Edguy: After the show...

Info

Gruppo:Edguy
Avrei dovuto intervistare Felix Bohnke, simpaticissimo drummer dei tedeschi Edguy, poche ore prima del loro concerto milanese del 29 gennaio. Sfortunatamente, alcuni problemi di schedule e la clamorosa distrazione del loro tour manager, mi hanno impedito di adempiere al mio dovere di writer. Poco male: grazie alla disponibilità della sempre imprescindibile Pamela di Kizmaiaz, sono riuscito a recuperare questa chiacchierata in forma elettronica. Certo, un’intervista via mail non dà lo stesso calore di un face to face, e in questo caso il buon Felix non è stato proprio un fiume in piena di parole. Non occorre comunque lamentarsi: gli Edguy stanno lentamente diventando la miglior band classic metal oggi in circolazione (fatta eccezione per i mostri sacri, ovviamente!) e sono appena passati dalle nostre parti per offrirci il solito, terremotante live show. Ecco dunque quello che è venuto fuori durante questa breve conversazione telematica…

Innanzitutto complimenti per lo show di Milano! Sembra proprio che sul palco stiate migliorando anno dopo anno: che ne pensi? Come sta andando il tour?
Ti ringrazio! Il tour sta andando molto bene, per ora. Gli show sono stati grandi e ci stiamo divertendo davvero tanto! Sfortunatamente io e Tobi ci siamo ammalati e abbiamo dovuto spostare due concerti in Germania, che verranno recuperati a metà febbraio (per la cronaca, si trattava dei concerti di Oberhausen e Colonia, che sono stati spostati l’11 e il 12 febbraio NDA).
Ci stiamo anche trovando molto bene sia con gli H.E.A.T. che con gli All Ends, e ci siamo divertiti molto con Andre Matos e la sua band. Stiamo andando tutti molto d’accordo e soprattutto, ci incontriamo spesso dopo i concerti per festeggiare un po’…

Ho visto gli Edguy in concerto parecchie volte, dal tour di Vain Glory Opera del 1998, e trovo che uno dei vostri più grandi problemi sia che tendete un po’ a suonare sempre le stesse canzoni. Personalmente non mi dispiacerebbe ascoltare anche canzoni dai primi due album, oppure cose che non avete quasi mai suonato dal vivo, come “Down to the devil”, “Jerusalem”, “All the clowns”, ecc.
E’ davvero dura scegliere le canzoni da suonare in concerto. Personalmente sono d’accordo con te sul fatto che una band dovrebbe cambiare la propria setlist di volta in volta, a seconda anche delle occasioni che si trova ad affrontare (nuovo tour, anniversari, ecc.). Dall’altra parte, ci sono molte canzoni che il nostro pubblico si aspetta durante uno show, per cui cerchiamo sempre di mettere insieme una setlist che sia il più possibile bilanciata tra il vecchio e il nuovo. Non ci dispiace nemmeno stupire i nostri fan: in questo tour ad esempio abbiamo fatto “The pharaoh” e “The headless game”. Insomma, per quanti sforzi tu faccia, sarà comunque sempre impossibile mettere d’accordo tutti!

Che cosa puoi dirmi di “Tinnitus Sanctus”? Personalmente lo trovo un ottimo lavoro, seppure non imprescindibile all’interno della vostra discografia…
Sono davvero contento del nuovo album. Credo che sia un lavoro leggermente più oscuro e pesante di “Rocket Ride”, che era invece un po’ più scanzonato. Penso anche che non abbiamo mai avuto una produzione così buona, mi piace veramente tanto come suona questo disco! Il resto è tutta questione di gusti e opinioni: alcuni pretendono che non sia così, che uno possa prescindere dai gusti personali, ma in realtà questo è impossibile. Per cui penso che “Tinnitus Sanctus” rispecchi in tutto e per tutto ciò che gli Edguy sono oggi. C’è molta varietà nelle composizioni, ma il nostro stile è rimasto intatto.

Come vi trovate a stare in una band in cui è Tobias Sammet il compositore principale? Vi va bene così oppure preferireste contribuire maggiormente con le vostre idee?
E perché non dovrei essere soddisfatto? E’ un grande songwriter e ovviamente è soprattutto per questo che gli Edguy hanno così tanto successo. E poi non si comporta affatto da dittatore all’interno del gruppo! E’ aperto alle nostre idee e alle nostre proposte, per cui non c’è nessun problema. Di solito Tobi ci presenta le sue idee e ci lavoriamo sopra tutti assieme. In questo modo ciascuno può portare le il suo contributo e le canzoni vengono modellate progressivamente da tutti nella la loro forma definitiva.

Pensi che avresti tempo per un side project? Che cosa ti piacerebbe fare, oltre agli Edguy?
E’ stata una grande fortuna avere avuto la possibilità di suonare l’intero tour degli Avantasia lo scorso anno. Sono aperto a varie influenze musicali, per cui ovviamente mi farebbe piacere collaborare con altri musicisti. Beh, ovviamente non potrei mai suonare jazz, mi sento molto più a mio agio col rock in generale! Al momento non c’è nulla di veramente serio nei miei programmi a parte gli Edguy; sto cercando di programmare qualche clinic di batteria con la Mapex in Germania e in altre parti d’Europa. Penso che potrei avere maggiori opportunità quando gli Edguy avranno un po’ più di tempo libero.

So che state per far uscire un DVD…
Sì, uscirà ad aprile e conterrà per la maggior parte uno show che abbiamo registrato a San Paolo nel 2007. Per quello che ho potuto vedere, sembra proprio un bel prodotto! Ovviamente ci saranno anche molti contenuti speciali, ma non voglio rovinarti la sorpresa…

Gli MP3 e il download illegale sembrano progressivamente rovinare le case discografiche e molte persone stanno iniziando a discutere sul futuro della musica… che cosa pensi di questo problema?
Da quando sono un musicista professionista, non nutro simpatia per il download illegale. Il problema è che in questo periodo c’è un sacco di gente che pensa che tutto quello che si trova su internet sia gratis. La musica è un prodotto, esattamente come una macchina ad esempio, per cui rubare musica a una band è come rubare una macchina. Ma la gente questa cosa sembra non capirla. Molti di loro pensano che un gruppo diventi ricco nel momento in cui fa uscire un cd ma ovviamente non è vero. Suonare è un lavoro, una professione. Perché dovrei lavorare gratis? Di per sé però, l’MP3 non riuscirà a distruggere il mercato discografico: se scarichi questo tipo di file, accetti di non avere un’alta qualità di suono; è per questo che non sono un gran fan degli MP3. Ma questa è una cosa che il consumatore deve decidere da solo…

Che cosa puoi dirmi dei vostri compagni di tour, H.E.A.T. e Matos?
Adoro gli H.E.A.T.! La loro musica è grande e anche loro sono delle ottime persone! Insieme ci stiamo proprio divertendo tanto! E’ stato divertente anche incontrare nuovamente Andre: lui è proprio un tipo strano! E’ stato strano anche cambiare una delle band di supporto proprio durante il tour, ma Andre non aveva tempo di farsi tutte le date con noi. Adesso siamo in compagnia degli All Ends, che sono svedesi, esattamente come gli H.E.A.T. Penso che tu immagini cosa questo possa significare in termini di bevute…

Durante la data milanese Tobi ha ripetuto moltissime volte quanto questa fosse la migliore audience che avesse mai incontrato dall’inizio del tour: era sincero o ripetete la stessa cosa tutte le sere?
Il pubblico di Milano è stato incredibile! Tobi non scherzava affatto quando lo ha detto! Per noi è stato fantastico, è sempre magnifico quanto senti così tanta energia provenire dall’audience. Fortunatamente, in tutte le altre città abbiamo trovato un pubblico altrettanto entusiasta; ma è sempre una marcia in più quando la gente reagisce come avete fatto voi a Milano. Questa è una delle ragioni per cui mi piace così tanto fare musica!

Per concludere: puoi darmi un breve commento, un breve ricordo per ciascuno degli album su cui hai suonato?
Vain Glory Opera: non ho suonato su quel disco ma c’è la mia foto sul booklet! Mi sono unito alla band giusto in tempo per il tour, e così ha fatto Eggi, nello stesso periodo.
Theater of salvation: la mia prima esperienza in un vero studio di registrazione, e anche il primo disco degli Edguy su cui ho suonato. Un altro tour, questa volta con i nostri amici Gamma Ray.
The savage poetry: ricordo che per sbaglio ci siamo dimenticati di un pezzo di canzone! Così da qualche parte c’è qualcosa che manca, ma nessuno se ne è accorto mentre registravamo…
Mandrake: il periodo dell’alien drum bunny (il buffo soprannome che la band aveva affibbiato a Felix, divenuto anche un tormentone nella song “Save us now”, a testimonianza che questi qui non sono del tutto a posto NDA) che tuttora mi perseguita!
Burning down the opera live: è stato il nostro primo tour da headliner e anche la prima volta che ci siamo recati in Giappone e Sud America. Grande esperienza!
Hellfire club: uno degli album più duri che gli Edguy abbiano mai fatto. In particolare la song “Mysteria”. Abbiamo registrato in un bellissimo studio ad Amburgo.
Rocket Ride: ho finito le parti di batteria giusto in tempo per la prima di Stars Wars III!
Tinnitus Sanctus: le registrazioni sono andate via molto lisce. Il tour è ancora in corso: siamo appena partiti!
Intervista a cura di Luca Franceschini

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?