Infernal Poetry... this is not a conventional interview!

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Warning... this is not a conventional interview!
Già, é ormai la terza volta che incrocio la strada degli Infernal Poetry, e per l'occasione ci provo con un approccio un po' più aggressivo, anche se non credo proprio che questa formazione marchigiana si possa spaventare...

Ma la fantasia l'avete tenuta da parte solo per le soluzioni musicali? Come mai avete optato per l'uso di due titoli molto simili per i vostri ultimi due lavori?
No, semplicemente prima abbiamo controllato (NERVOUS SYSTEM CHECKING), poi abbiamo constatato che lo stato psicofisico era definitivamente compromesso (NERVOUS SYSTEM FAILURE).
Eppure non di sola fantasia si vive... e nemmeno di solo Death Metal, dato che stavolta avete davvero stravolto quelle che indubbiamente sono le vostre radici...
Non direi stravolto, direi piuttosto rimiscelato i vari elementi già affiorati in “Beholding the Unpure”. Stavolta però ci siamo sentiti più liberi, perché mentre BTU era nato vincolato da certi canoni poi per fortuna parzialmente abbandonati in fase di registrazione, NSF è stato concepito senza catene sin dall'inizio.
Sembra emergere una vena sperimentale che vi porta a giocare tanto con il Grind quanto con il Nu Metal... e magari con tutto quello che sta nel mezzo e pure fuori dai loro confini... come riusciti a convogliare tutto questo nel formato "canzone"?
Distruggere i ridicoli muri di confine, raccogliere le briciole e ricompattare per creare una struttura più solida e inedita. Si può fare, basta sapere cosa si sta facendo, o almeno fare finta di saperlo!;) Andrei molto cauto con a parola “Nu Metal” (che poi ormai è “Old”), semplicemente abbiamo molto più groove che in passato. Andrei altrettanto piano con parola “Grind”, ci sono solo dei blast beat qua e là. Rimane il fatto che considero questo come l'album più estremo della nostra discografia. Sono però contento che tu parli di forma canzone, perché proprio quello era l'intento: spingere al massimo in termini di creatività mantenendola intatta. Come ha scritto molta della stampa europea, in questo disco ogni elemento è spinto all'estremo (come filosofia intendo) ma ci sono strofe, ponti, ritornelli. Non è sicuramente un disco “mordi e fuggi” ma c'è roba molto ma molto più ostica in giro.
"Nervous System Failure" arriva però con un po' di ritardo sulla tabella di marcia... qualche mazzata di troppo vi ha fatto perdere la cognizione del tempo?
Soliti casini: ritardi nelle registrazioni, problemi con la vecchia etichetta, lungaggini burocratiche, deficit organizzativi...e poi l'attività live, che non si è mai fermata dal 2001 a oggi!
Sull'album avete recuperato alcuni brani già pubblicati sul precedente MCD, come mai avete deciso di riproporli?
Perché era nei piani sin dall'inizio. L'EP doveva solo essere una pre-produzione per il full length, ma i pezzi erano venuti così bene che la label decise di pubblicarli come EP ufficiale. La versione di quei pezzi che oggi trovate in “Nervous System Failure” è nettamente migliore sotto tutti i punti di vista e in “The Next is Mine” canta anche Trevor...diciamo che “Nervous System Checking” è ormai un pezzo da collezione.
Per la copertina avete nuovamente collaborato con Lorenzo Mariani, un altro personaggio, che a vedere cosa disegna, non sembra proprio un tipo tranquillo...
E invece è tranquillissimo! L'ascolto del disco lo ha però portato a sviluppare quella tavola, molto lontana dal suo stile abituale.
Ma gli Infernal Poetry sono una valvola di sfogo per voialtri oppure è semplicemente l'espressione di un lato della vostra personalità?
Diciamo che impersonalizzano una nostra valvola di sfogo.
Lungo quale contesto lirico si sviluppano le canzoni che fanno parte di "Nervous System Failure"?
Voli pindarici, ideazioni paranoidi, cortocircuiti nei ragionamenti, riflessioni grottesche, considerazioni surreali sul vissuto.
Ovviamente un titolo come "La Macchina Del Trapasso", per di più in italiano, non può che far venir in menti alcuni recenti casi di cronaca italiana e ... vaticana!
Sarebbe veramente “a la page” poter dire: certo, il riferimento al dibattito italiano sull'eutanasia scatenato dal caso Englaro è evidente. In realtà volevamo solo musicare una scena di morte in una stanza con linoleum appiccicoso illuminata da una luce tremula presumibilmente rossa.
Con "The Heater, The Wall, The Hitter" avete avuto qualche problema? La vera canzone è rimasta danneggiata a causa di problemi tecnici... oppure avevate semplicemente lasciato gli strumenti in macchina ed avete dovuto ricorrere a quello che passava il convento?
Ci sono solo: chitarre, termosifoni, muri domestici in cartongesso e un orrendo loop elettronico in chiusura. Tra l'altro è l'unico innesto di elettronica in tutta la nostra carriera...il resto è fatto tutto con strumenti elettrici, pertanto...leggendo la tua recensione...posso dire che sei caduto anche tu nel tranello!
Beh, su "The Next Is Mine" c'è invece una sorpresa...
Sì, in questa nuova versione troviamo Trevor che duetta con Paolo lungo tutto l'arco del brano. Un po' come successo sul palco del GOM nel 2008, dove abbiamo testato sul campo l'accoppiata. Ringraziamo come sempre Trevor e Tommy dei Sadist per la loro disponibilità a partecipare alla cosa.
Infine con la conclusiva "Nervous System Failure" avete commesso reato di autocitazione...
Un altro esperimento, che consisteva nel comporre un pezzo utilizzando elementi presi dai precedenti brani del disco modificandoli. E così si trovano assoli virati in chiave diversa, riff suonati sopra pattern di batteria di un altro riff, voci con la linea melodica deformata. Un megafrullatone insomma, ma ancora una volta con una forma canzone ben definita.
Gran figata, quel pezzo!
Dopo tante cazzate da parte mia, provo a rimediare lasciandovi tutto lo spazio che volete e che vi serve per toccare quegli argomenti che mi sono sfuggiti... parlare delle vostre prossime mosse... i saluti finali.... del di dietro delle scimmie!
Vi saluto dicendovi che:
- sul nostro sito trovate TUTTO il nuovo album in streaming alta qualità.
- trovate il nuovo shop su www.myspace.com/infernalpoetry e su www.infernalpoetry.com.
- è in lavorazione un nuovo videoclip per la canzone DRIVE GIG DRIVE GIG ispirato alle (dis)avventure di Tony Martin (ex Black Sabbath) sul suolo italico
- il tour continua per tutto il 2009 e ovviamente 2010 (trovate le date sui soliti siti).
STAY NERVOUS!
Intervista a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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