Odessa - The Final Day - il giorno del Giudizio

Copertina 8

Info

Anno di uscita:2009
Durata:49 min.
Etichetta:Andromeda Relix/Lizard

Tracklist

  1. FINAL DAY
  2. VIENE LA SERA
  3. TAXI
  4. COMPRA
  5. COMETA ROSSA
  6. SENZA FIATO
  7. PICCOLO MIO SOLE
  8. DEPÈCHE TOI
  9. LEILA
  10. GOING SOUTH

Line up

  • Giulio Vampa: guitars
  • Valerio “Vallo” De Angelis: bass
  • Marco Fabbri: drums
  • Lorenzo Giovagnoli: vocals, keyboards

Voto medio utenti

Ci sono voluti ben dieci anni per poter riascoltare su disco i pesaresi Odessa (esordio su Mellow Records con “Stazione Getsemani”), periodo nel quale i nostri sono stati impegnati in un’intensa attività concertistica, culminata con un’apprezzata presenza sui palchi d’importanti festival prog francesi e finanche messicani.
“The Final Day - il giorno del Giudizio” è ancora una volta un lavoro di suggestivo hard-prog di matrice settantiana, potente, convincente, affascinante, caleidoscopico nei suoi colori brillanti ed emotivamente prepotenti, lontano da pacchianerie e da soverchi intellettualismi.
Un disco maturo, ecco come lo definirei, il prodotto di una band in grado di sostenere senza sforzo apparente la pesante eredità della grande tradizione progressiva italiana (dal Banco Del Mutuo Soccorso a Il Rovescio della Medaglia, passando per Il Balletto Di Bronzo, Museo Rosembach, Le Orme e la PFM, finendo dalle parti dei Nuova Era), di un team di musicisti incredibilmente preparato e non solo dal punto di vista squisitamente tecnico.
La vigorosa ed espressiva vocalità di Lorenzo Giovagnoli è, infatti, “soltanto” il vettore primario per la propagazione della notevole sensibilità artistica di cui è dotato tutto il personale esecutivo, fantasioso e preciso nei cambi d’umore e d’atmosfera tipici delle digressioni stilistiche (pop, jazz, funky, …) in cui si cimenta diffusamente, ma abilissimo pure nel conferire in modo costante la giusta energia (hard) rock alle sue composizioni, che non risultano mai ridondanti, nonostante la ricchezza di suggestioni e d’immagini musicali.
I testi, in italiano, francese ed inglese, sono schietti e acuti, e analogamente a quanto accade nella componente armonica, evitano eccessi di cerebralismo ed eludono quell’enfatica leziosaggine poetica che invece talvolta finisce per svilire l’aspetto comunicativo di chi decide di porsi in maniera smisuratamente colta e tortuosa di fronte alla parola scritta e cantata.
Isolare delle canzoni, in una situazione tenacemente emozionante come questa, rappresenta la più classica delle “imprese ardue”, e se è più facile (oltre che doveroso!) citare, sia per la sua “impegnativa” autorevolezza, sia per la qualità intrinseca con cui viene risolta (coraggio, temperamento e consapevolezza, sono gli aggettivi che caratterizzano questa egregia rilettura), la cover di “Cometa rossa” degli inarrivabili Area, appare, invece, decisamente meno agevole operare delle ulteriori discriminazioni meritocratiche. Alla fine, sono gli impulsi vigorosi di “Final day”, l’impeto accusatorio di “Compra” (belli i cori dalla struttura quasi “liturgica”), l’elaborazione esclusivamente strumentale di “Senza fiato” (dove estro e la saggezza per non farlo diventare tedio, si mescolano ad arte), il fervore scintillante di “Depèche toi” e la mirabile conclusione denominata “Going south”, ancora una volta marchiata da una grande intensità figurativa di matrice hard, a spuntarla nella corsa al consenso, senza peraltro distanziare oltremisura gli altri “contendenti” presenti in un programma, come detto, assai appagante nella sua globalità.
“The Final Day - il giorno del Giudizio” è un’opera che non mancherà di sorprendere e soddisfare chi sa apprezzare il talento indipendentemente dalle mode … “fuori del tempo” o “senza tempo” che dir si voglia, ciò che conta davvero è la “fiamma” dell’ispirazione e quella, dalle parti degli Odessa, mi sembra arda sempre vivida e rigogliosa.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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