Bel disco con il solo difetto della voce di Moore che alla lunga risulta essere monotona e pesante. Secondo me con un vocalist "vero" questa musica decollerebbe come dovrebbe. Comunque rimango dell'avviso che se Moore fosse rimasto nei Dream Theater e quei 2 capoccioni di Portnoy e Petrucci lo avessero ascoltato, a quest'ora il progressive si sarebbe evoluto degnamente, visto che i Dream Theater come nome hanno un GRANDE richiamo sarebbero stati dei precursori con un gran seguito. Questa mia tesi è dimostrata da dischi come questi degli OSI e soprattutto i 2 dischi dei Fates Warning con Moore alle tastiere. Basti ascoltare Disconnected per capire cosa si sarebbe potuto fare. E invece oggi continuiamo ad avere gruppi cloni dei Dream Theater e pochissimi epigoni di band come questa.
Quoto appieno P2K. Questo disco è bellissimo, modernissimo e secondo me da nuova linfa ad un prog-metal che è diventato noioso da morire come una tribuna politica. Le loro soluzioni, gli arrangiamenti sono belli e moderni e mi fanno tornare in mente i migliori Queensryche e Fates warning (vabbè ci sono Mateos e Vera), ma nel suono c'è anche qualcosa di strano, oscuro e decadente, sintetico e malsano. C'è questa specie di velo che copre come polvere tutte le canzoni, quasi una specie di nebbia densa. Consigliato a tutte le persone intelligenti.