Gli
Spreadin Fear si cimentano in un Heavy Metal robusto, dove non mancano echi dello Speed & Thrash statunitense ed un guitarwork maideniano (più che altro nella dinamica opener), caratterizzato però anche da un mood malinconico, che riescono a far confluire nelle canzoni che fanno parte del loro secondo demo "Pieces of Mankind". Non stupiscono pertanto gli arpeggi che fanno capolino su "Solitude", caratterizzata da un lungo, e tipicamente ottantiano, assolo di chitarra. Questo è anche l'unico brano a mettere un po' in difficoltà il cantante Giuseppe Gentile, sopratutto nei passaggi acustici. Piace invece come affronta l'inizio, epico e drammatico, di "Losing a Sun", brano che mi ha fatto pensare a dei Warlord (decisamente) più heavy, e se la cava più che discretamente nelle trame intricate della conclusiva "Lost in the Machine", una composizione che alterna disparate soluzioni (a spaziare dal Thrash al Progressive...), che comunque filano via senza mai cozzare l'una contro l'altra.
Da segnalare anche quanto gli Spreadin Fear tengano all'aspetto lirico della propria proposta musicale, inserendo nel booklet (peraltro ben realizzato) oltre ai testi di tutte e quattro le canzoni, anche un'introduzione al concept lirico che sta dietro a "Pieces of Mankind".
Ecco un'altra promettente formazione da una sempre più metallica Sicilia.
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