Copertina 4

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2003
Durata:47 min.
Etichetta:Limb
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. MORPHINE DREAMS
  2. MERCENARIES OF METAL
  3. INQUISITION
  4. SWORDS AND DIAMONDS
  5. THUNDER AND LIGHTNING
  6. THE STORY OF THE SWORD
  7. LONG LIVE THE WARRIORS
  8. TRIUMPH OF STEEL
  9. THE MIDAS TOUCH (SAMURAI)
  10. THROUGH THE SKIES

Line up

  • Glenn Metal: vocals
  • Esa T Ahonen: guitars
  • Leif Collin: guitars
  • Jan J Cederlund: bass
  • Gert Steelheart: drums
  • Jan Söderlund: keyboards

Voto medio utenti

Terribili. C'è poco da fare, qualunque prodotto targato LMP si sa già come potrebbe suonare prima di qualsiasi ascolto. Questi Cryonic Temple, che di positivo hanno solo una bella copertina, sono l'ennesimo gruppo terribile di power metal Hammerfall-oriented, fatto di suoni plasticosi completamente inemotivi, testi insulsi, sparate di doppiacassa, melodie facili facili ed un riffing che più banale non si può. E non venitemi a dire che è giusto che sia così "altrimenti non sarebbe power metal", perchè vi vengo a ridere in faccia. Chiunque, e dico chiunque, sarebbe in grado di fare un disco del genere, alias la sagra della banalità, e certe label farebbero bene a cercare magari la qualità anzichè l'ennesimo gruppo fotocopia sfruttando l'assai scarso senso critico di una buona fetta del pubblico metal nostrano. "Mercenaries of Metal" (quale titolo più azzeccato per descrivere i Cryonic Temple e la LMP?) o "The Story of the Sword" sono il summa dei cliché più facili e abusati del power metal, dalla lirica alla musica: tappeti di doppiacassa persistente, accordi lunghi con sopra una melodia ariosa, spesso più canticchiabile ed easy listening di qualunque cosa mai fatta nel campo della musica leggera italiana. Potrei dire che, perlomeno, i Cryonic Temple, sanno suonare, ma nel 2003 in studio si riesce a far cantare come Kiske persino il Graz, quindi ogni giudizio sarebbe campato per aria, visto anche che i suoni, strafinti, della batteria, farebbero pensare ad una certa artificialità della registrazione. L'unica cosa che salvo di questi Cryonic Temple è la voce di Glenn Metal, molto vicina a quella di Rettke degli Heavens Gate. Per il resto, non trovo nulla che ne giustifichi l'uscita, se non quella di cavalcare un trend.


Recensione a cura di Lorenzo 'Txt' Testa

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