Nonostante la scomparsa di Criss Oliva, i Savatage...continuano a sfornare capolavori! Questo l'apice della seconda (o terza?) era della band. Ottima la recensione nell'approfondire anche il concept.
Non posso che concordare in toto, sia su questo disco sia sulla preferenza rispetto all'allora (e tuttora) sopravvalutato rientro di RJ Dio (preferisco nettamente i 3 album con Martin e anche Cross Purposes rispetto allo stantio e paraculo Dehumanizer).
Per me sono tornati in carreggiata, il precedente mi aveva in parte deluso...più che altro per la tripla "riedizione" (autocitazione) di Viva la victoria... Qui pur non inventando nulla c'è tanta buona melodia che si imprime in testa senza esagerati deja-vu, come in un album di hard melodico che si rispetti! Per me l'8 è confermato.
Contemporaneo, nuovo, maideniano, classico. Il più riuscito ed equilibrato fra i dischi metal che in quel periodo hanno strizzato l'occhio alle nuove tecnologie. Chi ha messo anni fa 1 stella, 2 stelle e mezza, dovrebbe essere bannato da ogni sito metal e condannato ad ascoltare la trap finché campa!!
Mi autocito (2008): "La proposta è originale, tiene presente il lato più raffinato dell'HM anni’80, ma lo conduce nel nuovo decennio nelle sue vesti techno-progressive, class-metal, power, talvolta combinandole fra loro (assieme anche a certo gusto melodico hard rock e alle influenze neoclassiche di Van der Laars)". Una volta di più, oggi: gli Elegy hanno inventato il power-prog, ma al momento buono si sono persi e hanno raccolto le briciole. Da riscoprire!
Album da Conception, bello e originale (fuori luogo lo snobismo letto altrove). Almeno 2 picchi clamorosi ai livelli dei (siderali) precedenti. E voce che è mancata moltissimo, tutt'altro che finita come scrissero anni fa alcuni leoncini poco avvezzi. Khan con Youngblood aveva portato gli ultimi Kamelot a diventare quasi i "nuovi Queensryche", ora sta facendo lo stesso con il sempre mirabile genio di Ostby. Il futuro promette molto, molto bene...