Misantropus: il nero & il “verde” …

Info

Dark-doom strumentale … una “bella” sfida nel mondo della musica contemporanea, generalmente caratterizzato da un orientamento “usa & getta” e così pieno di clamori spesso pletorici, ma ai laziali Misantropus non interessa per nulla essere condiscendenti verso le mode e le soluzioni espressive più “facili”, tanto che le parole stesse finiscono per diventare superflue, anche se dietro a note sinistramente fascinose ci sono importanti forme ispirative di natura spirituale ed ecologista.
Del loro approccio artistico, fondato, come da migliore tradizione del genere, su un linguaggio visionario, istintivo ed emotivo, coerente fino a rischiare addebiti d’intransigenza, ci racconta (quasi …) tutto il bassista e co-mastermind del gruppo Vincenzo Sanniti

Ciao Vincenzo e benvenuto sulle pagine virtuali di Metal.it. Da (ahimè) vecchio fan della grande tradizione italiana di dark-doom, non nascondo che leggere nella vostra bio di una sacrosanta ammirazione per Paul Chain, Mario Di Donato e Arpia e poi ritrovarla adeguatamente personalizzata nei solchi del vostro “LP-EP (2003)” mi ha davvero colpito … raccontaci cosa hanno rappresentato per voi questi maestri e quali sono gli stimoli che vi hanno portato a seguirne le tracce ...
Ciao Marco, innanzitutto grazie per l'intervista. Sì la nostra più grande influenza è stata ed è Paul Chain. Paolo possiede un'integrità artistica molto rara, soprattutto in Italia, un Paese che offre prospettive molto limitate per chi come lui opera nel campo della musica (rock) di ricerca. È un artista che ha creato della musica di livello molto alto, realmente di valore (tra l'altro suonata benissimo...): una musica di grosso spessore spirituale.
Siamo convinti che lui rappresenti il classico caso dell'”allievo che supera il maestro” (nello specifico i gruppi storici del rock mondiale).
Paolo Catena, per noi, è il migliore musicista rock di tutti i tempi. A questo aggiungi il suo cammino evolutivo spirituale e l'accostamento a tematiche ambientaliste.
Una breve storia dei Misantropus e di questo retrospettivo “LP-EP (2003)” mi sembra un buon modo per continuare questa chiacchierata ...
In breve, Misantropus nasce nel 1998 da un'idea mia e di mio fratello Alessio, come gruppo dark-doom metal strumentale. Nel corso degli anni abbiamo inciso, auto-producendoci, una cassetta demo, un LP in vinile e relative ristampe su CD e un EP in vinile. Quest'ultimo è stato ora ristampato dalla Doomymood di Pio Santobuono, assieme all'LP inedito proveniente dalla stessa sessione di registrazione dell'EP stesso. Chiunque volesse, poi, approfondire ulteriormente la conoscenza del nostro percorso può farlo direttamente a questo link sul sito della nostra label.
La scelta di affidarsi ad un'espressione artistica perlopiù strumentale (e con pochi solos) appare tanto intrigante quanto intransigente e rischiosa, spiegaci i motivi di tale “anomalia” espressiva ...
I motivi sono semplici: nel 1998, dopo dieci anni di esperimenti sonori, avevamo trovato la definizione di uno stile. Lo dico con umiltà ma anche con orgoglio. Siamo stati i primi al mondo a incidere un LP in vinile di dark-doom metal completamente strumentale. Perché questa scelta? Perché la musica è sempre più in alto rispetto a tutto ciò che la circoscrive (testi, estetica, concept ...).
Ora, poi, con più convinzione: noi non abbiamo niente da dire se non esprimere il nostro amore per la Natura, per il nostro Pianeta ...
Pur apprezzandone i risultati, ritengo che la decisione di non avvalersi di una voce per soddisfare le proprie velleità comunicative, possa forse, diminuire leggermente le possibilità di “penetrazione” del vostro lavoro; continuerete su questa difficile “strada” o magari avete l'intenzione di ampliare la formazione con un vocalist all'altezza, tenendo conto, tra l'altro, del suggestivo tocco immaginifico che i conturbanti vocalizzi “fonetici” di Francesca Luce hanno aggiunto alle trascrizioni di “Life” e “Transformation” incluse nel disco?
Sì, continueremo su questa strada, dove i titoli dei pezzi rappresentano i testi dei brani stessi.
Come “germogliano” i vostri pezzi? Nascono da spunti individuali o da “brainstorming” collettivi?
Nascono sia individualmente sia da improvvisazioni tra Alessio e me.
Giacché per ovvie ragioni, il vostro interesse per le tematiche ambientaliste non traspare esplicitamente dalla proposta musicale, mi piacerebbe che esponessi brevemente la vostra posizione ai nostri lettori …
In breve: siamo partiti come gruppo tipicamente dark-doom sia per il concept sia per l'estetica di presentazione (anche se l'ascoltatore più attento può cogliere dei chiari riferimenti alla Natura e alla sua salvaguardia anche nei due nostri vecchi vinili). Poi, tutta una serie si percorsi personali-spirituali ci hanno fatto evolvere nella sostanza e nella forma, verso un'urgenza effettiva: quella del rispetto per gli esseri che accompagnano l'uomo nel suo percorso di evoluzione e cioè gli Elementi, gli alberi, gli animali ...
Per questo abbiamo chiamato la nostra musica GREEN DARK METAL.
Siete evidentemente dei sostenitori del vinile, in un'epoca che, assieme a segni importanti della sua “resurrezione”, vede la contemporanea e antitetica diffusione capillare del downloading: come vi ponete nei confronti di questa “strana” situazione? E come valutate fenomeni come blog, social network e l'”opinionismo” sfrenato che contraddistingue la nostra era?
Siamo un po' “nostalgici” sotto questo profilo ... ma è comprensibile, abbiamo quarant'anni, siamo stati adolescenti negli anni '80, quando i mezzi di fruizione musicale erano appunto i dischi in vinile e le audiocassette. Ma, giustamente, i tempi cambiano e la diffusione della musica ha assunto una connotazione diversa.
Personalmente non ho niente contro questi nuovi fenomeni, i ragazzi giovani (e non solo loro) ne fanno uso con modalità diverse, vero, ma con le stesse finalità che avevamo noi quando eravamo più giovani e cioè il confrontarsi, il relazionarsi, il puro piacere personale.
Nello specifico: Alessio ed io siamo rimasti un po' primitivi, da questo punto di vista, ma stiamo bene così.
Siamo arrivati agli inevitabili “progetti futuri”: tenendo conto che questo CD contiene le canzoni risalenti al 2003, come si è evoluto e come immaginate si evolverà ulteriormente il vostro suono? Quali saranno i prossimi passi dei Misantropus?
In questi anni, in fase di composizione, abbiamo aggiunto un tocco di melodia in più. Certi pezzi nuovi ci ricordano qualcosa dei Rush degli anni '70. Prendi questo riferimento con cautela: parlo a livello di piccoli arrangiamenti un po' più “sinfonici”. Calcola che i nostri mezzi di espressione saranno sempre quelli, e cioè chitarra, basso e batteria. Sicuramente, a questo proposito, aggiungeremo colore proprio alle parti di percussione della nostra musica.
Siamo felici di poter continuare la nostra collaborazione con Pio: quindi per ulteriori sviluppi bisognerà attendere il disco nuovo con la Doomymood.
Questione live-show. Quali sono le prospettive a breve termine sotto tale profilo? Preferite l'attività da studio o trovate più congeniale alle vostre caratteristiche un bel concerto, magari in un contesto adeguatamente “caliginoso”?
Basse! Purtroppo non essendo un gruppo che è riuscito a fare della propria musica la propria professione, dobbiamo accontentarci di quello che viene, a patto, però, che sia dignitoso in ogni caso.
Ci piacciono entrambe le situazioni: dal vivo c'è uno scambio di energie che, spesso, è veramente impagabile, in studio c'è un clima chiaramente più introspettivo e intimista.
Avete dimostrato di essere un importante e credibile continuatore del dark sound tricolore: con quale dei campioni del genere vi piacerebbe collaborare? E se estendiamo, poi, l'analisi all'esterno dei patri confini?
Senza dubbio con Paolo Catena! Lo abbiamo conosciuto di persona circa venticinque anni fa e condividiamo una stima e una simpatia reciproche. Poi, anche se lontano dalle nostre sonorità, ci piacerebbe collaborare anche con Angelo Branduardi.
Per l'estero ti facciamo un nome che, però, non appartiene al nostro genere di musica, e cioè Arvo Pärt.
Un giudizio sui vostri compagni di etichetta Focus Indulgens (ai quali, per par condicio, ho rivolto la stessa domanda …)?
Coraggiosi! Come definiresti dei ragazzi che nel 2012 in Italia fanno una musica che si richiama fortemente alla grande tradizione del rock progressivo italiano degli anni '70?
Siamo alla fine, grazie di tutto e a te i commenti finali …
Grazie a te! Speriamo che anche grazie al nostro esempio qualcosa cambi nel modo di considerare la musica rock nel nostro Paese. Spero che nascano altri gruppi che diffondano un modo nuovo di esprimersi, finalizzato al miglioramento di se stessi come individui e alla salvaguardia della Natura e del Pianeta che ci ospita!
Intervista a cura di Marco Aimasso

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?