Copertina 6,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2003
Durata:45 min.
Etichetta:Black Balloon
Distribuzione:Brainstorm

Tracklist

  1. MARIONETTE
  2. THE SMALL HOURS
  3. H.A.H.
  4. A NICE DAY
  5. BLIND NO MORE
  6. MRS. COMA
  7. GET UP (ON THE SIDEWALK)
  8. SPACE STATION
  9. PLEASE BE SAD
  10. NO REGRETS
  11. SUFFOCATE

Line up

  • Thomas Fredriksen: drums
  • Anders Gjesti: guitar
  • Oyvind Osa: vocals, bass

Voto medio utenti

Ecco il seguito dell’album “Viva” che nel 2001 aveva fatto decollare gli El Caco nell’ambiente stoner. Il trio di Lillestrom, dopo essersi dedicato ad un’intensa attività live, è tornato in studio sotto le cure di un produttore dell’area metal, Daniel Bergstrand (Meshuggah, In Flames) e le conseguenze si sono fatte sentire.
Infatti l’apertura del disco è quantomeno inaspettata. “Marionette” è un brano pestone che profuma di nu-metal, tutto giocato sulla pesantezza e sui contrasti tra voce urlata e vocione ai limiti del cavernoso. L’effetto non è nemmeno sgradevole ma certamente molto lontano dai canoni stoner.
Il prezzo pagato alla produzione si farà sentire nel corso dell’intero lavoro, con suoni estremamente potenti e metallicamente aggressivi, cancellando quasi del tutto la sorniona indolenza propria degli agganci al desert-rock che caratterizzavano il gruppo all’esordio.
Adesso si urla molto e si flettono i muscoli, i riffs sono spietatamente taglienti, i ritmi massicci e resi ancor più ossessivi dalla totale assenza di parti solistiche, cosa che contribuisce ad appiattire le canzoni e a far insorgere un po’di noia nell’arrivare alla conclusione.
In qualche caso, vedi il refrein di “H.a.h”, sembra di sentire i QotSA fulminati da un trip metal, in altri come il singolo “A nice day” o le trame spesse di “Blind no more” e “No regrets” il riferimento più ovvio è quello con le formazioni di confine tipo Mannhai, Awesome Machine o Terrafirma, ma con un piglio ancora più modernista.
Quando gli El Caco accentuano la vena melodica invece di picchiare soltanto, ne esce la migliore canzone del disco: “Mrs. Coma”, nella quale si respira una boccata d’aria meno sulfurea e l’atmosfera pacata e stoneggiante riesce ad avvolgere in modo convincente.
Al contrario, l’altro martellone spigoloso posto alla fine, “Suffocate”, trasforma il trio Norvegese in una delle tante clone-bands che siamo abituati a sentire in altri settori musicali, ed è il picco negativo dell’opera.
E’ chiaro che già dal secondo album gli El Caco hanno voluto scrollarsi di dosso la scomoda etichetta di stoner-band, per ammiccare ad un pubblico eterogeneo al quale piacciano i sapori forti senza scadere negli eccessi deliranti. Nello stesso tempo non sono stati totalmente recisi i legami con il recente passato per non rinunciare al manipolo di fans della prima ora.
Il tutto si scontra però con un album non a fuoco, tanto fragoroso ma anche ripetitivo che evidenzia un gruppo ancora in fase di transizione.
Ritengo che la prossima realizzazione chiarirà meglio le intenzioni degli El Caco se saranno in grado di sviluppare completamente le proprie potenzialità.

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