Pure Heavy Fucking Metal.
I
Wolf lo dicono da sempre, in maniera più che chiara.
Nient'altro che puro, diretto, fottuto heavy metal, ed in questo genere attualmente ci sentiamo di affermare che nessuno sta dietro al gruppo svedese, che da anni inanella un disco eccezionale dietro l'altro.
Già "
The Black Flame" sconquassò il panorama europeo, premiando l'audacia della
Century Media che ha reso gli Wolf tra i nomi più appetibili del metal classico, ma oggi il nuovo "
Ravenous" non è assolutamente da meno e ripropone la stessa grinta, la stessa ferocia, quell'entusiasmo clamorosamente trascinante, il tutto calato in un contesto decisamente lontano dallo stereotipo power metal europeo, piuttosto fatto di atmosfere malevole, aggressive e così maledettamente nel modo giusto, come il metal deve essere.
Riffs taglienti come lame ci introducono ad una delle opener più macellaie che abbiamo mai avuto modo di ascoltare, e la grinta di "
Speed On" ci conquista sin dal primo ascolto, lasciandoci immaginare un campo di battaglia quando la stessa sarà eseguita dal vivo davanti ad una selva di metallari esagitati.
Impossibile non lanciarsi a squarciagola nell'arduo compito di seguire il diabolico cantante/chitarrista
Nicklas Stalvind che ancora una volta sorprende e rassicura sulla sua forma e quella della sua band e che rappresenta senza dubbio la marcia in più degli Wolf, col suo timbro particolare e carismatico; ogni brano sarà scoperto con calma perchè sarà troppa la voglia di premere sul tasto repeat del vostro lettore prima di passare al pezzo successivo, ed è così che l'anthemica "Curse You Salem" farà il paio con l'opener, costrigendoci a far passare diversi minuti prima di proseguire con l'ascolto del disco.
Ma "Ravenous" nasconde altre gemme, la già conosciuta "
Voodoo" è un inno metallico a cui è impossibile resistere senza che i muscoli del collo inizino ad agitarsi pericolosamente, e lo stesso dicasi per le seguenti "
Hail Caesar", la title track, "
Mr. Twisted" o la pazzoide "
Whisky Psycho Hellions", un vero inno alla sguaiatezza ed al metal più incontaminato.
L'ennesimo cambio totale di line-up a quanto pare non ha scalfito per nulla la stabilità e l'efficienza della band che giocoforza evidentemente si basa unicamente sulla figura di Stalvind, che per l'occasione ha convocato un paio di ospiti come
Hank Shermann (Force of Evil, Mercyful Fate) e
Marc Boals, ex cantante di Malmsteen, mentre è un altro personaggione del metal ad occuparsi della produzione, ovvero
Roy Z, già con
Judas Priest, Bruce Dickinson, Helloween, Halford, Malmsteen, ed il risultato non può che essere spettacolare, anzi di più.
"
Ravenous" è in definitva un vero carnaio, un massacro di puro incontaminato heavy metal all'altezza del precedente lavoro, impossibile da non apprezzare ed amare senza riserve.
Se non vi piacciono gli Wolf, avete dei seri problemi con l'heavy metal.