Persefone, tentazioni orientali

Info

Gruppo:Persefone

Dopo l'ottimo "Core", gli andorriani Persefone sono tornati a fare danni con il nuovo "Shin-Ken", un disco che certamente darà molte soddisfazioni alla band ed agli amanti delle sonorità più melodiche e ricercate, senza tralasciare la furia primigenia del death metal. Abbiamo quindi fatto una chiacchierata (virtuale) con il chitarrista Carlos Lozano. Buona lettura.

Ciao ragazzi, benvenuti su Metal.it! Come stanno andando le cose per i Persefone?
Ciao a tutti e grazie per l'intervista. Le cose stanno andando piuttosto bene per noi visto che siamo appena tornati dal tour e molte porte si sono aperte per noi. Ci stiamo godendo questo momento.
So che avete suonato recentemente in Italia per tre concerti assieme agli Obituary. Raccontateci qualcosa di questa esperienza. Come descrivereste il pubblico italiano?
Sì, è vero. E' stata un'esperienza davvero speciale e non riesco ad esprimere le emozioni che ho provato in poche parole. E' stata una crescita professionale e personale in ogni secondo, e ci siamo divertiti molto con la crew, i fans e i ragazzi degli Obituary. Per quel che riguarda il pubblico italiano, erano tutti molto entusiasti della nostra musica e ho percepito vibrazioni molto positive suonando davanti a loro.
Parlando di "Shin-Ken" devo dire che è un lavoro davvero interessante, aggressivo ma anche melodico, progressivo e orientaleggiante. Siete d'accordo?
Concordo. "Shin-Ken" è un disco con un interessante mix di differenti influenze musicali, secondo me.
Immaginate di dover convincere qualcuno a comprare "Shin-Ken". Fatemi vedere come cerchereste di persuaderlo!
Credo che "Shin-Ken sia una bella esperienza interiore se si prende il tempo giusto per capirne il messaggio, e la musica cerca di rendere quel messaggio ancora più forte, profondo e unico, come è unica la visione della musica per ogni persona.
State già lavorando al nuovo album o siete ancora impegnati con il tour? Spiegate ai nostri lettori come nasce un tipico pezzo dei Persefone.
Siamo ancora occupati nel tour di supporto a "Shin-Ken" nel futuro prossimo, ma il nuovo album sta iniziando a divenire realtà, ne stiamo discutendo molto e ci sentiamo molto ispirati per scrivere musica nuova. Riguardo al modo di comporre, solitamente iniziamo con me e Miguel che ci scambiamo idee, parlando o suonando cose degli altri del gruppo. Quando abbiamo un'idea di base e una struttura solida, la mostriamo al resto del gruppo e ci lavoriamo con loro, e l'ultimo passo è di entrare in sala prove e suonare tutto insieme. La musica ha bisogno del suo tempo per essere scritta, quindi cerchiamo di non avere troppa fretta e fare tutti gli step, se possiamo.
"Shin-Ken" è stato apprezzato dai fan, dalle webzine e dalle riviste? Sentite di aver guadagnato nuovi fan con questo disco?
Sì, certo. Alle webzine e alle riviste il disco sta piacendo molto, ma è successo anche con "Core", quindi ci sentiamo fortunati per quel che riguarda l'opinione dei media. Per quel che riguarda i fan, "Shin-Ken" è più potente on stage rispetto agli altri album dei Persefone, e ad ogni concerto ci facciamo nuovi fan, e ovviamente il tour è stata un'ottima opportunità per suonare la nostra musica di fronte a tanta gente nuova in giro per l'Europa. Passo dopo passo.
Venite dall'Andorra, un paese non certo famoso per la sua scena metal. Ci parlereste di come sono le cose là per la scena metal, se ce n'è una? é difficile essere un gruppo metal in Andorra?
E' buffo, ma c'è una scena metal in Andorra, ed è cresciuta molto negli ultimi anni. C'è un gruppo di giovani musicisti e gruppi molto talentuosi che stanno facendo ottima musica e concerti. Una delle mie band preferite sono i Nami, mixeranno il loro primo album con Jens Bogren quest'estate e suona veramente bene. Riguardo alle difficoltà di essere un gruppo metal in Andorra, ci sono sempr problemi con le dogane quando si va in tour e cose del genere, ma ci conviviamo senza problemi.
C'è qualcosa che ti piace e qualcosa che vorresti cambiare nella scena dell'Andorra?
Ci si conosce tutti qui, ed è divertente, e l'unica cosa che non mi piace sono le dogane appunto, e la difficoltà di suonare con la nostra attrezzatura al di fuori del paese.
Bene ragazzi, l'intervista è finita. Volete dire qualcosa ai vostri fans italiani?
Certo. Il vostro è un paese meraviglioso e ci siamo divertiti molto a suonare da voi e passare del tempo con gli italiani. A tutti, siate positivi, abbiate fiducia in voi stessi e divertitevi. I migliori auguri da questa piccola e stupenda nazione.
Intervista a cura di Michele ’Coroner’ Segata

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?