Symphorce (Dennis Wohlbold, guitars)

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Gruppo:Symphorce

Allora ragazzi, pare che nel vostro nuovo album abbiate messo in tavola la parte più aggressiva e potente della vostra musica. Cosa ha portato a questo risultato?

E’ colpa di Markus…è lui il responsabile del materiale più estremo. Credo che abbia ascoltato gli Slipknot per troppo tempo, ahahah! Seriamente, è una cosa venuta fuori naturalmente, evidentemente era il momento giusto per farlo.

Soprattutto, la voce di Andy da cristallina ed altissima si è fatta molto bassa, roca, quasi in stile “growl”, come possiamo ascoltare dall’opener “Darkness Fills the Sky”. Questo cambio di stile quanto ha influenzato le atmosfere del disco?

Credo che Andy abbia avuto un ruolo fondamentale nella riuscita del lavoro. Secondo me Andy ha esattamente compreso come la sua voce avrebbe dovuto suonare in ogni canzone e non è mai stato così diverso ed intenso come oggi.

Come si svolge il processo di creazione di una vostra canzone?

Io, Cede e Markus scriviamo tutta la musica. Ognuno di noi completa il proprio pezzo e via e-mail lo passa agli altri. In questo modo poi ne discutiamo, apportiamo alcune modifiche ed alla fine Andy decide quali pezzi sono adatti a comparire sul disco e ne scrive i testi.

Avete già programmato dei tour per promuovere il disco? Leggevo tempo fa che dal vivo siete fenomenali.

No, al momento non c’è niente di prefissato… vedremo più avanti, ovviamente un bel tour mondiale sarebbe fantastico.

Quali sono state le influenze musicali maggiori durante la vostra crescita?

Io sono cresciuto ascoltando il thrash della Bay Area, come Exodus, Forbidden, Testament, Metallica… Negli ultimi anni invece ho apprezzato molto Nevermore, Soilwork e Stuck Mojo.
Questa è la mia top list più recente:

Stuck Mojo – Southern Born Killers
Shihad – Love is the new Hate
COG – The new Normal
Soilwork – figure number five
Muse – black holes and revelations

Come hai iniziato a suonare il tuo strumento ed in che modo hai iniziato il tuo approccio al metal?

Ho iniziato a suonare la chitarra all’età di 8 anni, mio padre era un musicista e questo sicuramente ha aiutato! Sfortunatamente mi sono presto annoiato nel suonare il country, che era appunto il genere suonato da mio padre e mi sono dato allo skateboard, entrando così nel mondo del punk e del metal.
Il punk l’ho odiato da subito mentre ho apprezzato immediatamente la potenza del metal e ad una festa della scuola ho visto un tipo suonare delle cover dei Metallica… C’ho messo un attimo ad andare a casa ed imbracciare nuovamente la chitarra, questa volta con la musica giusta!

Cosa ti piace del più del posto in cui vivi?

Il fatto che ho sia la campagna e la natura sia la grande città a pochi minuti da casa, indubbiamente. Comunque sono stato molte volte in Italia, è il mio Paese preferito, ho visitato più volte Rimini, Peschici e Vieste. Mi piace molto anche la lingua italiana, il vostro carattere ed ovviamente il cibo.
E non posso tralasciare che i fans italiano sono stati i più rumorosi ed accaniti di tutto il GodSpeed European Tour.
Ebbene sì, amo l’Italia! :)

Intervista a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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