Solefald (Cornelius)

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Gruppo:Solefald

La mia prima intervista telefonica da quando sono qui ad Eutk rischiava di mettersi malissimo a causa di innumerevoli problemi al vivavoce e al registratore. Per fortuna un disponibile Cornelius ha presto stemperato un pò la mia tensione rispondendo in modo pacato ed esauriente alle mie curiosità...

Siete rimasti soddisfatti dalle risposte del pubblico e della critica dopo la pubblicazione del controverso "Pills Of The Ageless Ills"?
Si, per la prima volta abbiamo ottenuto un responso generalmente molto buono dalla critica, e anche la gente ha dimostrato di averci capito e apprezzato. Le risposte sono state positive, anche se la nostra musica si presta a parecchi modi di essere ascoltata, e da ognuno di essi si possono estrarre diversi significati, quindi è normale che "Pills..." sia stato un album che ha fatto discutere. Sta tutto nell'autonomia della musica, è lei che deve comunicare, non noi.

Trovo il vostro nuovo album abbastanza difficile da assimilare (come al solito). Non avete paura che i vostri fan possano uscire disorientati dalla complessità della musica?
Mah, non del tutto. Abbiamo uno zoccolo duro di fan che ci supporta: ci seguono dai cambiamenti che introdusse "Neonism", hanno continuato ad apprezzarci con la rivoluzione di "Pills...", quindi credo che non faticheranno a seguirci anche dopo questo nuovo lavoro. La cosa fondamentale è rispettare la musica e come essa vuole essere espressa, per migliorare sempre la nostra capacità di scrivere delle canzoni interessanti... non dobbiamo preoccuparci di ciò che gli altri si attendono da noi.

Recentemente ho visto i Satyricon e i Khold in concerto qui a Milano. Come consideri la scena norvegese al giorno d'oggi? Ti senti parte o hai mai fatto parte di questo movimento?
Non ho mai fatto parte del movimento, nel senso che non sono mai stato una figura centrale. Non sono mai stato in prigione e non ho mai bruciato una chiesa... in poche parole non sono un criminale (lo dice in italiano, e ci tiene a precisarlo ndRipe). Sicuramente ho ascoltato black metal intorno al '92 - '93 e ne ho seguito l'evoluzione, cosa che si sente soprattutto nei nostri primi lavori. Per quanto riguarda la prima parte della tua domanda, anche io ho visto i Satyricon a Parigi qualche mese fa e hanno avuto grande successo. I fan, la critica, la stampa e i media sono tutti dalla loro parte, pensa che hanno vinto anche dei premi in Norvegia... è una cosa straordinaria, se ci pensi bene (notare che non ha fatto nessun riferimento ai Khold ndRipe).

Ehi! C'è Fernando Ribeiro dei Moonspell che canta nella terza traccia! Ok... niente scherzi! Come mai avete dedicato questa canzone a Edward Munch?
Conosci il famoso quadro di Munch? L'urlo, esatto... è un'opera in cui trovo la stessa angoscia che c'è nella nostra musica. Munch era ossessionato da mille problemi, fu rinchiuso in prigione, fece esperimenti con la droga, e mise nei suoi quadri tutto quello che vide e provò... era spesso ubriaco e anche questo influì sulla sua pittura: ci vedi la realtà, ma è così estrema da essere completamente distorta. Guarda la nostra immagine: le altre band di sinfonic-black si vestono in modo "medievale" con quei loro spadoni... eheh... noi vogliamo restare attaccati alla realtà, a ciò che provano le persone durante la loro esistenza.

Da dove arriva la scelta di usare un coro oppure un sassofono?
E' tutta questione di sperimentare con la materia: abbiamo provato molto con tre uomini in studio e il risultato delle loro voci ci è piaciuto tantissimo. Il sassofono viene invece da un mio amico, che è molto dentro alla musica orientale e questo lo puoi certamente sentire nelle sue parti.

Cosa vuol dire Solefald e che significato ha per voi questa parola?
Significa crepuscolo, ed è un pò come la realtà in un sogno. Penso che la musica non sia tutto buio, c'è anche un pò di luce nelle tenebre... il crepuscolo è quando qualcosa si avvicina alla fine, è sempre qualcosa di nuovo e inspettato nel suo evolversi.

Il vostro nuovo album è stato prodotto nello stesso studio dei Borknagar e di Vintersorg... è un tentativo di avvicinarvi a quelle sonorità o è solo una scelta come un'altra?
Guarda, qui in Norvegia siamo tutti sempre molto vicini, in modi più o meno casuali, quindi a volte è inevitabile dividere lo stesso studio. In particolare noi siamo molto legati ai Borknagar, dai tempi di "The Archaic Curse", ma puoi certamente sentire anche tu stesso la differenza. Quando entri in uno studio insegui soprattutto il produttore, la persona che forgerà il tuo suono... è molto importante conoscere cosa dovrai aspettarti a risultato terminato!

Perchè c'è un "Gear Mechanism" sulla vostra copertina?
La mia prima reazione quando ho visto la cover del nostro nuovo album è stata di ricordarmi moltissimo "Hell Awaits" degli Slayer. Una copertina molto metal, con quei macchinari, tutta rossa come il sangue, con gli scheletri e quel diffuso sentore di morte. Si, penso che sia davvero una copertina di classico metal, con quegli esseri umani trattati come schiavi, prigionieri del tempo. Non sono ancora morti, ma probabilmente moriranno nel macchinario...

Penso che i testi siano fondamentali per i Solefald... cosa volete comunicare cantando in circa quattro lingue diverse?
Ci piace sperimentare anche con le lingue, soprattutto con il diverso suono che hanno. Prendi il tedesco: una lingua forte, dura, perfetta per cantare metal. Il francese è più raffinato, dolce, delicato, come puoi vedere ad esempio dai poemi d'amore. L'inglese ci piace molto, ma è la lingua che ormai parlano tutti, ed è ovvio che ci siamo abituati al suo suono. Vorremmo provare qualcosa anche in italiano, ma siamo spaventati dalla pronuncia... (al che gli ricordo il pessimo risultato dei Blind Guardian con "Fruccio del buio" ndRipe)

La musica dei Solefald è sempre stata composta solo da Cornelius e Lazare? Come fate per i concerti?
Si, abbiamo sempre composto la nostra musica solo noi, ovviamente insieme. Abbiamo fatto un paio di concerti all'incirca nel 1998, ma non ci siamo più ripetuti. Faremo qualche data magari in Germania, Austria o Svizzera, ma generalmente non suoniamo in concerto.

Siete soddisfatti del trattamento e della distribuzione della Century Media?
Assolutamente si! Ci hanno spianato la strada verso il mercato americano, a partire dallo scorso album. Così i nostri fan non sono costretti ad importarlo, e ciò ci rende felici. In più la Century Media tiene particolarmente a tutti i suoi gruppi, e godiamo davvero di una promozione professionale.

Qualche parola che ti ricorda l'Italia!
Sono andato in Italia. Milano, Venezia, Roma, Lecce. Esiste Italo Calvino, Dante, e anche i futuristi. Do you know? Arte futurista.

Certo che I know... Grazie Cornelius per la disponibilità, e buona fortuna per il vostro nuovo album!

Intervista a cura di Alessandro 'Ripe' Riperi

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