Intervista a Trevor: i Sadist, l'orgoglio del metal tricolore

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Gruppo:Sadist

Eccoci alla fine di una serata degna di nota, quella di ieri sera, 20 Marzo 2008, al Jailbreak a Roma, serata che ha visto come headliners i titani nostrani Sadist.
Ed è con il grandissimo Trevor che, a sorpresa, mi trovo a fare due chiacchere. Il Jailbreak si è ormai svuotato e la differenza si sente, viste le circa 200 presenze che fino a poco prima hanno animato insieme agli artisti la serata, Trevor va dietro al mixer e abbassa un po’ la musica quindi ci accomodiamo sugli sgabelli di fronte all’invitante (perché finalmente senza la fila di gente in attesa) bancone del bar.

Allora Trevor come ti è sembrata questa serata a Roma? Dicci tutte le tue impressioni, il pubblico, il locale, voi stessi…
Ci siamo divertiti e parecchio stasera, è stato un bel concerto, la cui riuscita è dovuta soprattutto al pubblico romano, davvero molto caldo. Ora non vorrei che queste ti sembrassero le solite parole dispensate in ogni occasione della serie "certo, dice così in tutti i posti dove va a suonare" perché la realtà è che in ogni posto dove ti esibisci trovi sempre un’atmosfera diversa e la speranza è che la risposta del pubblico sia una partecipazione entusiasta come quella di stasera. Il fatto è che ultimamente si assiste ad eventi live sempre più saturati, è come se si stessero perdendo le “buone abitudini” come dicevo prima sul palco, cioè divertirsi. Suonare qui a Roma ad esempio per noi è sempre più facile rispetto a quanto lo è in altre città del nord, e questo perché se in un posto c’è più “fame di concerti” il pubblico ha una maggiore esigenza di andare a vedere un live ed intende in primo luogo divertirsi appunto, mentre pensando ad una città come Milano, dove la gente è abituata a vedere moltissimi live ogni anno, diventa quasi una prova da superare quella dell’impatto con il pubblico.
E ad esempio all’estero come venite accolti?
Beh finora devo dire che è andata sempre bene, ci siamo trovati bene ovunque abbiamo suonato, ad esempio nei primi tour in Olanda è stato pazzesco, così come quando ci siamo esibiti al Wacken... Purtroppo parlando di date fuori dall'Italia si è trattato sempre di date singole e sporadiche, mai di tour continuativi e speriamo che in futuro ci vada meglio da questo punto di vista.
Ne sono totalmente sicura anche perchè la vostra reunion ha avuto una grande risonanza... e a proposito infatti, live in vista per quest'estate?
Sì, abbiamo in ballo varie date diciamo da definire e per scaramanzia non aggiungo altro ma vi faremo sapere non appena il tutto verrà confermato. Posso dirti che con la Live (il possente Trevor infatti fa parte degli addetti ai lavori della nota agenzia come molti di voi sapranno, ndr) porterò al Gods 2008 una band italiana pazzesca, gli Infernal Poetry, quei ragazzi sono fantastici sia artisticamente che umanamente parlando.
Concordo pienamente, ho avuto modo di conoscerli e parlarci tra l'altro proprio qui al Jailbreak e poi hanno fatto un live pauroso, Paolo Ojetti è un raro animale da palco. E mi fa piacere sapere che tu li supporti perchè attualmente sono una delle migliori band in Italia e con il loro livello tecnico meriterebbero secondo me soddisfazioni ancora + grandi, spero che la loro fama cresca sempre di più. Spesso infatti qui in Italia le band emergenti o avviate che siano, si vedono le gambe spezzate, non riescono ad emergere facilmente come avviene in altri paesi, è una cosa ormai assodata, ma perchè secondo te qui da noi è tutto così complicato?
Purtroppo è l'intera macchina organizzativa che è piena di lacune e non funziona mai a pieni regimi, su tutti i vari fronti, dalla promozione all'organizzazione di live fino alla quasi diffidenza del pubblico italiano, cioè noi tendiamo ad essere esterofili e il fatto che un gruppo provenga dal Nord Europa ad esempio è per noi una sorta di garanzia di qualità. Guarda ad esempio a band come gli In Flames, hanno fatto il loro boom e subito dopo se non al contempo molti altri gruppi hanno cavalcato insieme a loro la cresta dell'onda, Soilwork, At the Gates, Edge of Sanity e tutto il filone di band acclamatissime ovunque. Qui in Italia quando i Lacuna Coil hanno iniziato a fare successo il fenomeno non si è ripetuto per altre band anzi, è scattata un'invidia pazzesca nei loro confronti, molta gente li voleva screditare forse solo ed esclusivamente perchè nn si trovava al loro posto, l'atteggiamento più sbagliato in assoluto che fa male alla musica.
E a proposito di rappresentanti italiani del metal all'estero anche voi non scherzate, ho anche visto una foto di Andreas Kisser con la maglietta dei Sadist...
Sì è vero, è un grande riconoscimento per quello facciamo essere supportati dai nostri colleghi. Ad esempio Jasper degli In Flamessi dichiara un nostro fans, dice che pensando all'Italia le prime cose che nomina sono la pizza e i Sadist, bella posizione in classifica direi, eheh, una bella soddisfazione comunque.
Cosa pensi di MySpace? Abbiamo visto crescere la popolarità di molte band proprio grazie a questa grandissima community...
Beh a mio parere MySpace è utilissimo oggigiorno, sia per gli artisti che possono far conoscere e arrivare la propria musica davvero ovunque, sia per tutta la gente che ne usufruisce che ha la possibilità di sentire i pezzi nuovi in anteprima, di parlare con i vari membri dei gruppi, una cosa impensabile fino a pochi anni fa... ma come molti aspetti di internet c'è sempre il rovescio della medaglia. Accumulare contatti per un gruppo è sempre utilissimo ma di fronte alla miriade di etichette spesso la gente si trova spaesata e stordita, la corsa al successo spinge le band underground a lanciarsi a inviare la propria musica a tutte le etichette che scova in rete sperando che qualcuna di queste, prima o poi, le peschi nel mucchio, ma le cose vanno fatte con criterio e pazienza. I mezzi che oggi si hanno a disposizione spesso fanno perdere il senso delle cose. Una volta nel momento in cui si decideva di fare il grande passo di registrare un album si doveva entrare nell'ottica di dover affrontare una spesa molto costosa, 10 anni fa entrare in studio di registrazione voleva dire spendere un milione di vecchie lire al giorno e c'era quindi una consapevolezza diversa, mentre oggi quanto meno i gruppi giovani o comunque non sotto contratto possono decider di registrare un demo autoprodotto ed è la scelta che io suggerisco sempre perchè si può ottenere comunque un buon prodotto con cui presentarsi e con cui auspicare poi ad un eventuale contratto con un'etichetta. Ed è proprio in questa fase che le potenzialità di MySpace vanno sfruttate. Poi c'è un altro aspetto di MySpace che riguarda l'uso personale che se ne fa, spesso i ragazzi si lasciano prendere dall'entusiasmo della possibilità di comunicazione che offre e finiscono per chiedere anche cose personali creando così delle situazioni un po' antipatiche anche se io personalmente cerco sempre di essere accomodante ma penso comunque che un po' di discrezione in più nell'uso di certi mezzi non guasti.
Come darti torto... benissimo Trevor volevo concludere questa piacevole chiaccherata chiedendoti qual è la tua fanta-formazione ideale e quali sono le band con cui ai Sadist piacerebbe dividere il palco?
Allora partendo dalla voce io metterei me stesso ma l'ideale sarebbe stato, cosa purtroppo adesso impossibile, una formazione a due voci con il compianto Chuck Shuldiner alla voce e chitarra, Jeff Walker al basso e il gransissimo Pete Sandoval alla batteria o in alternativa Gene Hoglan, anche se dubito che il palco regerebbe me e Gene insieme (ride n.d.r.)
Beh, una formazione così “corposa” (in tutti i sensi) non può che essere un successo assicurato! Trevor sei stato davvero disponibile nonostante questa mini-intervista non fosse in programma e io ti ringrazio e faccio un grosso in bocca al lupo per il proseguimento della promozione dell’album e per i prossimi live. Tornate presto, Roma vi adora!
Crepi e alla prossima!
Intervista a cura di Paola 'Giggle' Suppressa

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