Superato senza grossi affanni l'esame del primo demo (ai tempi di "Trails of Dream and Reality"), i
Marble non mi avevano poi entusiasmato dal vivo, in occasione del EarthQuake Metal Fest 2008.
Beh… ora è il loro album d'esordio a fare da ago della bilancia.
Sostanzialmente ci si ritrova in una posizione di stallo, dato che se i Marble non completano il salto di qualità (stavolta l'artwork è comunque impeccabile) auspicato, nella decina di canzoni che compongono "A.t.G.o.d.", non si ritrovano gli affanni e le imperfezioni che avevo colto solo qualche mese fa durante il loro concerto a Fontaneto D'Agogna.
L'accoppiata iniziale, "Ruins" e "In Death Of Love", mostra un approccio prog e con qualche rimando ai Kamelot, mentre la più melodica "Broken Promises" e sopratutto la speedy "At the Gates of Destruction", riportano alla luce le loro influenze più powereggianti.
La prima metà del disco si chiude con "Black Robes Order", tra i Sonata Arctica, Dark Moor ed il più classico Power Metal all'italiana, e già si possono tirare le prime somme: le canzoni sono ancora troppo derivative e comunque non molto avvincenti, inoltre il nuovo cantante, Jack Cherubini (sul demo aveva cantato Annalisa Ferraris), per il momento non sembra in grado di andare oltre una dignitosa performance, mostrandosi in difficoltà, ad esempio, su "Chaos To Control", brano alla ricerca di un approccio più pesante, e soffrendo un poco anche nei passaggi più delicati della ballad "Alaska" e di "Christmas Toy", breve intermezzo che si incastra tra la ritmata "Truth" e la conclusiva "Traveling Alone", altro episodio all'insegna del Melodic Power Metal.
Sufficienza risicata: c'è comunque ancora tanto su cui lavorare.
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