Italians do it better, mi verrebbe da dire così, di getto, dopo l’ennesimo ascolto di questo
“Satan Told Me I’m Right”. Sì perché i nostri hanno soddisfatto a pieno le enormi aspettative che avevano creato con il loro precedente
“Riding A Cannibal Horse Fron Here To... ”, protagonista di un buonissimo successo di critica e pubblico, con un album più maturo, più “quadrato”, adulto ma affatto imborghesito.
L’attitudine hardcore che da sempre caratterizza il gruppo è ancora lì, vivida e pulsante e magistralmente i
“teorici dell’uomo arancione” la dilatano e la sfilacciano in centinaia d’influenze e soluzioni variegate. Tranquilizzatevi: non avrete a che fare con un pastone senza capo né coda.
Grindcore, deathcore, hard rock, sludge, stoner… tutto è amalgamato alla perfezione e il gruppo non perde mai di vista la forma-canzone risultando piacevolissimo all’ascolto (molta anche la melodia, anche se in maniera inferiore che in passato) e davvero mai banale e prevedibile.
Come sempre eccellente il lavoro di
Steve Austin (Today is The Day) alla produzione: suoni grandiosi, aggressivi e moderni che risaltano alla grande i riff segaossa di Gabbo, il tappeto ritmico esaltante steso da Tommy e Cinghio e ovviamente le ferali vocals di Gianni.
Giovanissimi eppure virtuosi come veterani, i
The Orange Man Theory si confermano una delle realtà più positive del panorama estremo italiano. Ci sono margini per migliorarsi ulteriormente; non dubito che ci riusciranno con successo.
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