stimiamo di più sono; Natron, Insane Assholes, Cripple Bastards, Sudden Death, Undertakers, Bastard Saints, Nefas, Genital Grinder, Handful of Hate…ecc…in italia ci sono tantissime bands molto valide. I gruppi non ci sono mai mancati ma purtroppo l’ascoltatore italiano medio molto spesso se ne strafotte della scena italiana, intralciando in modo irreversibile tutto il lavoro fatto da gruppi che in altri paesi avrebbero sicuramente risultati notevolmente maggiori.”

All’estero il disco che responsi ha avuto? E in patria?
“ I riscontri sono stati ottimi. Molto presto faremo la seconda tiratura perché la prima è ormai praticamente esaurita. Speriamo di riuscire a migliorare ulteriormente la nostra attività live.”

So che avete suonato in giro per l’Europa, come è andata?
“ Molto bene direi. Non vediamo l’ora di suonare nei paesi che ancora ci mancano, come la Germania (dove andremo a settembre) o la Francia. Per ora il posto dove ci siamo trovati meglio è la Svizzera. Tutte le date che abbiamo fatto si sono rivelate stupende…in tutte le parti della Svizzera. Abbiamo visto anche la differenza abissale tra suonare in Italia e nella Svizzera italiana subito dopo il confine. Ci è capitata una data al Club Metrò di Lugano con i Cataract e altre bands, ci sono stati ben 350 ingressi, la cosa più sbalorditiva è che l’ingresso era ben 10 €! Una cosa impensabile pochi km più giù in Italia! È tutta una questione di mentalità e di passione.”

Potete darci anticipazioni sulle vostre prossime mosse? Avete già dei pezzi pronti?
“ Attualmente abbiamo 3 pezzi nuovi già pronti, 2 dei quali abbiamo già presentato dal vivo parecchie volte. Direi che da settembre ne aggiungeremo un altro in scaletta. La nostra idea è quella di far uscire qualcosa per l’inizio del 2006, dovremmo essere di nuovo in studio nelle vacanze di Natale! Sinceramente non vedo l’ora.”

La situazione politica generale è esplosiva, questo può essere una fonte di ispirazione per voi?
“ Mmm…no!!! Anche perché sono arrivato alla conclusione che i politici bisogna ignorarli, perché se vedono che la gente li ascolta cominciano a montarsi la testa…e poi non stanno più zitti.”

Ho visto sul sito che hai ottenuto un contratto di Endorsement con la Liuteria Marconi, com’è avere uno strumento progettato apposta per te?

“ Per un musicista non può esserci niente di meglio che avere il proprio strumento, soprattutto visto il rapporto qualità/prezzo penoso dei marchi storici al giorno d’oggi. Personalmente penso che non ci sia paragone tra uno strumento di liuteria e uno strumento “industriale”, anche perché oggi come oggi visti i prezzi esorbitanti degli strumenti comuni siamo arrivati al punto che a parità di prezzo posso tranquillamente farmi costruire da zero uno strumento sulle mie specifiche con una qualità nettamente superiore. Ovviamente la differenza sta nel fatto che uno strumento di liuteria difficilmente ha un marchio prestigioso da esibire…ma penso che la qualità dello strumento sia nettamente più importante del marchio inciso sulla paletta. Sono strafelice della scelta fatta anche perché i ragazzi della Liuteria Marconi (www.liuteriamarconi.com) si sono dimostrati davvero fenomenali!!!”

Ok, chiudete pure come volete.
“ Ti ringraziamo per l’intervista e per il supporto dimostrato agli .psychofagist., per il resto spero di avere incuriosito qualche persona in più riguardo alla nostra musica grazie al vostro portale...Per tutte le info sulla band vi rimando al nostro sito web www.psychofagist.com che tra l’altro è stato rinnovato nella grafica da poco."

Intervista a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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