Ecco a voi gli Overock, una nuova, promettente band nel panorama crossover italiano, da poco nei vostri scaffali con il primo album. Abbiamo parlato con Fabio, singer della band, su tanti argomenti, riguardo il presente ed il futuro degli Overock, e molto altro. Buona lettura.
Allora, racconta ai nostri lettori come nasce la band Overock, sono anche curioso di sapere da dove avete preso il nome...
Overock nasce nel 2002 come mille altre bands di provincia: 4 ragazzi, tanta rabbia, un precedente progetto naufragato per sopravvenuta disaffezione, tanti pezzi nel comodino con cui si è convinti di cambiare il mondo. Ognuno di noi ascoltava cose diverse ma il rock inteso nel suo senso più trasversale stava alla base di tutto, per cui è venuto spontaneo e in linea con l’immaginario di 4 diciassettenni chiamarsi semplicemente Overock, partire da quel punto zero per andare dove si voleva rimettendosi in gioco in ogni canzone senza porsi problemi di sorta. Possiamo chiamarlo crossover, anche se ormai questo nome evoca immaginari poco edificanti di gruppi rap metal con chiatarre zanzara e fastidiosi cloni di Fred Durst. Warp It è, al momento, la diapositiva del tentativo di coniugare quel concetto alla luce del 2008 con tutto quello che è successo e cambiato in questi ultimi anni.
Il primo disco, "Warp It", sta riscuotendo un buon (e meritato) successo; ve l'aspettavate?
Ovviamente ci speri, non te lo aspetti. E non sei nemmeno così obiettivo, dal momento che ogni band che esce dallo studio di registrazione è convinta di aver appena scritto il disco più seminale dell’intera storia della musica. Tuttavia l’affetto e le ottime parole spese da webzine, radio e riviste che vanno dal Sud Africa alla Finlandia, concerti in giro per Italia e Inghilterra, aperture a bands che fino a un anno prima erano considerate idoli intoccabili sono emozioni che non possono che segnarti nell’anima e farti capire che, nonostante ci sia da lavorare, la strada è quella giusta.
Parlaci delle fasi di lavorazione, di come siete stati contattati dalla label, insomma.. di come vi siete trasformati da band di 'garage' a gruppo del roster della Incipit!
Daniele (proprietario di Incipit e produttore) ci contattò grazie a Carlo Bellotti che aveva assunto il management della band dopo l’ascolto del fortunato EP “Acid Sounds in A Groove Box” che pubblicammo nel 2005. Il 2006 è stato l’anno dedicato a scrivere, scegliere e affinare i 10 pezzi che volevamo inserire nel primo lavoro su lunga distanza del gruppo. La trasformazione, se c’è stata, è stata dettata da una messa in discussione totale della nostra testa e delle nostre capacità da parte di chi ci stava intorno e che ci ha permesso di crescere; è come se si fosse eseguito un upgrade a una versione successiva del programma overock, passato finalmente alla 2.0. Oltre a ciò hanno sicuramente influito centinaia di ore spese tra sala, casa e studi di registrazione fino al definitivo trasferimento per un mese negli studi di Incipit a Firenze.
Al momento, la scena italiana sembra in buon fermento, anche se ogni artista con cui ne parlo ha sempre idee contrapposte... dammi il tuo parere, dimmi se ci sono (e quali sono) gruppi che hanno attirato la tua attenzione.
Le scene sono sempre in fermento, c’è sempre qualcuno chiuso in qualche garage o su qualche palco scarrupato che sta tirando fuori qualcosa di buono. La differenza la sancisce il pubblico e la sua attenzione; oggi siamo in una fase intermedia in cui a ottimi gruppi italiani si contrappone un pubblico stanco, pigro, superficiale o spesso malauguratamente chiuso in se stesso e nella sua estetica da outsider che spesso sfocia nello snobismo culturale. A livello di band ce ne sono tantissime che attirano la nostra attenzione, così su due piedi mi vengono in mente Ufomammut, Morkobot, Zen Circus, Offlaga Disco Pax, Death Of Anna Karina, LN Ripley e a livello più overground Baustelle, Giorgio Canali e Cristina Donà.
Parliamo un pò anche di 'radici', di origini: a quali bands del passato si rifà il vostro sound? Cosa c'è nelle vostre orecchie, nella vostra mente? Quali gruppi adoravate da 'piccoli'?
I nomi degli inizi si assomigliano un po’ tutti; diciamo che a ogni gruppo è associata una tappa; i Led Zeppelin ti fanno venire voglia di suonare una chitarra, i Metallica di distorcerla e alzare il volume a manetta, i Nirvana di strapparti tutti i jeans e di rubare i CD dagli scaffali dei negozi, i Dream Theater ti fanno sentire musicista saccente la prima volta che ficchi un 7/8 in un pezzo…alla fine è un viaggio che non finisce mai, perché c’è sempre quel bastardo che, una volta ficcato il suo disco nell’Ipod, ti cambia la testa, ti distrugge il cuore e ti fa vergognare un po’ di quello che avevi fatto fino al pomeriggio prima.
Come si sta muovendo la label nei vostri confronti? State pianificando delle date, siete già in movimento, avete supporto dalla casa discografica o vi organizzate tutto da soli, come prima?
Non si è firmato con la Warner, questo è sicuro. Per cui più che altro si collabora e alcune castagne dal fuoco ce le levano loro (soprattutto riguardo le noiosissime gabole burocratiche tipo distribuzione, edizioni, spedizione dei pacchi alle ‘zine eccetera) mentre per quanto riguarda i live siamo abbastanza indipendenti, fatta eccezione per i tour esteri che vengono pianificati generalmente dall’agenzia. Sicuramente è cambiato molto il nostro mondo in due anni … soprattutto lo sdoganarsi dall’etichetta di gruppo “locale” e cittadino per respirare un po’ di più l’aria nazionale e internazionale, seppur in ambito rigorosamente underground. E già è un gran bel risultato.
C'è già qualche nuova composizione che bolle in pentola? Cosa devono aspettarsi i vostri fans nell'immediato futuro?
A livello di composizione Warp It è stato seminale anche per farci capire “definitivamente” (per quanto poco valga questa parola per un musicista) cosa ci rappresenta di più e cosa meno all’alba del 2008. Ci sono parecchi pezzi nuovi che stanno prendendo forma nelle pause tra un concerto e l’altro, e che probabilmente vedranno la luce a livello di pubblicazione nel 2009. Alcune cose sono cambiate, come è giusto che sia se sei attento ai consigli di chi ti ascolta, ai gusti musicali inevitabilmente cambiati e a quello che oggi gira per il mondo in ambito musicale. Nell’immediato futuro però c’è ancora live live e live, nello specifico oltre un grappolo di date in Italia un tour in Russia e Bielorussia per i primi di Settembre che ufficializzeremo a breve e che è ancora in fase di organizzazione.
Ok, le ultime parole per te. Lascia un saluto ai nostri lettori, e in bocca al lupo agli Overock!
Un grazie mille a Eutk che ci supporta da ormai 3 anni con grandissimo affetto, grazie mille ragazzi! Che crepi ‘sto stronzo
(nel senso del lupo... ndr) e ci vediamo tutti al prossimo concerto!
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