Semmai ci fosse stato un modo per unire in maniera perfetta (o quasi) il black metal, con la dark wave, lo shoegaze rock e il post punk bisogna dire che gli
Amesoeurs lo hanno trovato.
Quartetto francese, il cui principale compositore, Neige, è membro di Alcest e Forgotten Woods, che giunge al debutto sulla lunga distanza con questo omonimo disco, composto di 11 tracce per 58 minuti e licenziato dalla nostrana Code666.
Fughiamo subito i dubbi, questo disco è molto bello, in primis perché non annoia mai, sapendo variare in maniera eccelsa la materia sonora, anche grazie a composizioni sempre ispirate e ricche di feeling. Ecco, il feeling, anche esso variegato, capace di regalare moods sempre diversi.
L’iniziale “Gas In Veins” parte con una melodia molto malinconica e oscura, prima di sfociare in una sfuriata black melanconica, la successiva “La Ruches Malades” è punkwave con voce femminile, quella di Audrey, la quale lasci spazio a Neige per i pezzi maggiormente black metal, come “Trouble (Eveil Infames)”. “Recuillement” è un vero capolavoro di canzone, 7 minuti sorretti da una melodia gotica, e pur tuttavia progressiva, un pezzo sempre in tensione, con gli screams di Neige a violentare tutto. “Faux Semblants” è quasi pop, mentre “I XIII V XIX XV V XXI XVIII XIX – IX XIX – IV V I IV” è pura ambient.
Insomma ce n’è per tutti i gusti, gusti che saranno soddisfatti in qualsiasi maniera, perché gli Amesoeurs ci sanno fare alla grande.
Quando la band afferma che questo disco è un ritratto della decadenza urbana del mondo, di terre desolate e senza vita, disvela in pieno l’essenza di questo opus, che si chiude degnamente con “Au Crepuscule De Nos Reves”. Fatelo vostro.
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