Ho letto più critiche che elogi nei confronti dell'ultimo parto in casa Running Wild, "Shadowmaker", anche se personalmente non mi aspettavo certo una ... ehm... svolta all'indirizzo di dischi importanti come "Under Jolly Roger" o "Pile of Skulls" . Non è, infatti, quello che mi sarei aspettato da Rolf Kasparek, e ce lo conferma anche lui in questa intervista.
Rolf, vederti tornare in pista con i Running Wild ha sicuramente creato molte aspettative, e per quanto "Shadowmaker" rispecchi le mie, di un lavoro in linea con le uscite più recenti, ho sentito di molti fans delusi, in quanto si aspettavano di ritrovare le atmosfere di alcuni dei più vecchi ed amati album...
In realtà io ho percepito una risposta entusiastica, l'album piace e sta vendendo molto e l'edizione limitata è praticamente andata esaurita. Certo, "Shadowmaker" rispecchia il mio modo di intendere la musica ed i miei gusti, e non mi lascio certo condizionare ne da quello che altri vorrebbero da me e nemmeno da quello che scrive la stampa.
Beh, forse quelli che ti hanno portato a dare vita ai Toxic Taste. Anzi, toglimi un dubbio non è che "Me & The Boys" arriva proprio dal repertorio di questo side project?
I Toxic Taste non sono solo un side project... e comunque si, "Me & the Boys", era stata inizialmente composta per i Toxic Taste, ma suonava un po' troppo metal per questo gruppo e quindi l'ho ripresa, indurita ulteriormente ed è finita su "Shadowmaker".
Tieni conto che la possibilità di tornare con i Running Wild ha iniziato a concretizzarsi nel corso del 2010 quando, viste le difficoltà nel poter ristampare i nostri lavori, stavo lavorando ad una raccolta che doveva raccogliere delle riregistrazione dei vecchi classici della band, ai quali si sarebbero dovuti affiancare almeno un paio d'inediti. Tuttavia non esistevano dei pezzi che non erano mai stati pubblicati, e così ho dovuto mettermi a realizzarne di nuovi, poi quando ho cominciato a lavorarci le canzoni sono nate molto velocemente e con risultati che mi hanno fatto pensare che si poteva farne qualcosa di più che delle bonus tracks... la prima canzone che ho composto è stata "Piece of the Action", seguita subito dopo da "Riding on the Tide". Anche l'atmosfera in studio era molto buona, decisamente migliore di quanto fosse stata in occasione dell'ultimo studio album... c'erano quindi tutte le condizioni per poter pensare ad un nuovo disco per i Running Wild, ed anche l'etichetta discografica si è rivelata entusiasta... e quindi eccoci qua.
Si però ti tocca fare un sacco di interviste...
Questo fa parte del gioco... certo alcune sono più interessanti altre più noiose, ma gli argomenti di cui parlare sono sempre quelli.
E, visto che i Running Wild sono ormai una one man band, non hai nessuno che ti può aiutare... ma non senti mai la necessità di poterti confrontare ed interagire con qualcun'altro?
Ormai sono vent'anni che i Running Wild sono diventati un mio progetto solista, almeno per quanto riguarda il lavoro in studio... anche se per le registrazioni ed il mixaggio di "Shadowmaker" mi ha aiutato Niki Nowy mentre Peter Jordan si è preso cura dei cori ma anche di alcuni assoli ... per la batteria mi sono semplicemente appoggiato ad un session.
Ed i risultati ti soddisfano?
Assolutamente si, si tratta di un album fresco e vario, dove ci sono un sacco di influenze Hard Rock, e mi sono divertito nel realizzarlo, con quella spontaneità che ad esempio su "Rogues En Vogue" era mancata.
L'esperienza con i Toxic Taste mi ha aiutato molto, anche nell'approccio compositivo... la canzone su cui ho dovuto lavorare più a lungo, anche per gli arrangiamenti, è stata la conclusiva "Dracula", questo perchè volendo creare un brano ispirato all'omonimo romanzo di Bram Stoker ho dovuto organizzare la struttura del pezzo coerentemente con il racconto su questa figura tragica ed oscura... musicalmente è la canzoni più vicina alle cose più vecchie dei Running Wild.
La copertina invece è ben distante da qualunque cosa avete fatto in passato, come mai?
Guarda, sin da quando l'ho composta avevo deciso che "Shadowmaker" sarebbe stata la titletrack... una canzone che tocca temi Science Fiction Fantasy ma che coinvolge anche quello del Giudizio Universale, di uno sterminatore, proprio quello rappresentato sulla copertina... un'immagine molto semplice ed immediata, a rappresentare questa figura ma anche per staccarci da nostro passato, proprio a far capire che si tratta di un nuovo inizio. Comunque il booklet del CD è ricco di illustrazione eppoi l'album esce in varie edizioni, come quella limitata con un addirittura un book fotografico di trenta pagine che passa in rassegna la storia dei Running Wild.
Pensi di supportare "Shadowmaker" anche con un tour?
Per il 2012 ormai non credo... dobbiamo valutare bene come andrà "Shadowmaker", se ci saranno i presupposti per un tour e se ci sarà l'interesse dei fans a riguardo... in questo caso vorrei che con me ci fossero gli stessi musicisti che avevano suonato a Wacken, Jan Eckert al basso, Peter Jordan alla chitarra e Matthias Liebetruth alla batteria, ma anche questo è un aspetto da valutare.
Escludi qualunque reunion con alcuni dei vecchi compagni d'arme?
Assolutamente... quello fa parte del passato, preferisco guardare al presente ed al futuro dei Running Wild.
Tra i vari impegni in cui sei coinvolto ci sono anche quei Toxic Taste di cui abbiamo già parlato... pensate di dare un seguito a "Toxification"?
Al momento la priorità sono e restano i Running Wild, ma ci teniamo molto a tenerli in vita... e visto anche l'interesse della stessa SPV, ci saranno sicuramente degli sviluppi a riguardo.
Siamo alla fine... dì la verità, qualche dubbio al momento di salire sul palco a Wacken che quel concerto potesse non essere l'ultimo per i Running Wild lo avevi?
No, ero davvero convito che per i Running Wild fosse arrivato il momento di dire fine.