In barba a chi sostiene che un certo tipo di thrash metal NON è il vero thrash metal, in barba a chi considera i Pantera "metal da signorine", in barba a chi pensava che un successo planetario dovesse necessariamente coincidere con un generale ammorbidimento dei suoni (chiamato in gergo tecnico "
sputtanamento"), eccovi il nuovo, maestoso, fottutissimo macigno dei
Lamb of God.
A parere di chi vi scrive, questo è probabilmente il migliore episodio della band statunitense, capace di aprire a soluzioni melodiche e un filo più appetibili, senza perdere un grammo della propria potenza sonora. Anzi, a ben guardare (o, per meglio dire, a ben sentire), il nuovo
"Wrath" è un disco devestante quanto a potenza, esecuzione, inventiva ed attitudine. E pazienza se qualcuno si ostina a sostenere che i LOG suonano da 15 anni la stessa musica, non sono mica i Dream Theater!
Dovrei spendere una frase d'elogio per ognuno dei 5 musicisti di questo meraviglioso combo, ma va da sè che, quando un disco riesce, come questo, il merito vada equamente diviso; ciò nonostante, ci terrei ad elogiare ulteriormente la prova mostruosa di Chris Adler dietro le pelli: devastante quanto a potenza, e dotato di una inventiva strepitosa che evita ai pezzi di suonare ripetitivi o monotoni.
Ma qui, cari signori, si parla di un prodotto di prima fascia. Vi basterà, dopo esservi goduti l'intro
"The Passing", lasciarvi aggredire dalla coppia assassina
"In your Words" / "Get to fail": potenza allo stato puro, ed una struttura-canzone accattivante e di facile memorizzazione!
Ma il bello, come si suol dire, deve ancora venire. La fortuna di un disco come "Wrath" risiede nell'assenza di fillers, qui ogni pezzo suona ben costruito, suonato clamorosamente, e con un'attitudine dietro al microfono di quelle che ti ricordi! Stavolta Randall Blythe spinge come un'ossesso nelle parti vocali, che spessissimo si spostano su growls feroci e assatanate... E il tutto senza mai perdere di vista un sapiente equilibrio tra velocità, potenza, melodia e assalto sonoro.
Insomma, cari lettori, molti detrattori danno già "Wrath" come un lavoro sapientemente costruito e poco "sentito", come l'epitome di un genere (il thrash metal) che ha perso la sua vera identità, o che in gruppi come i Lamb of God non si riconosce appieno. Il mio modestissimo parere, al contrario, ravvisa in un disco come "Wrath" la lampante esibizione di quanto di meglio il settore può offire nel 2009. Anch'io sono d'accordo sul fatto che un certo tipo di metal ha altri padri e altre coordinate stilistiche alla nascita, ma negare la contaminazione che inevitabilmente lascia evolvere un genere o uno stile musicale, significa negare il passare del tempo, l'arrivo di nuove tendenze musicali, il lento ma costante cambiare dei gusti nell'ascoltatore. E negare il presente, ahinoi, è roba da metallari fossilizzati, poco attenti, statici. Ciò detto, i gusti sono gusti e non mi permetterei mai di dissentiere. A parere di chi vi scrive, tuttavia,
"Wrath" dei Lamb of God è un discone, potente, cattivo, ben costruito, superbamente prodotto. Ascoltatelo.