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Gruppo:Nalvage

Ed e’ cosi’ che dopo tanta preparazione, il nostro Cotecum indossa la tutina spaziale e si imbarca nell’ avventura piu’ umida della sua fetida esistenza. Qualcosa lo turbava … non tanto il processo di miniaturizzazione, ma quanto cosa avrebbe trovato il fondo al tunnel.
Ed e’ cosi che il nostro entra nella navetta spaziale, passa tranquillamente I 20 minuti che occorrono per ridurne la grandezza a quella della recchia destra di una mosca (si parla sempre di “mosche cieche” ma non si conoscono “mosche sorde”), e via nel siringone che lo proietta direttamente nella massa cerebrale dell’umanita’ (rappresentata sulla tavola operatoria da tale Ventriculis Vulgaris di umbra e nefanda fama).
E’ tutto buio, o meglio, non ci si vede una cippa. Cotecum accende le luci della micro-navetta e bam ! Massa cerebrale ovunque. Beh in realta’ un po’ poca, ma da un Ventriculis Vulgaris non ci si puo’ aspettare molto.
Ed e’ cosi’ che giunse il tempo di arrivare in fondo al tunnel, dove il nostro incontro’ … Nalvage. Non stiamo parlando di una forma di vita che vive recondita nell’antro oscuro del cervello (che si e’ scoperto essere esattamente opposto all’angolo luminoso della fava), ma dell’assatanato quartetto autore del recente e stupefacente demo “Idiosyncratical Armageddon”.
I nostri in realta’ provengono da Napoli, ma preferiscono gravitare nella parte destra della vostra testa, tanta e’ la ferocita’, malvagita’ e perizia che sgorga come una colata di lava dal buchetto in mezzo al CD-Demo soprannominato. O se volete Nalvage sono una fucilata alla tempia o un coltello al fegato. Tutto nello spirito di un Death/Black metal torbido, infame, ma egregiamente interpretato dai 4 dell’apocalisse.
Dopo aver ascoltato quelle brutali tracce, Cotecum e’ stato miniaturizzato, siringato e proiettato nel cervello, in cerca di risposte. Nalvage stanno allegramente campeggiando nella parte posteriore del nervo ottico, in prossimita’ della massa grigia. Una castagnata fuori dalla campagna (o fuori di testa, ehm, perdonatemi) o un rito tribale ed arcaico, nel tentativo di capire quello che non si puo’ ? Chiediamo, umilmente …

Cumpa’, ma non avevate altro posto dove venire a campeggiare ?
Veniamo qui perché è un posto molto tranquillo e perversamente bucolico. Insomma chi potrebbe mai venire a disturbarci? Oltre a un folle come te, ovviamente.

Quanto sono importanti l’io, la psiche e le masturbazioni mentali dell’individuo e la riflessione di esse sulla societa', nelle liriche ed interpretazione dei vostri brani ?
I testi di Idiosyncratical Armageddon sono un esercizio di pensiero, incentrato sul processo della negazione totale dell’Essere. Ogni brano del cd spiega uno stadio di questo processo, dalla presa di coscienza della realtà (e quindi di sé stesso), fino alla completa cancellazione del Sistema Fisico e del Sistema Psichico.
L’Io è il fulcro dei questo processo (essendo sia soggetto che oggetto), mentre la psiche è uno dei due elementi da annullare (unitamente alla carne). Quanto alle masturbazioni mentali…. possiamo dire che ‘esercizio di pensiero’ è come vengono chiamate in filosofia. Quindi direi che tutto l’aspetto lirico è una colossale masturbazione mentale.

Mi ha lasciata positivamente perplesso la qualita’ dell’inglese che usate, mi ha impressionato il modo in cui suonate e la capacita’ tecnica, onestamente mi avete lasciato di stucco, ma c’e’ una cosa che non mi quadra … suonate insieme da meno di 3 anni … 1+1 non fa 2 ma 11 nel vostro caso, raccontateci del vostro background e di come avete convolato a nozze nel progetto Nalvage …
Nalvage è stato il primo progetto importante per tutti noi. Prima di formare questa band, ognuno aveva avuto piccole esperienze in band locali. Remenis suonava in una band power prog, Amaral ha collaborato saltuariamente con varie formazioni, mentre Luca ha militato in innumerevoli band thrash. Per me, invece, questa è stata la prima esperienza in assoluto. Suoniamo da meno di 3 anni, ma cerchiamo di farlo con la massima intensità possibile (quando impegni di lavoro/studio ce lo permettono), quindi abbiamo raggiunto un affiatamento soddisfacente.

Io ho provato a fare il “metallaro” 20 anni fa … considerando le vostre abilita’, come vedete la potenziale crescita del vostro gruppo nel panorama italiano attuale ?
Oggi la qualità media delle band si è innalzata notevolmente, quindi non è affatto facile. In compenso, confrontarsi con band di ottima qualità permette di imparare molto, e quindi di crescere. Purtroppo non è affatto agevole organizzare delle date live, quindi questo processo dialettico è irrimediabilmente mutilato.

Nessun progetto per provare una carta all’estero ? Not like a map, more like un contratto … Nuclear Blast ? Tiro troppo in alto ?
Tiri decisamente troppo in alto, sì! In ogni caso noi ci proviamo ugualmente, giusto per non lasciare nulla di intentato. In questi giorni inizieremo la spedizione del nostro cd alle label, e vedremo. Il mercato è saturo, eppure le label continuano a proporre molti gruppi insulsi, quindi una speranza ce l’abbiamo sempre!

Al momento avete uno staff tecnico, una agenzia che vi promuove o siete una band DIY (per gli ignoranti lettori di EUTK, Do it yourself … per I lettori che non dovrebbero proprio leggere Fai da te … se non ci avete ancora capito il proverbiale cippo bubolo, andate a visitare il sito di Walt Disney, che e’ pieno di fotografie) ? In quel senso, come vi trovate a vestire I panni del death metal band player, del promoter, del produttore nello studio di registrazione, del tecnico del suono, nel mixaggio …

Siamo decisamente una band DIY. Il problema è che siamo una band non professionista che si trova a competere in un mercato a tutti gli effetti professionale, quindi non è affatto facile. Le agenzie svolgono un lavoro importante, ma niente che non possa essere fatto dalla band con un po’ di energia e tanta volontà. Gli unici vantaggi effettivi si avrebbero da promo agency famose a livello internazionale, la cui immagine è un valore fondamentale e impossibile da replicare per un gruppo emergente. Per ora rimaniamo fedeli alla filosofia del DIY ma, in virtù di quanto appena detto, non è escluso che in futuro cambieremo modus operandi. Per ora l’unica cosa che abbiamo delegato a terzi è stata la registrazione del cd, dal momento che non disponiamo né delle attrezzature né delle competenze necessarie per fare da noi. Purtroppo siamo stati costretti ad intervenire in maniera significativa sul mixaggio perché la stessa persona che si è occupata delle registrazioni si è rivelata essere decisamente incapace per ciò che concerne questo aspetto.

Parlateci della vostra presenza su Internet … non solo del sito in se, ma di cosa pensate del media e quali prospettive puo’ portare al vostro operato …
Internet offre possibilità d’azione illimitate. Pubblicità, promozione, vendita, contatto. Il fatto che tutti possano fare tutto da soli implica che pochi riescano a farlo per bene, perché l’immagine, il brand, è diventato un elemento fondamentale. Un prodotto privo di un brand conosciuto è considerato spam ex-ante. Noi abbiamo il nostro website, www.nalvage.net , su cui c’è tutto ciò che ci riguarda: news, foto, mp3, lyric. Ad esempio, per Idiosyncratical Armageddon abbiamo scelto di non includere i testi nel booklet. Al posto delle lyric, nel booklet c’è la spiegazione del concept, che è un elemento complementare ai testi, i quali sono stati messi online a disposizione di tutti.
Tutte le nostre attività sono incentrate su internet: contatti con altre band, con le distro, con gli organizzatori di eventi live. Internet sgretola i limiti dello spazio-tempo, con un costo prossimo allo zero: pensa che dopo una decina di giorni che avevamo iniziato a spedire il cd in giro siamo stati contattati da una distro giapponese che era interessata a vendere il nostro prodotto.

Adesso parliamo un po’ di musica, come da vecchi amici … cosa vi piace, cosa vi ispira ? Io sono dalla parte di Behemoth, Zyklon, Napalm Death, Decapitated, Morbid Angel, Emperor, Dissection … insomma, sono nero come la pece …
Anche noi amiamo molto i gruppi da te citati, in particolare Behemoth, Decapitated e Dissection. Aggiungici anche Dying Fetus, Anaal Nathrakh, Borknagar, Sikth e i primi Nile, per avere un quadro approssimativo di quello che ascoltiamo. Poi ovviamente ognuno ha le proprie preferenze personali, ma le succitate band sono quelle che ci mettono tutti d’accordo. Per quanto concerne l’ispirazione, semplicemente componiamo senza seguire alcuno schema di riferimento: non ci siamo mai preposti l’obiettivo di suonare come una determinata band famosa, anche se le influenze nel nostro sound sono innumerevoli, e si sentono.

E se doveste andare a riesumare qualche perla del passato, se ve n’e’ mai fregato qualcosa, a chi dareste la palma ? Se devo dirvi cosa non vorrei mai dare via della mia vecchia collezione … Venom e Possessed !
Personalmente non sono un amante metal estremo ‘primordiale’, in nessuna sua forma. In linea di massima prediligo maggiormente musica più ‘moderna’. Della prima metà degli anni ’80 l’unica cosa che apprezzo sono Slayer e Bathory. La seconda metà di quel decennio, invece, la trovo decisamente più interessante, in particolare grazie ai Napalm Death. Si tratta di un periodo fondante per la genesi del metal estremo, ma che soggettivamente non mi ha mai attratto molto.

E la vostra concorrenza, se cosi’ posso chiamarla ? Chi gravita nel napoletano che e’ degno di nota ? Chi vi ha colpito in Italia negli ultimi anni ?
Come principio fondamentale alla base dei miei giudizi di valore c’è sempre stata l’originalità. Con questo non intendo dire che se un gruppo non è innovativo non mi piace, né che apprezzi l’originalità tout court e fine a sé stessa. Semplicemente, non apprezzo i gruppi la cui proposta musicale ha un sapore già sentito più e più volte. Questo in generale, e in maniera ancora più significativa per ciò che concerne le band emergenti. Trovo quantomeno inutile per una giovane formazione suonare la stessa musica che i Metallica suonavano 20 anni fa, oppure mettere su l’ennesimo clone di Darkthrone/Death/Iron Maiden. Ciò non toglie che si tratta di band tecnicamente anche preparate, composte da ragazzi affabili e che probabilmente riusciranno ad emergere dall’underground prima o poi. Le realtà valide e variamente affermate in Italia ci sono, anche se in numero esiguo. Una band su tutte che apprezzo particolarmente sono gli Infernal Poetry, che stanno portando avanti un discorso personale pur tra innumerevoli difficoltà. Tra l’altro con loro abbiamo sostenuto il nostro primo concerto in assoluto…

Chi sono Nalvage al di fuori del contesto Nalvage ?
Sono uguali a quelli all’interno del contesto Nalvage. Questo progetto è la piena realizzazione di noi stessi, senza filtri espressivi né distorsioni attitudinali. Se poi sei talmente folle da interessarti alla gestione economica del tempo quando non suoniamo, ti sorprenderai nello scoprire che studiamo/lavoriamo, e ci prodighiamo in varie attività al limite della Legge. Tra di noi siamo amici, andiamo ai concerti insieme, ma non ci frequentiamo assiduamente. Credo che questo si un bene per la salute della band. Poi, se la tua sete di informazioni prive di interesse pubblico non dovesse ancora essersi chetata, posso dirti che sono prossimo alla laurea, non fumo sigarette, prediligo il rhum, la Guinness, D&D, Fantozzi, le Patate, e sto mettendo a punto un piano che mi consentirà di conquistare il mondo nel medio/lungo periodo. Di questo, ovviamente, non posso parlarne.

Ed invece quando I 4 cumpari del baretto vestono I panni di Nalvage, cosa succede dal vivo, cosa date al pubblico on stage ? Ho notato che I concerti non vi fanno schifo, per niente …
Suonare dal vivo è un’esperienza unica. Cerchiamo di farlo il più spesso possibile ma, a meno di non suonare sempre negli stessi posti, è un’attività che richiede sempre una sostanziosa contropartita economica. Purtroppo sono davvero rari i locali/agenzie che non approfittano della voglia di suonare delle band emergenti. Il nostro comportamento on stage è piuttosto naturale, e varia in relazione a fattori contingenti come il locale, il pubblico, l’organizzazione e l’alcool.

Ora vi do la penna, o la tastiera, e vi chiedo di recensire il vostro CD Demo “Idiosyncratical Armageddon”. Siate critici ed onesti …
Partiamo dagli elementi meta-musicali. Il prodotto si presenta con una veste grafica professionale, booklet, serigrafia, cd stampato (no cd-r), cellophane, bollino Siae e tutto il resto. L’artwork non è esattamente originale, ma è una soddisfacente e chiara rappresentazione visiva del concept alla base del lavoro. Questo è un approccio definibile ‘scientifico’ al processo di annullamento totale dell’Essere, di cui le canzoni descrivono le varie fasi. La qualità del suono è più che buona, considerando che si tratta di un lavoro autoprodotto, ciò nonostante è l’aspetto che ci soddisfa di meno. La prossima volta ci avvarremo della collaborazione di persone più competenti.
Per quanto riguarda l’aspetto prettamente musicale, le 4 composizioni sono ben costruite e ben suonate, anche se non mancano le sbavature a livello di esecuzione. Le canzoni sono varie pur avendo un sound omogeneo, che è ben lontano dall’essere rivoluzionario ma riesce quantomeno a non scadere troppo spesso nel ‘già sentito’. Riguardo alle influenze ravvisabili durante l’ascolto, nelle decine di recensioni che abbiamo avuto sono saltati fuori un grande numero di nomi come paragone. Una famosa webzine straniera ha fatto addirittura fatto il nome dei Cephalic Carnage e dei Necrophagist. Personalmente ritengo che l’influenza più evidente sia ascrivibile al metal estremo polacco (Behemoth e Decapitated), arricchito da frangenti di diversa natura, dalla parte melodica stile Dissection ai passaggi sincopati che a qualcuno hanno ricordato i Meshuggah (con le debite, enormi, proporzioni), e tanto altro. Concluderei con un lapidario “si fa prima ad ascoltare il cd e a giudicare da se”.

Su tutte mi ha colpito “Theuthian”. Il riff iniziale e’ fenomenale … chi lo ha messo insieme e cosa ricordate del tempo in cui avete scritto quel particolare brano ?
Tutti i brani sono stati composti da Remenis. Di solito viene in sala con i riff e una struttura embrionale, e si pavoneggia. Poi insieme si arrangia/modifica/copia/incolla. Quindi anche quel riff è stato composto dal chitarrista malefico. Riguardo al periodo… deve essere stato nell’Autunno del 2003. Praticamente nel periodo in cui i Nalvage compievano un anno di vita.

Per non essere scortese nei confronti dei rimanenti pezzi del vostro debutto su CD-Demo, siate bravi e fatemi lo stesso prospetto per “Unearthly Bloodism”, “H.F.G.” e “Centuries of Me” …
“Centuries of Me” è il brano più vecchio. Approssimativamente ha quasi 2 anni, anche se fino alla registrazione è stato modificato più volte. È quello più trascinante e catchy. “HFg” invece è l’ultimo brano che abbiamo composto, probabilmente è il più estremo del lotto, con una struttura alquanto cangiante. L’abbiamo eletto ad esemplificazione del cd, rendendo disponibile l’mp3 sul nostro sito. Infine, “Unearthly Bloodism” è decisamente la song più ‘in your face’, non a caso è l’opener: death black feroce con stacchi repentini e aperture melodiche.

Facciamo una classicissima domanda ora … rullo di tamburi e suono di cotecchia … Cosa ha in serbo Nalvage per il futuro ? Su cosa state lavorando ?
Finora abbiamo composto 2 nuovi brani. Rappresentano l’esaltazione dei nostri elementi caratteristici: assalti brutali (che sono diventati MOLTO più brutali) e la melodia black (che adesso è presente in misura maggiore, con riferimenti anche al black norvegese), con in più un songwriting più articolato ma allo stesso tempo più diretto. In virtù degli ultimi sviluppi, sembra che il sound si arricchirà anche di elementi totalmente nuovi per noi, ma è ancora troppo presto per definire la situazione con precisione. Sul versante live non stiamo pianificando molto, a causa di impegni extra-musicali, ma se dovesse saltare fuori qualche occasione, saremo ben felici di tornare on stage.

Ora che sappiamo cosa state per fare, diteci che cosa “volete” fare … avete la confidenza e la sapienza per fare il passo giusto e nel modo adeguato ? Sentite che avete qualche limite, che avete bisogno di curare un area del vostro business piu’ che un altra ?
Abbiamo molti limiti, ma averne coscienza è già un grosso vantaggio. Per adesso le cose stanno andando bene, ma c’è ancora tanto da lavorare. Il nostro desiderio è lo stesso delle altre band nella nostra condizione: riuscire ad avere uno straccio di contratto. Noi cerchiamo di dare il massimo da parte nostra, purtroppo non basta la buona volontà. Vedremo…

Onestamente, quanto credete la recensione e l’intervista su EUTK porteranno nel vostro sacco ? Non dovete dirmelo per farci piacere, ma da lettori e consumatori, cosa ne pensate di EUTK ?
Leggo esclusivamente webzine. EUTK, che vi piaccia o no, è uno delle webzine metal più importanti in Italia, per cui non so dirti la qualità dell’aiuto ricavabile da un ‘passaggio’ su questo sito, ma di sicuro l’aspetto quantitativo non sarà di scarsa entità. Del resto, se non si ottiene visibilità grazie a un sito molto conosciuto, non si può sperare di ottenerla da un sito amatoriale. Per cui porsi il problema è anche relativo. E poi quest’intervista tocca apici di malattia che mi divertono molto!
Permettimi di soddisfare una mia curiosità relativa a voi: ma il buon deathster Gino Schettino è di Napoli o no? Se sì, partecipa attivamente alla vita metal partenopea o vive nell’ombra? (... e a me lo chiedi ? Ehm, mi sono distratto ... ehm certamente carissimi, portero’ la vostra richiesta all’operatore di fiducia ... GRAZ !!! Help me here !!! – n.d.C.) (sì sì è di vicino Napoli, NdGraz)

Ora avete quanto spazio volete per convincere I nostri lettori a contattarvi ed ascoltare la vostra musica. Ciak, si gira …
Da parte mia non sarei arrivato a leggere neanche fin qui. Quindi, visto che vi siete appassionati alla faccenda, approfonditela: www.nalvage.net. Ci sono le lyric che vi friggono il cervello, gli mp3 che vi usurano l’udito e le foto che vi provocano violenti conati di vomito. Cosa volete di più? (Non chiedeteci soldi che già siamo in grossi guai per conto nostro!).

Ed e’ così che sulle note di Theuthian i nostri salutano il Cotecum. Spingono la navetta in direzione uscita, l’uscita non si trova, loro spengono il fuoco e gli amplificatori e se ne vanno, e Cotecum rimane nel limbo delle navette che furono, rimbalzando nei meandri vuoti del cervello del Ventriculis Vulgaris.
La batteria delle luci si scarica totalmente. Ora e’ letteralmente buio cippato. Migliaia di occhi verde-necroplasma si accendono l’uno dopo l’altro. La tutina cede, la carne esce, le migliaia di creature scattano fotografie e si avviano su internet per l’ennesima brutta figura del Cotecum. Se ascoltate bene potete sentire ancora gli echi del nostro che strilla : “maledetta primave-raaaaaaaaagh …”.

BONUS FEATURES (si’ come sur DiVuDi, firulaaaaa firuliiiiii) :

Cotecum e Nalvage guardano al futuro degli ortaggi e formaggi

Ehi Guaglioni, cosa vi attizano di piu’ : fave e salame o fave e formaggio sardo ?
Salame e formaggio sardo. Rigorosamente accompagnati da un vino rosso di sostanza. Io consiglio un ottimo Taurasi. La parola ‘Fava’ lascia insorgere in me intensi sentimenti di ostilità.

Cotecum Commentary ON OFF
Io con le fave ci devo convivere. Sul Taurasi, affermo e contribuisco che e’ vino adatto per carni rosse in genere, particolarmente bresaola ed ergo salame et similia. Fresco, fondo maturo, colore intenso, gambe lunghe e definite.

Cotecum vuole il Pulitzer : che’ premiano anche le domande cretine ?

Lo so che mi ungerete come la focaccia ligure, ma che calciatore preferite tra Maradona e Pele’ ?
Ma dico, sono domande da farsi a uno che è germogliato alle falde del Vesuvio? Pur non essendo un appassionato di calcio, al solo sentire la parola ‘Maradona’ mi vengono le lacrime agli occhi. Seriamente, Maradona qui è davvero stato qualcosa di ‘oltre’. Maradona è stato la Speranza, ha dato a gente che non aveva niente l’orgoglio di contare qualcosa. Una finzione, un’illusione, ma nel suo rappresentare Napoli e i Napoletani è entrato a far parte del sistema mitologico di questa città. Insieme alla pizza, a Pulcinella e a Totò. Poi, sì, c’è la solita storia del ‘come uomo era una merda’, che posso anche condividere, ma mi sembra stupido scindere il privato dal pubblico quando si valuta ‘l’uomo’. Maradooooona santissima dell’incoroneta!

Cotecum, velatamente, cerca di scroccare una pizza

Ehi cumpa’, se mi dovessi trasferire a Napoli o magari, piu’ semplice ... se venissi a Napoli ... e magari ci incontrassimo in un posto piu’ normale, magari una pizzetta me la sono guadagnata ... o e’ chiedere troppo ... e dove mi porteresti ... se ti piace la pizza, of course ...
Pizza sotto il Vesuvio da ‘O Cafone, una pizzeria che sta vicino casa mia. Con la pizza però ci vuole una birra chiara (doppio malto please) ghiacciata. Il pizzaiolo è un signore bassino con i baffi (ovviamente), che si chiama proprio ‘O Cafone. Lui fa la pizza ‘al metro’, cioè quella che si vende a fette rettangolari. Io preferisco quella tradizionale, tonda, cotta nel forno a legna, con pomodori San Marzano, mozzarella di bufala e olio extravergine di oliva. Una pizza Margherita fatta bene arriva a toccare vette orgasmiche.

Cotecum e Nalvage sul destino della pizza napoletana

Certo che pero’ la pizza come la fann’ a’ Napule ...
Purtroppo, anche restando in Campania, basta varcare il confine della provincia di Napoli e la pizza non è più la stessa. Poi vale sempre la legge che la bontà della pizza è inversamente proporzionale alla distanza da Napoli. A Roma fa schifo ma si può mangiare (se proprio si ha tanta fame), ma già a Firenze non è cosa. Sfoglia sottilissima, cottura (nel forno elettrico!) tostata, mozzarelle confezionate… meglio una pizza pronta Buitoni a questo punto. Ovviamente ci sono le eccezioni, ma il più delle volte si tratta di pizzaioli napoletani emigrati. E poi ormai in Padania sono abituati a mangiare quel tipo di pizza, quindi non è più possibile salvarli. In compenso quando vado in Emilia Romagna faccio incetta di formaggi e salumi, che lì sono uber alles. Ogni luogo ha i suoi selling point, anche se non è esattamente economico mangiare ogni giorno la pizza a Napoli, la bistecca a Firenze e il prosciutto a Parma. Però sarebbe bello, sì.

Cotecum e Nalvage sui problemi nel Cattolicesimo della gioventu’ odierna

Ehi cumpa’ ... fammi ridere che ne ho bisogno ...
"Un uomo diventa ricco con modalità che la Legge considera illegali, allora diventa Capo dello Stato e cambia la Legge…. ". Aspetta, questa è vera.
Meglio questa qui, anche se non è nuovissima:
“Un vescovo molto importante cammina tranquillamente per la strada quando da un angolo salta fuori un brutto rospo che inizia a parlargli. "Vescovo, vescovo, dammi un bacio!" "Ma vai via brutta bestiaccia" "Vescovo, vescovo, aiutami, sono un bel principe trasformato in rospo, se mi baci tornerò ad essere un principe" "Vattene bestia immonda e peccatrice" "vescovo, vescovo baciami, baciami" Il vescovo cammina sempre più veloce, ma il rospo lo insegue. Il vescovo inizia a correre ma il rospo sempre dietro "Vescovo, vescovo baciami". Il vescovo si rifugia in casa sua ma il rospo riesce ad entrare, corre in camera da letto chiude la porta a chiave, ma il rospo è già dentro. "Vescovo, ti prego dammi un bacio e tornerò ad essere principe". Il vescovo stremato si arrende. Prende il rospo e lo bacia. Per magia questi si trasforma immediatamente in un bellissimo principino adolescente, dai boccoli d'oro che, completamente nudo si sdraia immediatamente sul letto del vescovo.
E questa è la tesi della difesa”

Cotecum Commentary ON OFF
Questa quando la racconto ai miei colleghi irlandesi, diventano tutti rossi e a molti viene da vomitare. Mi domando il perche’ ...

Cotecum e gli usuali “io non c’ero, se c’ero dormivo”

Questa intervista e’ stata realizzata veramente nella testa di un Ventriculis Vulgaris.
Teniamo a precisare che nessun Ventriculis Vulgaris e’ stato istigato, maltrattato o irremidiabilmente lobotomizzato durante l’intera procedura.
La navetta spaziale l’ha procurata il Dottor Scotti.
La tutina spaziale si e’ rotta nel viaggio di ritorno ed e’ meglio che non vi dica chi l’ha procurata.
I Nalvage sono un gruppo simpatico, con la testa sul collo e mi fanno sbattere il cranio parecchio.
Le domande e le locazioni sono frutto della mela malata di Cotecum.
Le risposte selvagge ed ortagge sono interamente da attribuire a Nalvage.

Fine del DiViDi. Torna all’inizio se non ci hai capito una zolletta.

“Vuolsi cola’ ove si puote cio’ che si vuole e piu’ non dimandare, Cotecum” (nota dei redattori di EUTK).

Intervista a cura di Max 'Cotecum' Cottica

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