Copertina 5

Info

Anno di uscita:2009
Durata:43 min.

Tracklist

  1. TURN AROUND FIRE
  2. NO MODERN KEROUAC
  3. SONG ABOUT ALL OF NOTHING
  4. SPORCA
  5. STRAWBERRY AND POTATOES
  6. WORK IN PROGRESS
  7. ALLA RICERCA DEL GROOVE
  8. AFFINITÀ E DIVERGENZE TRA IL COMPAGNO GIAN E NOI SUL CONSEGUIMENTO DELLA PATENTE A PUNTI (U.R.S.S. ALZATI E CAMMINA)
  9. KILL JIMM(Y) VOL.1
  10. ROCK 'N ' ROLL HEROES
  11. PARIGI (BONUS TRACK)
  12. METROPOLITAN VIOLENCE (BONUS TRACK)

Line up

  • Il Gian: vocals, acoustic guitar
  • Pagnozza: guitar
  • Jimmy: bass
  • Angelone: drums

Voto medio utenti

Gli Slivers sono liguri, suonano assieme dal 2006 e nella loro bio dichiarano di possedere una grande intesa musicale, di dare vita ad un indie-rock non scontato, molto variegato, con liriche fuori dai soliti schemi. Quasi tutto vero, perché, in effetti, “Melon juices”, il loro debutto autoprodotto, appare fin dal primo ascolto come un prodotto abbastanza singolare, ricco d’influenze che vanno dal blues al funk, passando per l’hard rock, il punk, il grunge e per talune vaghe pulsazioni di new-wave, quello su cui mi permetto di esprimere dei dubbi è l’aggettivo “grande” attribuito alla coesione armonica, a mio modo di vedere, da valutare invece ancora un po’ “zoppicante”.
Individualmente discreti sotto il profilo tecnico, i nostri talvolta perdono leggermente il filo dei loro discorsi musicali che appaiono così un pochino slegati e disordinati, mentre è sicuramente da plaudere il tentativo di sfuggire, anche senza rivoluzioni epocali, alle consuetudini del settore artistico cui si rivolgono.
Anche l’altro elemento proclamato distintivo, i testi, mi procura, a dire la verità, qualche perplessità: tra inglese e italiano, ironia e una strana poetica naif, vagamente demenziale, essi non mi convincono pienamente, anche a causa di alcune imperfezioni metriche evidenti soprattutto durante l’utilizzo della madrelingua.
Insomma, gli Slivers hanno un bel numero di buone idee, mi piace che non cerchino la comoda “protezione” di modelli consolidati, apprezzo l’energia, la volubilità e la forza potenziale delle loro composizioni, tuttavia bisognerà continuare ad impegnarsi per rendere davvero consistente quello che oggi appare ancora in una fase assolutamente embrionale.
Forse sono troppo severo, dal momento che si tratta di un esordio “artigianale”, ma sono convinto che i ragazzi in questione possano fare molto di più, perché hanno le qualità naturali per farsi notare in una maniera di sicuro maggiormente sostanziale, un obiettivo che credo sia alla loro portata e alla cui conquista contribuirà, innanzi tutto, una necessaria crescita nella compattezza esecutiva e nelle costruzioni sintattiche.
Disco al momento insufficiente (terribile “Work in progress”, incomprensibile la stralunata “Parigi”, approssimativo lo strumentale “Alla ricerca del groove”, …), quindi, eppure rivelatore delle possibili prospettive di una band per certi versi interessante.
Recensione a cura di Marco Aimasso

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.