Paradise Lost (Nick Holmes, vocals)

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Penso che la band di Nick Holmes e soci non abbia bisogno di presentazione. Nel bene o nel male sono stati sempre sotto i riflettori, vuoi come pionieri di un genere esploso poi solo anni dopo, vuoi come fautori di una svolta musicale a dir poco chiacchierata. Fatto sta che oggi, Nick Holmes, è una persona saggia e calibrata, fiero di essere quello che è e delle scelte compiute fino ad oggi…solo il suo cellulare rompe un paio di volte una strana atmosfera, molto famigliare che si è creata con il biondo singer inglese…

Massimo: ‘Symbol Of Life’ è un titolo molto bello…che significato gli attribuisci?
Nick Holmes: ‘Symbol Of Life’ è un titolo criptico. Si riferisce ad un qualcosa molto importante per me, ad un icona che rappresenta il simbolo della vita, della mia vita. Può sembrare un titolo ottimista, ma in realtà ha il significato opposto.

M: Che cosa rappresentano l’artwork e la front cover ?
NH: E’ una cover relativamente semplice, che rappresenta la nostra volontà di avere un qualcosa di non complicato. L’artista che ci ha creato la front cover ha capito perfettamente le nostre esigenze…è come se fosse un serpente in fiamme che si muove…è un simbolo, un’icona…penso che sia perfetto per noi. Anche il booklet riprende la semplicità, lyrics e poco altro.

M: Ho trovato il songwriting di questo album molto buono…ci sono pregevoli inserti di piano ed episodi acustici, così come belle melodie e ottimi inserti di female vocals…qual è il vostro approccio al processo di songwriting?
NH: Normalmente è Greg (Mackintosh - guitar) che scrive il riffing e poi lo butta su computer; la fase successiva è la mia, ovvero studio le tracks e poi, sempre su computer, arrangio le melodie e le idee prima di rimandargli tutto. Il terzo step, è la stesura globale della canzone. È un lavoro un po’ macchinoso, ma funziona bene, o almeno lo ha fatto fino ad ora!

M: Dove trovate l’ispirazione per scrivere canzoni come ‘Primal’, ‘Erased’ o ‘Perfect Mask’?
NH: Faccio un po’ fatica a risponderti, in quanto la musica non la scrivo io…per le parti di voce, ti posso dire che io seguo il feeling delle songs, o meglio, delle basi che Greg mi passa.. Se una song la sento pesante, la seguo con partiture più ruvide e pesanti, così, al contrario, se sento partiture più melodiche, cerco di cavalcarle con un altro approccio vocale. È tutto una questione di feeling che la song mi trasmette.

M: Con ‘Symbol Of Life’ siete tornati ad un sound più heavy rispetto ad ‘Host’ ed a ‘Believe In Nothing’, con più chitarre, anche se la vostra matrice elettronica e dark è ancora predominante. Come definite il vostro sound, e secondo te, quanto lontano i Paradise Lost vogliono spingere la propria musica?
NH: Fondamentalmente il nostro sound attuale ha ancora parecchi elementi legati alla Goth Music, anche se devo dire che abbiamo (ri)appesantito non poco il nostro suono. Sono molti anni che non scriviamo songs così pesanti…volevamo dimostrare a noi stessi che siamo ancora in grado di scrivere grandi songs di matrice metal…è come se fossimo tornati indietro di qualche anno utilizzando l’esperienza che abbiamo raggiunto ora. Finché ci sentiremo in grado di scrivere buona musica e finché ci divertiremo a farlo, noi saremo sempre qui, però non posso fin dove ci vogliamo spingere.

M: Avete iniziato la vostra carriera con la Peaceville Records, per poi passare alla Music For Nations. Poi è arrivata la EMI, ed ora, dopo qualche anno con la Major, uscite per la GUN Records. Quali sono le principali differenze tra le labels, e come è cambiata la tua vita label dopo label?
NH: Penso che le differenze tra una indie label e una Major siano visibili, o almeno intuibili da tutti…da dentro posso dirti che la cosa più evidente è senz’altro il tipo di interesse che una band più destare all’interno dell’etichetta. Per una Major curare nei minimi dettagli una band è quasi impossibile, cosa che invece avviene nelle indie. Comunque, GUN Records è una divisione della BMG, quindi non è che proprio siamo ritornati su una indie label. Per una Major la tua band è un numero, una statistica…ne più, ne meno; se non hai successo sei solo un numero disperso su una lista di numeri…alla fine di una giornata devi aver prodotto guadagno…

M: Il vostro sound è cambiato parecchio durante tutti questi anni…ora, guardandoti indietro, pensi che le scelte che avete fatto siano state sempre le migliori? Se potessi, cosa cambieresti nella tua carriera?
NM: Well, guardandomi indietro non penso che cambierei qualcosa nella mia carriera, ne tantomeno sceglierei una via diversa da quella intrapresa. Certo, magari abbiamo fatto delle scelte che poi si sono rivelate non proprio perfette, ma se siamo ancora qui, vuol dire che qualcosa di buono abbiamo realizzato. No, cambierei nulla nella mia carriera…le scelte che abbiamo fatto so fin dove ci hanno portato, se ne avessimo fatto delle altre…mah, la cosa non è prevedibile, magari avremmo avuto più successo, chi lo sa, ma magari saremmo finiti già da diversi anni. Sono fiero di quello che ho fatto, e quando finirò la mia carriera, mi guarderò indietro e sarò felice.

M: Cosa ne pensi del music ‘biz?
NH: Il music business non è differente da un crimine. Se sei in una band e cerchi di farcela, ti dovrai scontrare con il music business…chi governa il music business ti ruberà dei soldi e tu potrai farci nulla…alla fine della giornata devi aver prodotto guadagno, o se non altro in un termine preciso di tempo devi aver fatto incassare alla tua etichetta quello che lei ha speso per te…se non ce la fai sei fuori. Rubare a chi spende una vita rincorrendo un sogno, non è un crimine?

M: Hai trovato il tuo paradiso perduto?
NH: Non ancora. È una domanda che erano diversi anni che non mi sentivo porre! Onestamente non lo so, non è così facile rispondere…ci vorrebbe un’analisi approfondita…forse si, forse no…non te lo so dire.

M: Siamo alla fine, ora puoi dire quello che vuoi ai lettori di EUTK.net!
NH: “Keep your mind on check out our record…well…check it easy, man!!!!!!”

AREA 51
Una domanda sul passato, una sul presente, una sul futuro

M: Se ti richiamassi alla mente l’album ‘Gothic’…
NH: Attualmente penso che la produzione di quell’album sia troppo cruda, ma penso anche che sia stato un album che ha dato vita ad un genere musicale. Sono fiero di aver cantato su ‘Gothic’.

M: Ed il nome GUN Records?
NH: “Our new record label! What can I say? Hehehhehee”

M: Cosa ci sarà dietro l’angolo per i Paradise Lost?
NH: Spero tanto successo e tanti tours! Yeah. A parte tutto, stiamo lavorando veramente duro per fare in modo che la gente creda veramente in noi. Vedremo quello che il futuro ci riserverà!

Intervista a cura di Massimo 'Whora' Pirazzoli

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