Psychofagist: destroy, erase, improve

Info

Dopo l'uscita del terzo lavoro "Songs Of Faint And Distortion", era doveroso scambiare quattro chiacchiere con i nostri Psychofagist. Il bassista e cantante Marcello Sarino ha risposto alle nostre domande in maniera esaustiva..eccole a voi..

Ciao ragazzi, benvenuti sulle pagine di Metal.it! Il vostro terzo disco "Songs Of Faint And Distortion" è da poco disponibile, siete soddisfatti del risultato? Che accoglienza sta ricevendo?
E' fuori da qualche settimana, l'accoglienza è ottima ma si stanno varcando le frontiere solo da poche ore. Per ora ci sono ottimi responsi provenienti esclusivamente da qualche vostro concorrente del Bel Paese... Del lavoro siamo senza dubbio soddisfatti, è un periodo che riusciamo a uscire degli studi di registrazione senza troppi rammarichi! Abbiamo deciso di seguire tutto il processo di produzione e distribuzione in casa, siamo abbastanza elettrizzati anche in quello. Euforia temporanea.
Trovo che la collaborazione con Napalmed sia veramente azzeccata e abbia dato alla vostra musica un taglio noise/industrial davvero interessante. Potete spiegarci come è nata questa collaborazione e come si è svolta?
Conosco la loro proposta da diversi anni, da quando pubblicarono “Nevermind the MSBR” e lo split “Clash of the Titans” con Sua Maestà Merzbow. Cominciammo a scambiarci mail e release senza grosso impegno, fino a quando li incontrai di persona a un Obscene Extreme di qualche anno fa, dove vendevano dischi masterizzati di avant-jazz (dei folli!): da lì, proposi loro la collaborazione e tutto si concretizzò in primis nella cover dei Naked City presente sul 7” “Unique.Negligible.Forms”, e in via più incisiva e massiva a seguire.
Penso che già in "Unique.Negligible.Forms" e "9 Psalms Of Antimusic To Come" ci fosse già traccia di queste influenze elettroniche, che con "Songs Of Faint And Distortion" sono state accentuate e amalgamate perfettamente nella vostra musica. Siete d'accordo? Qual è stato il motivo per cui avete deciso di spingervi in questa direzione?
Dopo la dipartita di Luca Mai e del suo sax baritono, ci rendemmo conto che sarebbe mancato un tassello al nostro sound. Le composizioni di “9Psalms” furono impregnate di effettistica a go-go, ma - per quanto io ne sia un estimatore - la Electro Harmonix Pedals da sola non soddisfava il nostro bisogno (e non lo soddisfavano nemmeno le migliaia di concorrenti industriali o artigianali, analogiche o digitali...). Nel gruppo, il divoratore di industrial, rumore ed elettronica è il sottoscritto e devo ringraziare i miei colleghi per aver sempre ben accolto e valorizzato qualsiasi mia proposta di contaminazione su questi sentieri. Linfa, serviva nuova linfa...
Rispetto a "Il Secondo Tragico" è cambiato il vostro modo di porvi rispetto alla vostra musica, di comporla e di registrarla? Quali credete che siano le principali differenze tra il vostro secondo album e "Songs.."?
Sul lato compositivo “di base” l'approccio è pressoché il medesimo: molto suonato, molto sudato in saletta, molto discusso con strumenti alla mano. In sostanza, salvo per gli inserti utilizzati, per gli arrangiamenti (termine che forse uso a sproposito) e per la post-produzione, credo di poter dire che il nostro modo di porci non sia cambiato.
Anche questa volta il titolo del vostro disco è una citazione, a questo disco sono toccati i Depeche Mode anzichè Fantozzi. C'è un motivo particolare per cui avete optato per questo titolo?
Pure il titolo dei Depeche Mode era una citazione a certa musica nera americana di inizio secolo scorso. La scelta è venuta naturale ma immediatamente condivisa, come anche tante caratteristiche della release: il bianco, il “Rumore Bianco”, l'affanno, la distorsione delle nostre stesse idee e considerazioni. E inconsciamente è l'album di base più spirituale, più “Gospel”, più radicato alla nostra storia e cesellato da una miriade di citazioni, musicali e non. Per darti l'idea, in sede di pre-produzione, ogni canzone (o parte di essa) aveva come titolo provvisorio il nome di una band di riferimento: Gorguts, Locust, Shining, Natron, Unsane, Voivod, Primus… E non mi vergogno a raccontartelo, per quanto vogliamo mostrarci come la band più avanguardista e stravolgente del panorama. Nulla si crea, nulla si distrugge (matericamente parlando).
Avete da breve concluso un minitour italiano in compagnia dei Viscera/// e denominato "Sick Elvis Tour". Com'è andata? Raccontateci qualche aneddoto interessante...
Mmm... Alti e bassi, come troppo spesso accade nel panorama nazionale. Purtroppo (qualcuno direbbe per fortuna) tutto è in funzione dell'operatività e della passione degli organizzatori. Qualsiasi forma di promozione, divulgazione, viral-marketing, passaparola, costrizione e circuizione degli amici più incapaci è manna. E' l'underground: vive di queste cose, a costo di farle sembrare feste private. Chiedete un po' in giro come funziona negli U.S.A.. Riguardatevi “The Long Road Home” dei Converge. Desideriamo davvero locali con concerti 7 giorni su 7 a presenza media di 4 spettatori ciascuno? Poi c'è pure capitato di suonare con una band d'apertura di giovanotti alle prime armi che, dopo il proprio show, hanno visto bene di passare la serata nel cortile del locale anziché supportare i musicanti di terre lontane, alle prese con una misera manciata di distratti uditori.
Ad aprile invece girerete un po' l'Europa per presentare il nuovo disco. Che cosa vi aspettate da questa esperienza?
Di vedere locandine affisse ad ogni anfratto più recondito, come succedeva qualche anno fa anche da noi. E poi mi aspetto di tornare in patria e unirmi al merdoso, insignificante, tendenzioso e sgradevole coro dei: “Ah, ma all'estero sono più avanti di noi”...
Lo scorso anno avete registrato il vostro primo video ufficiale per la canzone "Apophtegma Non-Sense". Com'è nata l'idea e come l'avete realizzata? Prevedete di girare un altro video per qualche canzone di "Songs Of Faint And Distortion"?
News a breve, a brevissimo ...
Bene ragazzi, vi ringrazio molto della vostra disponibilità. Potete chiudere l'intervista con un messaggio ai nostri lettori..
Siamo alla spasmodica ricerca di utili “likes” su Facebook per una scommessa fatta con il nostro amico Eminem. Ce ne mancano attorno agli 80 milioni, fate passaparola. Già che ci siete, prestate attenzione a ciò che verrà pubblicato in tempo zero. Sappiamo come stimolare il languorino a voi umanoidi, noi mangiatori di cervella.
Intervista a cura di Michele ’Coroner’ Segata

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?