White Skull: power metal senza compromessi!

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A poche settimane di distanza dall’uscita di Under This Flag (qui la recensione) abbiamo avuto la possibilità di scambiare due chiacchere con Tony Fontò, storico mastermind dei nostrani White Skull, gloriosi veterani del power metal italico. Ecco quello che ci ha raccontato riguardo la nascita del nuovo disco, il ritorno di Federica De Boni dietro il microfono e il mondo del metal!

Ciao Tony e benvenuto sulle pagine di metal.it! Iniziamo con un po’ di curiosità sul nuovo Under This Flag: raccontaci come è nato e come è andata la fase di songwriting e registrazione.
Non molto diverso dal solito, se non fosse che quest’anno abbiamo iniziato a comporre i brani con Federica ancora dall’altra parte d’oceano. Avevamo già iniziato a comporre qualche brano, volevamo utilizzarlo per i provini. Quando è rientrata Federica gli abbiamo subito spedito le song chiedendo cosa ne pensava e poi ne abbiamo scritte delle altre. Una volta arrivata in Italia abbiamo iniziato la stesura di tutte le linee vocali e dei testi, poi è iniziata la fase di pre-produzione. La registrazione è stata effettuata presso i New Sin Studio, avevamo già lavorato lì in passato, solo che questa volta ho prodotto personalmente l’album avvalendomi della mia esperienza e di quella di Luigi Stefanini.
Si tratta di un concept album oppure i testi non seguono un solo filo conduttore? Di cosa parla?
Si, il nuovo disco ha come tema principale la guerra degli ultimi 100 anni, raccontando storie vere vissute da persone a noi care, la guerra vista dalla parte dei dittatori, da parte dei prigionieri, da parte di gente che c’è stata veramente e che l’ha vissuta in prima persona. La bandiera simboleggia la lotta, la conquista, l'identificazione e/o simbolo di un gruppo e la provenienza dello stesso. Dopo più di due decadi di Heavy Metal e molteplici album abbiamo voluto sigillare la nostra identità creando "la bandiera" che simboleggia la perseveranza e la lotta per il nostro credo nella musica Metal. La bandiera è inoltre un simbolo di ri-unione e di riferimento per tutti i nostri fans.
Cosa puoi dirci invece del gradito ritorno di Federica alla voce? Come è andata? Eravate comunque in contatto negli anni scorsi oppure è stato un “ritorno” anche a livello personale?
Non abbiamo mai perso i contatti, ci scrivevamo di tanto in tanto. Quando Federica ha saputo che stavamo cercando una nuova voce per i White Skull, si è messa in contatto con Max il nostro manager. Lei stava pianificando di rientrare a vivere in Italia con tutta la famiglia, ci ha chiesto se volevamo prendere in considerazione il suo possibile rientro nella band, unica condizione avremmo dovuto aspettare il suo rientro. Puoi immaginare il nostro stupore e non abbiamo esitato minimamente a dire si, Federica è la voce dei White Skull senza nulla togliere a chi nel corso degli anni l’aveva sostituita…
So che spesso ti occupi anche della cura dei suoni e della produzione dei vostri dischi. Sei rimasto legato al materiale analogico che si usava qualche anno fa oppure ti piace utilizzare le nuove tecnologie e sperimentare?
Sono molto tradizionalista quindi preferisco il suono analogico, ma ai giorni nostri sarebbe stupido non fare uso della tecnologia digitale per registrare, accorcia i tempi e non poco delle riprese. Per quanto riguarda i suoni prediligo sempre testate valvolari, mentre per quanto riguarda il mix mi piace utilizzare mixer analogici e outboard analogici, il suono ne guadagna, risulta più carico di armoniche e caldo, ha più respiro, è molto più vero.
A tuo parere, dopo la “moda” del power metal a cavallo tra gli anni ’90 e 2000 è stato più difficile per voi rimanere a questi livelli? Tante band hanno cambiato sound e, in un certo senso, rinnegato quel periodo. I White Skull invece proseguono dritti per la propria strada. C’è una precisa volontà in questo oppure è semplicemente amore per un determinato genere musicale?
Ti rispondo semplicemente che è l’amore per il genere che ci fa scrivere ancora delle song in questo modo senza compromessi.
In passato vi è capitato di condividere il palco con grandi artisti di fama internazionale. C’è qualcuno con cui ti piacerebbe suonare in particolare?
Abbiamo suonato con tante e tante band, ma il mio sogno nel cassetto è quello di poter aprire uno show per gli Iron Maiden.
Sono passati più di 20 anni dal primo demo dei White Skull. Quanto e come è cambiato secondo te il mondo del metal in questi anni?
E’ cambiato, ha avuto momenti di alto e basso, ora credo stiamo tornando in un punto molto basso complice il fatto della crisi economica, il calo delle vendite e le scarse affluenze ai festival e concerti vari. Ho visto grosse etichette andare in crisi e scomparire, band sciogliersi… Noi teniamo duro, ma non è un bel momento per nessuno.
Sempre per restare in tema…20 anni di dischi e tour sono un patrimonio immenso. Se ti guardi indietro hai qualche rimpianto o tutto è stato fatto esattamente come avresti desiderato?
Qualcosa che si poteva fare meglio c’è sempre, abbiamo azzardato alcune scelte che, con il senno di poi, potrei rivedere… Per il resto dico che abbiamo ricevuto grandi soddisfazioni, il nostro percorso è stato segnato da bei momenti e da alcuni meno belli, però tutti hanno contribuito a far sì che aumentasse la nostra esperienza.
Ormai i White Skull possono contare su una base di fan agguerrita e affezionata, conquistata con grandi sacrifici nel corso del tempo. Oggi pensi che sia più difficile raggiungere il pubblico che ancora non vi conosce? Quanto peso effettivamente ha avuto ed ha, per un musicista, l’avvento di internet e il fenomeno del file sharing?
Non credo, al giorno d’oggi internet è un buon mezzo per farsi promozione con la band. Internet da una parte aiuta, come dicevo prima a livello promozionale, una volta esisteva solo la carta stampata e dovevi aspettare un mese per avere news o quant’altro, ora è tutto in tempo reale. Lo sharing si sa è dannoso, ma non possiamo farci niente, danneggia il musicista e le case discografiche che si vedono costrette ad investire su un minor numero di musicisti. Io sono ancora alla vecchia maniera e chi mi conosce lo sa.
Grazie alla vostra musica avete potuto esplorare altre realtà europee oltre a quella italiana: hai effettivamente notato delle differenze negli spazi per suonare, nella gente e nell’atteggiamento nei confronti delle metal band?
Diciamo che la differenza si sentiva di più negli anni novanta, all’estero c’erano posti migliori dove fare i propri show, ora anche in Italia abbiamo dei bellissimi locali. Se parliamo di festival all’estero abbiamo ancora delle realtà diverse, ma ciò che cambia la realtà è il pubblico, molto più presente, più partecipe e più true.
Oggi riuscite a vivere di musica oppure fate anche altri lavori?
Solo Danilo riesce a vivere di musica, è un insegnante dell’MMI (sezione MGI). Gli altri me compreso abbiamo tutti un altro lavoro che ci da di cui mangiare… Con il Metal non si mangia, ci si diverte.
Quali sono le band che più hanno influenzato la nascita e lo sviluppo della vostra proposta musicale? E quali sono invece le band che più ascoltate nella vita privata? Sempre tutti fedeli alla linea oppure spaziate anche tra diversi generi?
Io sono molto tradizionalista, Iron Maiden, Saxon, ACDC, Helloween, Rage, Grave Digger e molte altre band tutte classiche. Federica è più legata a band come WASP, Twisted Sister, Alice Cooper e così via. Danilo è molto simile a me, ma integra con Prog Metal. Jo è molto thrash oriented, mentre Alex è il più alternativo della Band. Sommariamente però posso dire che tutti ascoltiamo di tutto, dal rock più leggero al metallo più pesante. Le influenze se appaiono sono inconsce, nate dall’ascolto continuo del genere, diciamo che però cerchiamo di rimanere fedeli ai nostri canoni di songwriting.
Guardando al di fuori del mondo White Skull, ti è capitato di trovare nuove giovani band che secondo te possono aspirare a una carriera ultraventennale?
Non saprei, lo auguro di cuore a tutti.
Bene, abbiamo finito. Grazie mille per il tempo che ci hai dedicato! A te lo spazio per salutare come preferisci i lettori di metal.it!
Grazie a te per il supporto e per il tuo tempo, invito tutti ad uscire dal guscio e andare in giro a socializzare a concerti e non rimanere seduti a casa dietro un pc a guardare concerti su youtube, e socializzare su FB. Uscite, venite ai concerti una buona birra e sana compagnia. Rock n Roll ragazzi!!!
See ya on the road!
Intervista a cura di Alessandro Quero

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