First Reason, ossia... non mollare mai!

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Sono abbruzzesi questi First Reason, e se proprio hanno nel sangue un caratteristica peculiare delle loro origini, è quella di essere testardi come i muli. Una qualità che con il tempo si farà apprezzare e mi auguro li porti a realizzare i loro sogni nel cassetto. Ma adesso è il turno di promuovere il loro ep intitolato Never Give Up, un titolo un programma.

Salute a voi! Come presenteresti i First Reason ai lettori di Eutk.net?
Federico: ciao, come te la passi? Prima di tutto volevo ringraziarti per lo spazio che ci state concedendo. I First Reason nascono all’inizio del 2007 da una mia idea, e dopo diversi cambi di line up (taglio corto direttamente, altrimenti stiamo qui due ore) nel giugno nel 2008 fanno la loro prima apparizione live. Tra dicembre 2008 e gennaio 2009 iniziamo le registrazioni di Never Give Up che vede la luce nel febbraio del 2009. Never Give Up è il nostro debutto nel campo discografico, ed è un ep contenente 5 pezzi di violento Thrash/Core. Attualmente siamo impegnatissimi nella promozione, e soprattutto nel suonare dal vivo, difatti proprio questi giorni sto pianificando il nostro primo minitour e stiamo già lavorando su nuovo materiale. Sicuramente non ci piace stare con le mani in mano nei momenti di tempo libero, che cerchiamo di impiegare nel migliore dei modi.

Come sta andando il vostro demo intitolato Never Give Up? Personalmente l’ho trovato genuino e diretto, peccato però per una produzione che poteva essere ancora più incisiva, che ne dite?
Federico: Sono d’accordissimo con quanto affermi. Difatti la produzione è abbastanza penalizzante e sicuramente non rende appieno giustizia a quelli che sono i 5 pezzi presenti nell’ep. Purtroppo però, quando non si hanno budget a disposizione (nel nostro caso il budget era praticamente zero) e, perché no, anche esperienza, il risultato è quello che puoi sentire. Chiaramente noi per primi siamo soddisfatti a metà per questa produzione, ma puoi starne certo che recupereremo tutto nella nostra prossima release! Fino ad ora siamo molto soddisfatti dei riscontri che sta ottenendo Never Give Up, infatti salvo un paio di casi le recensioni ottenute sono state molto soddisfacenti, anche al di la delle nostre aspettative, e quella ottenuta qui su eutk mi ha riempito veramente d’orgoglio dato che sono un vostro fedelissimo. Sicuramente emerge che non siamo un bluff, che non siamo una band che vuole fare roba scontata sentita e risentita, ma cerchiamo di dare un tocco di personalità a ciò che andiamo a comporre prima e a suonare poi.

Attualmente siete in contatto con qualche etichetta discografica interessata a produrre un vostro album oppure preferite concentrare le attenzioni sulla promozione di Never Give Up?
Federico: Fino a poco tempo fa siamo stati sotto un’agenzia... ma preferisco tralasciare questo triste esperienza. Chiuso con loro il contratto, ora mi occupo io di tutto, dal rispondere alle interviste, a cercare contatti e procurare date. “Do it yourself “ insomma. Siamo impegnatissimi a promuovere dal vivo la nostra prima fatica, ma allo stesso tempo stiamo iniziando a scrivere nuovi pezzi che andranno a comporre il nostro primo album che uscirà più avanti, ma è ancora molto presto per dire quando. Di sicuro cercheremo un’etichetta che possa darci una mano, perché abbiamo un solo obiettivo come band, cioè quello di fare strada, di andare a suonare dovunque, e di farci un nome con gli anni. Sappiamo benissimo che tutto questo è estremamente difficile e richiede tempo, ma siamo ben determinati ad affermarci, e sicuramente il fatto di essere una band giovane (l’età media è di 22 anni) è dalla nostra parte. La musica è il nostro sogno e come ogni sogno va goduto e rincorso fino a fondo, non a caso il nostro motto è NEVER GIVE UP!

Quanto è difficile per una band giovane come la vostra mettervi in evidenza? Sentite la pressione e la difficoltà oppure “basta avere i numeri giusti”?
Federico: E’ difficilissimo, te lo posso assicurare. Quando sei agli inizi per farti notare devi inventarti tutto, cosi c’è chi punta sull’immagine, chi punta sul fare scalpore, chi punta ( giustamente ) sul proporre una musica di qualità. I First Reason se ne sbattono di certe stronzate, non vogliamo finire sui rotocalchi per un’immagine costruita a tavolino, come accade sempre più frequentemente, non ci interessa assolutamente nulla passare alla ribalta per meriti extramusicali. Vogliamo fare strada, ed anche molta, con la nostra musica, e poco mi frega se sia prevedibile o innovativa, noi suoniamo perché amiamo farlo e perché questo è stato il nostro sogno di sempre. Fin da bambini sognavamo di tirare su una band , e di fare concerti in giro per l’Italia, ed ora ci siamo riusciti, facendo dei sacrifici della madonna, e in certi periodi sacrificando tutto e tutti per chiuderci in sala prove a farci un culo tanto! Veniamo da una zona dove non c’è un cazzo e per vederti una concerto, anche di band sconosciute, devi farti 50 km di autostrada. Nella nostra città non c’è una cazzo di band che suona come noi, o forse, eccezion fatta per un paio di gruppi, che propongono pezzi propri, non c’è proprio un cazzo che abbia a che fare con la musica, ne un locale, ne un bar, addirittura nemmeno un negozio di dischi. Non c’è una scena quindi, e questo è già un forte limite allo sviluppo di progetti musicali. Ho imparato che nella musica, come nella vita, non esiste meritocrazia. Ci sono band che hanno un milione di amici e un milione di commenti su myspace, ma che poi a conti fatti non sono andati oltre 5 date l’anno, e questo come dicevo prima si ricollega all’apparire. Tutto fumo e niente sostanza. Non basta cazzegiare sul web per farsi conoscere, anche se è indubbiamente molto utile, ma bisogna suonare dal vivo, farsi km su km per portare a spasso la propria musica, e soprattutto bisogna viverla! Come dicevo prima, la meritocrazie non esiste, non basta avere i numeri giusti, perché è pieno di band che ne hanno e che brancolano nel buio. In Italia paghiamo da sempre la troppa esterofilia, e fino a che sarà cosi possiamo tranquillamente scordarci un’evoluzione della scena italiana. Noi dal canto nostro siamo perfettamente coscienti che il nostro primo ep Never Give Up non gode di un’ottima produzione, ma soldi non ne avevamo ed esperienza ancora di meno. L’ep aveva il grande obiettivo di farci strada, di istruirci a dovere su come funzionasse dall’interno il mondo della musica, e ci sta riuscendo, ed è con orgoglio che posso affermare che i pezzi al suo interno, per quanti prodotti male, sono pezzi che stanno riscuotendo un buon successo. I First Reason sono una band da palco, e neanche il terremoto che ci ha colpiti ci ha messo in ginocchio, ed ora eccoci qui carichi e determinati a portare in giro il più possibile il nostro nome. NEVER GIVE UP ora e sempre!

Tornando a parlare di musica, pensate che ci sia un’evoluzione possibile nel tempo per il Thrash/Death Metal, oppure ormai è stato detto tutto?
Federico: Io credo che siano due generi tra loro notevolmente diversi che in questi anni, soprattutto per quanto riguarda il Thrash Metal, stanno vivendo una seconda giovinezza. Se andiamo a sentire le band attuali la maggior parte suona come i pionieri del genere e come band di 20 anni fa. Si fa tantissimo clamore per i Municipal Waste, Toxic Holocaust, Gamba Bomb e via discorrendo che spesso ci si dimentica di chi ha inventato il genere e di chi lo ha portato avanti negli anni in cui non era sotto i riflettori come adesso. Si può parlare di una seconda giovinezza, ma non credo si possa parlare di evoluzione o cose simili, perché queste band non hanno aggiunto assolutamente nulla a quanto fatto nella Bay Area e in Germania negli 80’s. Il Death Metal è un genere ancora più di nicchia, quindi è ancora più difficile fare proclami. C’è chi copia i Cannibal Corpse e chi copia i Death, chi copia i Carcass e chi scopiazza qua e li. Non mi sento di dire che è stato detto tutto, perché forse questi discorsi si facevano già venti anni fa, e poi di cose ne sono uscite a valanga, però è veramente difficile affermare il contrario, anche in forza del fatto che l’ondata di adesso ricopia spudoratamente a quanto suonato 20 anni fa, e come al solito si tratta di un trend, che personalmente mi piace, perché sicuro è meglio questo trend del primo decennio del nuovo millennio che non quello del decennio scorso. Ovviamente parlo del new metal. Di sicuro non immagino il Death Metal con i violini e le fisarmoniche ah ah.

State iniziando a pensare ad un possibile esordio sulla lunga distanza? Magari autoprodotto, avete già qualche idea sul come muovervi?
Federico: Stiamo lavorando sui pezzi, attualmente ne abbiamo in cantiere due o tre, contiamo di far uscire tra la fine di dicembre 2010 e la metà del 2011 il nostro primo album, però è ancora presto per dire qualcosa di concreto. Attualmente siamo impegnati ancora molto con la promozione di Never Give Up, ma come detto prima, siamo anche molto concentrati sul nuovo materiale che mi piace davvero molto, e ad essere sincero, non vedo l’ora di poter suonare dal vivo qualcuno di questi pezzi che sono veramente una bomba. Quindi ti aspettiamo a un nostro concerto, cosi prima e dopo lo show ci facciamo un paio di birrozze, che ne dici? (Ahhh per me... ndr)

Per quanto riguarda il settore concerti… come vi rapportate al palco? Per voi è un’esperienza obbligatoria o preferite la dimensione dello studio di registrazione?
Federico: I First Reason sono e saranno sempre una band da live. Suoniamo dovunque e con chiunque, non ce ne frega un cazzo se dobbiamo farci 1 ora di macchina o 10 ore. Suonare dal vivo è sempre stato il nostro obiettivo e fin che esisteranno i First Reason il discorso live sarà quello che prevarrà su tutto il resto. Posso affermare che in un anno e mezzo, escludendo 5-6 mesi dove praticamente siamo stati fermi a causa del terremoto, abbiamo suonato con una buona frequenza, anche con band molto importanti, come Infernal Poetry, Natron, No More Fear, Concrete Block e molte altre. Il concerto è la cosa più importante per noi, su questo non ci sono dubbi. Non mi piace invece stare in sala prove, credo che sia una rottura di coglioni infinita, anche se necessaria e indispensabile.

Siamo alla fine, cerca di convincere i lettori di Eutk.net che i First Reason potrebbero essere la next big thing del Metal!
Federico: Non mi era mai capitato prima di rispondere ad una domanda del genere ah ah, in effetti sono un po’ spaesato sul come rispondere. Come hai detto tu i First Reason potrebbero… beh, allora abbiamo bisogno di una mano da parte di tutti voi, venite ai nostri concerti, comprate il nostro cd (3 euro! ), supportateci sempre e comunque, dateci consigli, diteci ciò che vi piace e ciò che non vi piace della nostra musica. Aiutateci a crescere insomma. I First Reason sono una band reale, una band vera, fanculo ai trend, fanculo ai calderoni che selezionano i generi, non ce ne frega un cazzo di tutto ciò. Al giorno d’oggi 7 band su 10 suonano per apparire e farsi i fighi dinanzi ai propri amici... non noi! Noi amiamo il Metal e amiamo la musica e per noi concetti come divertimento ed amicizia sono la cosa più importante, quindi venite a trovarci sul nostro space (www.myspace.com/firstreason) o anche su facebook , abbiamo bisogno davvero di tutti voi per crescere e creare una grande famiglia per stare insieme a bere e divertirci ad ogni fottutissimo concerto.

A voi i saluti!
Federico: Vorrei salutare tutte le band che ci stanno aiutando in questo periodo ad organizzarci il nostro primo minitour, vorrei cogliere l’occasione per salutare i Fall Of Reason di Sulmona che in questo periodo stanno vivendo un momento difficile (Dave non mollare) ma che sono sicuro torneranno a spaccare i culi, Alex dell’ Unsafe Clothing, i Maelstrom di Roma che si sono riformati, e ringraziare chi in questi mesi ci ha sempre supportato e continua a farlo. Invece un grosso vaffanculo a chi ha messo i bastoni tra le ruote. Ma prima di tutto vorrei ringraziare te e EUTK che ci sta concedendo questo spazio, e la possibilità di avere visibilità. Siete una delle pochissime testate che in questo paese di merda funziona a dovere, e tutti noi First Reason, me in primis, saremo sempre qui a supportarvi, sperando di conoscerci davvero ad un nostro concerto. Grazie di tutto e ricordate sempre... NEVER GIVE UP!!!
Intervista a cura di Andrea 'BurdeN' Benedetti

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