Helker - Somewhere in the Circle

Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2013
Durata:46 min.
Etichetta:AFM Records

Tracklist

  1. MODERN ROMAN CIRCUS
  2. JUST BE YOURSELF
  3. NO CHANCE TO BE REBORN
  4. BEGGING FOR FORGIVENESS
  5. WAKE UP
  6. AT THE END OF THE JOURNEY
  7. GHOSTS FROM THE PAST
  8. STILL ALIVE
  9. FLYING
  10. INSIDE OF ME
  11. DREAMS

Line up

  • Diego Valdez: vocals
  • Christian Abarca: bass
  • Mariano Ríos: guitars
  • Leo Aristu: guitars
  • Hernán Coronel: drums

Voto medio utenti

La prima cosa che viene in mente ascoltando "Modern Roman Circus", opener del nuovo album degli Helker, è come sia evidente l'influenza di Ronnie James Dio.
Certo, procedendo l'ascolto vengono fuori altre plausibili influenze ed altrettanti possibili accostamenti, oltre ovviamente a tanta farina del loro sacco che non può - e non deve - certo mancare.
Questa formazione argentina si è, infatti, formata nel 1998 e da allora ha già messo in cascina altri tre full length, cui si aggiunge ora questo "Somewhere in the Circle", che è comunque il loro primo album ad uscire per una label europea, nel caso la AFM Records.

Credo che in questo li abbia sicuramente aiutati l'aver supportato, nei loro tour in Sud America, gruppi come Hammerfall, Stratovarius, Gamma Ray e sopratutto i Primal Fear, dato che poi sia a dare una mano nel songwriting e sia a produrre il disco, troviamo il bassista Mat Sinner. E questo spiegherebbe anche quei risvolti teutonici ostentati da diverse canzoni, come ad esempio da "Still Alive" o "Inside of Me", ma che ben si incastrano in un lavoro completamente ed onestamente devoto al più classico - e robusto - Heavy Metal.

Una chance comunque assolutamente meritata, perchè su "Somewhere in the Circle" incrociamo delle canzoni piuttosto interessanti, ben suonate ed ancor meglio cantate, grazie all'ottima prova di Diego Valdez, la cui voce è anche la principale causa dell'accostamento fatto con R. J. Dio, e che in seconda battuta rimanda anche al miglior Jorn Lande.

Qualche ripetizione o passaggio a vuoto, vedasi l'insipida ballad d'ordinanza "Flying", gli si può tranquillamente venire abbonata, mentre ad arricchire la loro proposta, sull'epicheggiante "Begging for Forgiveness", troviamo due scafati (ed altrettanto bravi) cantanti quali Tim ”Ripper” Owens e Ralf Scheepers, che vanno ad affiancarsi a Diego Valdez.

Non che gli Helker ne abbiano poi reale necessità: sanno cavarsela alla grande da soli.




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I see
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I review
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Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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