Copertina 8,5

Info

Anno di uscita:2009
Durata:32 min.
Etichetta:Century Media Records
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. AGAINST THE CURRENT
  2. TO ASHES
  3. SO OTHERS LIVE
  4. SECURITY THREAT #1
  5. WHEN SLAVES REVOLT
  6. PLAGUE BEARERS
  7. CONTROL THROUGH FEAR
  8. CITIES FALL
  9. EYE OF BABYLON
  10. WHAT HORRIFIES
  11. TO THE DEATH

Line up

  • Karl Buechner: vocals
  • Scott Crouse: guitars
  • Erick Edwards: guitars
  • Ian "Bulldog" Edwards: bass
  • Dennis Merrick: drums

Voto medio utenti

Il ritorno degli Earth Crisis, scioltisi nel 2001, dopo ben 10 anni di incendiaria carriera, è sicuramente una buona, anzi ottima, notizia.
L’ultimo vero disco della band, se si eccettua “Last Of The Sane”, album di cover del 2001, è stato “Slither” del 2000, un disco da molti criticato, per le sue aperture melodiche, eppure perfetto per i tempi che correvano, tempi durante i quali impazzava il Nu Metal. Da quel momento della band si sono perse le tracce, se si eccettuano i progetti paralleli, tra cui spiccano i Freya.
Questo ha consentito a tutta una pletora di bands, con molto meno talento e molta meno convinzione degli Earth Crisis, di emergere e di fregiarsi portabandiera di un genere, se così lo si può definire, che la band di Syracuse ha contribuito a forgiare, essendone tra i primi movers, parlo ovviamente del metalcore, genere che si pone proprio al limine tra il Nu Metal e l’Hardcore.
Nel 2009 gli Earth Crisis non hanno perso un briciolo di cattiveria ed attitudine e non si sono stancati minimamente di portare avanti con fiera coerenza la bandiera dello straight-edge, e di valori quali il rispetto degli animali (sono vegani) e il rispetto per il proprio corpo, affermato attraverso il rifiuto della droga e degli eccessi.
Detto questo, appena si preme il tasto play del lettore, “To The Death” ci riversa addosso poco più di mezzora di riffs infuocati, di ritmiche dure, al limite del marziale, ed un groove spaventoso.
Non ci sono vie di mezzo, non puoi resistere passivamente, o dentro o fuori, o si schiaccia il tasto stop subito, o si decide di buttarsi nella mischia a darle e prendere e ci si lascia coinvolgere in un headbangin’ sfrenato, dove rimanere in piedi di fronte ai colpi di “Control Through Fears” o “So Others Live” sarà motivo di orgoglio.
I riffoni thrash (“Cities Fall”) ben si sposano con una certa foga hardcore, soprattutto nel cantato, dove Karl esprime livore a tonnellate martoriandosi l’ugola.
La conclusiva title-track è la perfetta sintesi di questo disco, aggressiva, feroce, senza compromessi, con un ritornello anthemico, incendiario, con un finale monolitico urlando “vegan for life! vegan to the death!”.
Questo non è un capolavoro, di quelli che fra 20 anni saranno annoverati tra i dischi storici, è solo un fottuto calcio nelle palle, di quelli che fra 20 anni vi farà ancora male.


Questo è il video teaser di "Ashes"

Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 26 mag 2009 alle 08:13

Un disco insipido

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